È festa grande per la Lettonia a Tallin, dove la nazionale capitanata da Andis Juska e che ha avuto la fortuna e il privilegio di poter schierare due top-15 WTA come Jelena Ostapenko e Anastasija Sevastova ha conquistato i primi playoff per il World Group 2 della sua storia.
La giovane nazionale femminile, che solo dal 1992 compete nella Fed Cup, ha vissuto il momento più importante tra il 1993 e il 1994 dove si era portata fino al World Group. Allora non c’era la distinzione tra gruppo 1 o gruppo 2 perché, come potrebbe succedere dal prossimo anno, il World Group era unico e conteneva 16 squadre. Nel 1994 si decise per la modifica a partire dal 1995 e le squadre che avrebbero perso all’esordio sarebbero state retrocesse nei gruppi zonali (Euro/Africa, Asia/Oceania, America) mentre chi perdeva al secondo turno avrebbe poi composto il World Group 2. La Lettonia quell’anno veniva sconfitta 2-1 dall’Australia sul campo neutro di Francoforte e dal 1995 in poi non si è più affacciata così in alto.
Oggi hanno potenzialmente uno squadrone, perché due top-15 per quella che sarebbe la serie C della Fed Cup è un vero lusso, ma d’altra parte beati loro che possono permetterselo. Così, dopo aver chiuso il girone con 3 successi su 3 partite contro Turchia, Austria e Polonia (cancellando lo scivolone di Ostapenko nella prima giornata contro Cagla Buyukakcay, che in settimana è diventata anche la turca con più successi nella storia della propria nazionale femminile), è arrivato quello un po’ sofferto contro l’ostica Serbia, che era priva di giocatrici nella top-250 ma aveva un gioiello niente male come Olga Danilovic. La giocatrice classe 2001 è stata mattatrice con 3 vittorie su 3 partite in singolare disputate, togliendosi l’enorme soddisfazione di battere 6-2 6-4 Sevastova oggi e cancellare idealmente le 289 posizioni di differenza nel ranking (304 contro 15). In quel momento la Serbia era avanti 1-0, ma Ostapenko ha rimesso subito le cose in ordine con un 6-2 6-1 ai danni di Dejana Radanovic e il successivo 6-1 6-2 assieme proprio a Sevastova in doppio contro Danilovic e Bojana Marinkovic.
Ad aprile, tutti dovranno fare i conti con loro. C’è anche la possibilità del primo incontro della storia da disputare a Riga, in mezzo ai propri tifosi, gli stessi che durante questi 4 giorni hanno seguito con sempre maggior interesse e presenza le partite delle connazionali che, in mezzo alla settimana, hanno anche organizzato un evento speciale nell’albergo dove risiedevano: un incontro di un’ora, nel clima più rilassato possibile, in compagnia di una campionessa Slam e una giocatrice per 2 volte ai quarti di finale dello US Open.
La Gran Bretagna è in una condizione abbastanza simile alla Lettonia. Anche loro sono chiusi nel Gruppo 1 da tantissimo tempo: dal 1993, per l’esattezza, con l’ultimo incontro disputato in casa nel 1991 e perso contro l’Italia. Loro però giocheranno, ad aprile, il quarto spareggio dal 2012 e per il secondo anno di fila potranno contare su Johanna Konta, che in questa settimana ha disposto a piacere di ogni avversaria avuta di fronte se non forse per Anett Kontaveit, battuta solo 6-2 al terzo set. Oggi, contro Fanny Stollar, un comodo 6-3 6-1 che unito al 3-6 6-1 6-4 di Heater Watson contro Dalma Galfi ha voluto dire qualificazione assicurata al playoff per il World Group senza neppure dover scendere in campo per il doppio.
Il Giappone è la vincitrice della sezione asiatico-oceanica, grazie al 2-1 contro il Kazakistan. Prive di Naomi Osaka e Misaki Doi, le nipponiche hanno avuto grande apporto inizialmente da Nao Hibino, che nel girone ha chiuso 2 serie rimontando 2 partite quasi perse, poi oggi da Kurumi Nara che ha battuto un po’ a sorpresa Zarina Diyas e poi dall’affidabile coppia di doppio composta da Miyu Kato e Makoto Ninomiya che hanno completato l’opera vincendo la quarta partita su 4 della settimana contro Diyas e Yulia Putintseva per 6-4 7-6(3).
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