Nella prima finale tutta francese a Vienna dal ’74, il n.25 del ranking Lucas Pouille sconfigge in appena un’ora e dodici minuti il connazionale Jo-Wilfried Tsonga per 6-1 6-4 nel loro terzo incontro che aveva visto i due precedenti a favore di quest’ultimo (Pouille aveva perso al terzo turno di Montecarlo nel 2016 e in finale a febbraio a Marsiglia, entrambe le volte con il punteggio di 6-4 6-4).
Parte subito forte Pouille che, attento e tatticamente perfetto, nel primo set ottiene il break sul 2-1 a suo favore alla terza palla break grazie a un doppiofallo di Tsonga, che da subito appare lento e poco cattivo, come se stesse lasciando andare il set.
Nel secondo set alcune contestazioni delle decisioni arbitrali contribuiscono a far perdere la lucidità a Tsonga, perde il servizio pure nel secondo parziale sul 2-2, anche se c’è da dire che è stato ingiustamente assegnato a Pouille un punto decisivo che andava ripetuto nel finale del sesto game.
Di lì alla fine un furioso Tsonga continua la sua partita a due volti, alternando vincenti a errori davvero gravi ed essendo quasi totalmente responsabile dell’andamento del match. A Lucas Pouille basta giocare la sua partita attenta, annullando tuttavia con un servizio vincente una palla break sul 4-3 e calando leggermente nel finale, forse per l’emozione di aver sentito così vicino il suo primo titolo 500 nella sua prima finale 500.
Tsonga è stato macchinoso, molto falloso di rovescio e ha sofferto il servizio lavorato e rapido di Pouille e non ha trovato il suo di servizio, che gli aveva garantito ben 19 aces e il 93% di punti con la prima nella semifinale con Kohlschreiber a differenza dei soli 3 aces e il 64% con la prima di oggi; inoltre atleticamente non è sembrato al top, ed è mancata così la condizione fondamentale affinchè il suo gioco funzioni. Da dimenticare anche le tante discese a rete fallite per la lentezza in avanzamento che lo ha costretto a giocare spesso degli approcci difficili nei pressi dell’area di battuta. Scendono le probabilità per lui di prendere parte alle Finals, mentre Pouille rientra nella top 20 riavvicinandosi al suo career high (13).