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Il padrino di Leo accusa Azarenka e annuncia: “In tribunale durante l’Australian Open”

Un anno fa nasceva il piccolo Leo, figlio di Billy McKeague e Victoria Azarenka. Ieri ha spento la sua prima candelina ma attorno a lui è ormai venuta completamente a meno una famiglia che da cinque mesi, nelle vesti dei genitori, è completamente naufragata in una battaglia per l’affidamento che non vedrà alcun vincitore. Non si conoscono ancora i motivi per cui tutto è cominciato, né quello che è succeduto alle prime voci, alla notizia dell’avvocato israeliano che avrebbe dovuto aiutare la bielorussa, tra agosto e ottobre, a venir fuori da questa situazione, né se questa ora sia una vicenda chiusa o meno. A giudicare dalla cronologia degli eventi sembra proprio di no.

Dopo l’inizio della battaglia legale e del divieto imposto dal giudice di non permettere a Leo di lasciare la California (portando Azarenka a non potersi muovere e saltando tutti gli ultimi tornei della stagione WTA) la vicenda ha poi cominciato a spostarsi anche sui social network. Nello stesso giorno in cui l’ex numero 1 del mondo annunciava il rientro ad Auckland riportava alcuni messaggi dove, pur senza nominarlo, faceva ben intendere che il destinatario delle sue accuse era l’ex compagno, amico di Chris Wideman, giocatore professionista di hockey e padrino del piccolo Leo. Wideman, in un post su Instagram, ha voluto fare gli auguri al figlio del suo amico: “È il primo compleanno di quel figo del mio figlioccio!”.

A conti fatti, però, c’è molto di più.

Un’utente, molto legata ad Azarenka, deve aver chiesto qualcosa a proposito del volto del bambino che nella foto appare un po’ scosso. Wideman, senza pensarci troppo, ha sparato: “Quelle sono lacrime di gioia perché lui (Leo, nda) non è costretto a trascorrerlo (il giorno del suo compleanno, nda) assieme a quella criminale di sua madre!”. Il discorso è continuato con richiesta da parte di Elena Naumenko (questo il nome) di spiegare cosa avrebbe fatto Azarenka di criminale, Wideman ha risposto: “Dire il falso è un crimine punibile nello stato della California!”.

A quel punto, Naumenko non è riuscita a trattenere la propria frustrazione verso una situazione che per la sua eroina e per il piccolo Leo è completamente sfuggita di mano: “Capisco che tutte le colpe di Billy siano state lanciate contro Vika come che lei abbia cercato di rapire il bambino. Chiaramente, voi avete bisogno di quanti più soldi possibili da lei e volete interrompere la sua carriera. Bel piano”. Glaciale la risposta di Wideman, che annuncia un forfait della bielorussa in Australia: “Non comprare i biglietti per l’Australia perché lei non giocherà. Sarà in un tribunale a Los Angeles. Sta solo cercando di mantenere interesse attorno a lei tra sponsor e appassionati. Lei annuncerà il forfait a breve con una triste storia”.

Tutto sommato, per quanto qui risalti l’antipatia della persona verso Vika, riesce molto difficile pensare ad un’Azarenka in campo tra 10 giorni ad Auckland e, di conseguenza, all’Australian Open: non c’è novità per il proprio team (coach, preparatore atletico), né sulla possibilità di lasciare la California. Ieri è stato il compleanno del piccolo Leo e lui, a quanto questa vicenda racconta, non era con la sua mamma. Vika che dunque potrebbe vedersi nuovamente costretta a fermarsi e rimandare il rientro a causa di chi, e questo è appurato dalle foto che la ritraggono molto provata fisicamente e che hanno fatto preoccupare anche il capitano della squadra bielorussa di Fed Cup, le vuole portare via l’unico motivo di gioia di questi ultimi mesi.

Redazione

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