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WTA Finals 2017: Wozniacki in semifinale, Garcia si mantiene in vita

[6] C. Wozniacki b. [1] S. Halep 6-0 6-2

Non è il Master dell’equilibrio, un dato abbastanza in controtendenza rispetto agli ultimi 4 anni. Sorprende, però, che tanti parziali visti finora siano veramente netti e che le prime due teste di serie abbiano già rimediato due sconfitte altrettanto difficili da immaginare alla vigilia. Forse il 6-2 6-2 che Garbine Muguruza ha ricevuto da Karolina Pliskova è abbastanza in linea con la differenza nei confronti diretti tra la spagnola e la ceca, ma il 6-0 6-2 con cui Caroline Wozniacki ha travolto Simona Halep, attuale numero 1 del mondo, è un segnale molto rumoroso di quale condizione fisica stia attraversando la danese che ha approfittato di ogni sbavatura di una rumena non in giornata, e demoralizzatasi sempre più vedendo che al di là della rete non c’era il minimo calo di intensità (figuriamoci alcuni errori gratuiti in serie), ma che ha finito per non avere armi.

È un punteggio che apre a tanti scenari, perché ora il primo posto del girone rosso è al 90% della numero 6 del seeding, che ha concesso due 6-0 e altrettanti 6-2 alle avversarie affrontate finora e da numero 1 affronterà la vincente di Garbine Muguruza-Venus Williams, lo spareggio del girone bianco. Dovesse, come sembra, toccare alla spagnola, le possibilità di vederla in finale saranno molto alte. E in finale potrebbe esserci ancora la rumena, oggi spentasi sul nascere in un primo set fin troppo remissivo, soprattutto al servizio. Percentuale disastrosa sulla seconda palla, quasi sempre aggredita da chi, comunque, non ha nel tennis propositivo il suo cavallo di battaglia. Anche da questo infatti si evidenzia la grande giornata della sua avversaria, che per la terza volta in stagione (e in carriera) batte una numero 1 del mondo regnante. E questo risultato si somma al precedente 6-2 6-0 ai danni di Elina Svitolina, che fin lì l’aveva sempre battuta in carriera.

Si trova da Dio, Caroline, qui a Singapore. Anche nel 2014 finì per dominare il girone perdendo soltanto un set contro Maria Sharapova, ma giocando ancora solidissima da fondo e scegliendo il momento giusto, il colpo giusto, per far male. La lentezza della superficie la aiuterà, ma ci sta mettendo molto del suo. E stavolta non ci sarà Serena Williams sulla sua strada.

[8] C. Garcia b. [4] E. Svitolina 6-7(7) 6-3 7-5

Elina Svitolina è la giocatrice che fin qui ha maggiormente deluso alle WTA Finals. È arrivata come quarta, a 600 punti circa dal primo posto del ranking, ma fin qui non ha mai espresso il miglior tennis del suo repertorio. La sensazione è più che lei stessa si sia sentita caricata di tante attese e speranze naufragate malamente dopo il 6-2 6-0 rimediato nella prima partita. Aveva di fronte, 2 giorni fa, quella Caroline Wozniacki che poi si è rivelata la vera forza del suo raggruppamento, ma l’ucraina ha sentito tantissimo quel risultato così negativo. La sua fortuna è che il set vinto oggi la mantiene pienamente in corsa per il passaggio alle semifinali: dovrà battere Simona Halep in 2 set e sperare che Garcia non vinca un set contro Wozniacki.

Tutto, a giudicare dai ruoli di forza visti fin qui, è ancora aperto. Certo però che servirà una vera reazione di testa, perché anche oggi nel primo set era apparsa molto frustrata da se stessa e da come la partita non avesse intrapreso i binari sperati. Il proprio coach cercava di tranquillizzarla, ma è stato soprattutto il break su 5-4 Garcia a ridarle fiato. Ancora, però, non era bastato. Il tie-break sembrava di marca francese: sul 7-6 Garcia aveva sulla racchetta un comodissimo schiaffo al volo ma, dimostrando tanta tensione, ha messo la palla in corridoio. Da lì in poi l’ucraina è riuscita a far suoi i due punti successivi e ad aggiudicarsi l’importantissimo set.

Come detto, la stessa numero 8 del seeding offriva il suo miglior tennis piuttosto a scatti. Wuhan e Pechino sono piuttosto lontani: c’è meno profondità, più tendenza all’errore, meno efficacia al servizio. Però quando riusciva a reagire, gli sprazzi della miglior francese venivano ancora fuori. L’ucraina rimaneva sempre piuttosto passiva, lasciando l’iniziativa, e anche trovando il break di vantaggio nella seconda frazione non staccava l’avversaria. Quattro game di fila di Garcia, più un salvataggio da 0-40 sul 5-3, garantivano un fondamentale terzo set.

A Pechino Svitolina era sempre stata avanti nel punteggio grazie a continui break in suo favore (mai confermati). Oggi l’iniziale vantaggio di 2-0, propiziato da un grave errore di dritto della transalpina sul 30-30, diveniva subito un 2-2 15-40. Garcia non ha potuto giocare alcuna delle chance, subendo 4 ottimi servizi. Da lì si è proceduto mantenendo l’ordine dei servizi fino al 4-3 Svitolina quando la stessa ucraina ha giocato due splendidi passanti stretti di rovescio che l’hanno aiutata a strappare nuovamente la battuta.

Come a Pechino, però, non è riuscita a chiudere la partita. Ancora una volto sulla difensiva, senza fare nulla per andare a prendersi i punti o quantomeno costruirsi le occasioni. Breakkata a zero, ha poi ceduto la battuta anche sul 5-5 mangiandosi le mani per il rovescio non chiuso sulla palla game. Aveva recuperato molto bene dal 15-40, ma sulla palla del 6-5 ha colpito troppo delicatamente e a rete non ha ancora molto chiare le distanze e i piazzamenti. Sul 6-5 Garcia non ha tremato e ha ottenuto la vittoria che la mantiene viva. Gli scenari ora sono molteplici, ma all’ultima giornata andrà ad affrontare la migliore Wozniacki vista fin qui. Un “in bocca al lupo” è quantomai d’obbligo.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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