I tabelloni dell’AO sono finalmente fatti, dopo questa cerimonia singolare che il nostro Diego Barbiani ha ben descritto. Osservando l’ordine delle teste di serie, se si esclude una sensazione che ci suggerisce senza dubbio un Federer più in palla e per natura più a suo agio su questi campi rispetto a Nadal, si ha l’impressione che tale classifica rispetti abbastanza bene le possibilità di vittoria finale dei giocatori. Il Federer visto alla Hopman Cup pare in buonissima forma, coadiuvato sempre più dal giocare privo di ogni pressione e, oltretutto, come campione in carica. I primi tornei dell’anno hanno segnalato un Dimitrov molto vicino al livello del Master, un Sacha Zverev in crescita e un Thiem che a Doha è stato fermato probabilmente solo dalla febbre.
Rafa Nadal è un capitolo a parte, perché anche quest’anno è arrivato in terra australe con più dubbi che certezze, in particolare sul suo ginocchio e sulla tenuta fisica in generale, ma il maiorchino è un campione consumato, lo scorso anno in condizioni simili, complice un buon tabellone per carità, ha fatto finale e c’è da scommettere che quando si tratta di Slam sia sempre pronto a vendere l’anima. Non si dimentichi, inoltre, che è testa di serie numero uno.
Di primo acchito, dunque, il tabellone del primo slam dell’anno suggerisce quanto accaduto nella scorsa stagione, con i due grandi “vecchietti” in cima alla fila dei pretendenti.
Se però in ogni Slam la sorpresa è sempre dietro l’angolo, grazie anche alla formula del tre su cinque con sette partite in due settimane, va detto che mai come quest’anno, in questo Australian Open, ci siano tre giocatori inizialmente un po’ nelle retrovie, che potrebbero far saltare il banco, tre variabili impazzite pronte ad aprire voragini nel tabellone.
La prima è certamente Novak Djokovic, anche perché si può tranquillamente dire che il serbo sta all’Australian Open come Federer sta a Wimbledon. L’ex numero uno del mondo qui ha vinto sei volte e al suo rientro dopo sei mesi di stop, non è ancora chiaro se nelle ultime due settimane abbia “scherzato” con i media sulle sue condizioni, secondo il suo soprannome di Noledjoker, o se davvero non abbia ancora risolto i suoi problemi al gomito. Certo è che, quando finalmente è sceso in campo, ha fatto di Thiem un sol boccone, secondo la migliore tradizione di colui che era soprannominato “Robonole”. Se la versione di Djokovic che si presenterà ai nastri di partenza fosse anche solo una vicina parente dell’ex numero uno del mondo cannibale, allora i problemi per gli altri saranno davvero tanti, considerato anche il carattere molto orgoglioso del serbo, cui certo far da comparsa non piace. Il draw lo mette in collisione con Zverev a livello di ottavi, ma si consiglia al tedesco di non pensare a quanto accadde a Roma, perché difficilmente la storia sarà simile. Se Djokovic vincesse quella partita sicuramente le sue quote per la vittoria finale saliranno considerevolmente anche se… Anche se a quel punto potrebbe trovare la seconda mina vagante del torneo, solo perché anche lui arriva da un infortunio, ossia Stan Wawrinka. Staminal, si sa, quando sente aria di Slam inserisce la modalità vincente e in Australia anche lui ha già vinto e fatto battaglie epiche, in particolare proprio con Djokovic. Sulle sue condizioni si hanno ancora meno certezze, è stato nascosto per molto tempo, è sbarcato qualche giorno fa a Melbourne un po’ sovrappeso, ma se ingrana la marcia giusta anche lui potrebbe letteralmente tritare ogni avversario.
La terza è ultima variabile è quel cavallo pazzo di Nick Kyrgios, vincitore la scorsa settimana a Brisbane dopo aver battuto in semifinale proprio la testa di serie numero tre del torneo, Dimitrov.
Anche per l’australiano sono d’obbligo le incognite, in particolare due: il suo ginocchio e, ancor di più, la sua testa. Sarà infatti l’attitudine la sua prima alleata o il suo peggior nemico del torneo, ma se Nick avrà davvero voglia, tutti sanno che quanto sia difficile da battere. Certamente nel suo caso si hanno meno certezze che con Djokovic e Wawrinka sulla continuità.
Quello che comincia è comunque un Australian Open ricco di certezze e incognite allo stesso tempo, dove questi tre giocatori potranno regalare grosse sorprese già dopo i primi turni.
Pertanto, tutti in poltrona notturna, finalmente parte davvero la stagione 2018, auspichiamo con tanti protagonisti diversi e pronti a dare battaglia.
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