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WTA Stanford: Keys e Vandeweghe, finale a tinte USA

Un piccolo pezzo di storia è stato scritto a Stanford, in California, dove Madison Keys e CoCo Vandeweghe sono arrivate in finale. Sarà la prima sfida all’ultimo atto tra statunitensi senza una delle sorelle Williams dal 2003, quando si affrontarono a New Haven Lindsay Davenport e Jennifer Capriati.

Per quanto riguarda Keys, si può dire che il 6-3 6-2 rifilato a Garbine Muguruza sia quasi un mezzo miracolo. Soprattutto se considerato i due interventi chirurgici avuti al polso da novembre a oggi. La situazione era parecchio complicata, perché dopo il primo intervento le venne detto che i problemi erano risolti e Keys continuava invece a sentire tanto dolore. Dopo il Roland Garros ha potuto fare nuovi esami che hanno verificato un problema al nervo dello stesso polso che le causava forti dolori ogni volta che impattava. “Sorpresa? Un bel po’. Dopo il secondo intervento son dovuta fermarmi una decina di giorni, dunque tutta la preparazione per Wimbledon era rovinata. Dopo ho avuto del tempo per prepararmi meglio, ma non sapevo cosa aspettarmi”.

Grazie a questo risultato, e ai 305 punti guadagnati, Madison rientra prepotentemente nella top-100 della Race (al momento è numero 65, potrebbe diventare 54 con una vittoria) mentre nella classifica “normale” è certa del rientro nelle prime 20 del mondo. Oggi è stata devastante, a cominciare dal servizio. La stessa Muguruza, molto rilassata, in conferenza stampa ha scherzato su questo: “That was the key for Keys today” (“Questa è stata la chiave per Chiavi” traduzione ignobile per rovinare il gioco di parole”) scoppiando poi in una bella risata. Il rientro in campo post-Salm è stato molto diverso rispetto allo scorso anno, Toronto già sarà un nuovo banco di prova ancor più interessante.

Vandeweghe invece è alla prima finale da ‘s-Hertogenbosch 2016. La statunitense, in questa settimana, si sta mostrando implacabile. Solo CiCi Bellis, nella sfida vinta 6-3 6-1, è riuscita a strapparle la battuta. I livelli espressi da parte della giocatrice classe 1991 sono molto, molto vicini a quelli dell’Australian Open di quest anno quando fece la semifinale e lasciò 5 game a Angelique Kerber, allora numero 1 del mondo, e 4 a Garbine Muguruza, numero 4.

Quattro partite su quattro dominate, il rientro in top-20 e addirittura il balzo al numero 11 nella Race, con 613 punti però di distanza da Svetlana Kuznetsova. Dovesse vincere qui, ne toglierebbe 165. Come inizio non sarebbe male.

Redazione

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