[6] M. Raonic b. [10] A. Zverev 4-6 7-5 4-6 7-5 6-1 (Cristina Pozzoli)
Milos Raonic prosegue il suo cammino ai Championships grazie alla vittoria molto sofferta contro Sascha Zverev che vende comunque cara la pelle cedendo solo al quinto set dopo essere stato in vantaggio due set a uno. Si registra un solo precedente tra i due giocatori andato in scena poco fa sulla terra di Roma dove poi è arrivato il primo importante successo del giovane tedesco. In quel caso si disse che la superficie avesse aiutato Zverev ma oggi è il contrario. Raonic parte favorito, difende la finale dello scorso anno e, nonostante un inizio di stagione ad intermittenza dovuto a vari infortuni, sembra dotato di un bagaglio più consistente per fronteggiare il peso e l’importanza di questo livello di partite. Il tedesco però si presenta in campo molto determinato, perfettamente consapevole delle sue possibilità e la partita rimane appesa ad un filo fino a quando l’esperienza di Raonic inizia a farsi sentire e a fare la differenza.
Il match, in cui il “semplice” passaggio del turno diventa un passo di avvicinamento verso il traguardo più prestigioso, vede la massima attenzione e concentrazione da parte di entrambi i giocatori che oltre a tutto si giocano anche il decimo posto nella classifica mondiale. La carne al fuoco è tanta e la grigliata è subito servita. Si apre con due game senza giocare e poi Raonic, non ancora concentrato a fondo, apre il terzo game con un doppio fallo, la prima latita, Zverev alza le antenne in risposta, fa partire lo scambio e lo vince sempre trovandosi con tre palle break consecutive a sua disposizione. Raonic trova un ace per prendere fiato ma poi Zverev glielo toglie con un passante di rovescio e mette a segno il break. Raonic si intestardisce a giocare e servire sul rovescio di Zverev e apre il quinto game subendo un passante e una risposta vincente poi cambia direzione recupera lo svantaggio servendogli due volte sul dritto e si prende la soddisfazione di stuzzicarlo ancora sul rovescio subendo una risposta isidiosissima inside-out da destra e il seguente passante incrociato giocato in scioltezza dal tedesco. Raonic sembra aver capito che sul rovescio di Zverev non si gioca e sposta il mirino sul dritto riuscendo, seppur a fatica, a salvare il servizio. La continuità in risposta di Zverev però mette una pressione esagerata sulle spalle del candese che forza il servizio aprendo con un doppio fallo anche il nono game. Zverev appena gli dai un dito si prende il braccio e con due gran risposte di rovescio sale 40-0. Raonic tira fuori il carattere e infila cinque prime rabbiose che gli permettono di stare in scia. Sascha però si presenta a servire per il set con il 100% dei punti ottenuti con la prima e con estrema tranquillità mantiene la media chiudendo con un ace.
Il secondo set si apre con il break in favore di Zverev che approfitta dell’ingenuità di Raonic che continua a servirgli sul rovescio trovandosi a gestire risposte fulminanti e precise nei piedi che lo mettono in difficoltà con il colpo in uscita dal servizio. Il canadese non si scoraggia, rimette a punto la prima e pareggia il conto ma poi è Zverev ai vantaggi a fare la differenza ancora con il rovescio siglando due lob vincenti e un passante lungo linea in corsa di difficoltà e bellezza rara. Tornano i servizi a scandire il ritmo fino al sesto game in cui Zverev accusa un passaggio a vuoto, perde il servizio con un paio di errori di dritto giocato un po’ incassato e il punteggio torna in equilibrio. Con grande caparbietà, nonostante qualche difficoltà nel tenere i propri turni di battuta, Raonic porta a casa il parziale con il break decisivo nel dodicesimo game durante il quale il tedesco ha commesso i primo vero errore di rovescio del match tradito inoltre da una seconda di servizio un po’ troppo leggera. E su questo 7-5 di Raonic bisogna mettere una piccola puntina segnalando neanche un ace nella casella del gigante canadese.
Il trend riparte nel terzo set, con i due estremamente concentrati al servizio allo scopo di dare un valido supporto al prezioso set già messo in saccoccia. La concentrazione sale e la lucidità non concede sbavature. Raonic comincia ad usare lo slice di rovescio con intelligenza cercando di neutralizzare le accelerazioni di Zverev che però mantiene la pazienza senza regalare. Si gioca poco, l’equlibrio caratterizza ogni punto fino al settimo game quando fanno a gara a chi spreca di più. Sembra che nessuno voglia chiudere tra palle break e palle game fallite fino a quando Zverev dopo un doppio fallo di Raonic cambia tendenza, passa con il rovescio (ancora) e allunga mantenendo il vantaggio fino al 6-4 finale.
Il quarto set riparte con il consueto dominio del servitori che annullano entrambi solo una palla break supportati nell’occasione da due prime vincenti. Nel dodicesimo game Zverev, in vantaggio 40-15 si fa incastrare in una battaglia in slice sul rovescio e incappa in tre errori gratuti, la sfortuna ci mette lo zampino traformando una palla colpita male dal canandese in un lob vincente, e il tedesco cede servizio e set.
Nel set decisivo si parte con un buon feeling con il servizio da parte di entrambi. Raonic però trova subito la risposta infastidendo il tedesco che nel quarto game si trova 15-40 su cui pesa anche un doppio fallo. Zverev annulla la prima palla break con coraggio ma Raoinic trasforma la seconda con altrettanto coraggio mettendo a segno un passante lungo linea di dritto strepitoso. Il traguardo è vicino, Raonic continua a spingere, con grande esperienza strappa ancora il servizio al tedesco nel sesto game e poi chiude con grande autorità conquistando i quarti di finale nei quali andrà in scena la riedizione della semifinale dello scorso anno contro Roger Federer.
[10] T. Berdych b. [8] D. Thiem 6-3 6-7(1) 6-3 3-6 6-3 (Giovanni Putaro)
Sarà Tomas Berdych ad affrontare il vincente dell’incontro tra Djokovic e Mannarino. La testa di serie numero 11 del tabellone conferma la buona tradizione sui campi di Church Road approdando ai quarti di finale per la quarta volta nelle ultime sette edizioni dei Championships dopo una battaglia di cinque set contro un buon Dominic Thiem che non può nulla dinanzi all’esperienza e alla grande prestazione alla battuta dell’avversario. Partita molto godibile per gli amanti degli scambi corti e del gioco frizzante: entrambi hanno divertito la platea e gli spettatori con numerosi bei vincenti (90 totali) e altrettanti servizi vincenti (contando solo gli ace: 11 Thiem, 15 Berdych). Il più giovane dei due paga una percentuale non eccelsa di prime palle in campo (56%), il 20% in meno rispetto al vincitore.
Il primo parziale va via molto rapidamente e i primi cinque giochi sono puramente interlocutori. Il servizio la fa da padrone con il ceco molto bravo a variare le traiettorie e l’austriaco a spingere abbondantemente sopra i 200 km/h che rendono la vita difficile all’avversario in risposta. Ma è proprio la battuta a tradire Thiem sul 2-3, quando con un passaggio a vuoto coronato da un doppio fallo regala il break a Beredych. Il ceco, forte della finale del 2010, sembra essere maggiormente a suo agio sui prati dell’All England Club e sovente tiene in mano le redini del gioco grazie alla capacità di disegnare il campo e far muovere l’avversario. Il rappresentante di punta della “Next Gen” torna ad essere ingiocabile al servizio ma non basta, anche il finalista dell’edizione 2010 fa il suo e porta a casa il parziale alla prima occasione con il punteggio di 6-3 in mezz’ora esatta di gioco.
La musica non cambia nel secondo set, anzi. Il fattore servizio si mostra ancor più determinante dati i soli otto punti vinti in risposta (quattro per parte) fino al 4-4. Poi è ancora Thiem il primo a concedere palle break (due consecutive) ma è bravo ad annullarle con due ottime prime e a salire 5-4 con altrettanti vincenti di diritto. Nel game successivo si scatena una clamorosa polemica: Thiem chiede il challenge su un diritto chiamato erroneamente lungo ed ottiene (ingiustamente) un set point; il ceco era sulla palla e ha giocato il colpo contemporaneamente alla chiamata del giudice di sedia. Le animate proteste si trasformano ben presto in punti che neutralizzano quell’opportunità (e la successiva) con degli ace al centro fotocopia. Torna la calma e arriva un tie-break a senso unico per il talento classe 1993 che sale in cattedra e infila 5 punti consecutivi. Berdych fa in tempo a vincere appena un punto sul proprio servizio prima che l’austriaco con una deliziosa demi-volée riporti in parità il punteggio dei set.
Il numero 8 del seeding non sfrutta però l’inerzia del set vinto, subisce il break al primo turno di servizio utile e inizia a giocare in maniera frettolosa. Nonostante sprazzi di orgoglio da parte dell’avversario, Berdych ne approfitta e in un amen va in vantaggio 4-1 e poco dopo 5-2, salvando con autorità una palla break e sfoderando una battuta letale nel momento di difficoltà. Thiem evita il tracollo salvando tre set point ma il ceco gioca un game praticamente perfetto e si porta avanti due set a uno. Quasi non si gioca, invece, nella quarta manche: solo uno scambio lungo da segnalare, per il resto il tutto procede velocemente tra tante botte e servizi vincenti. La parità però si spezza all’ottavo gioco: Berdych è costretto a cedere la battuta dopo non aver perso nemmeno un punto nei turni di servizio precedenti. Thiem dal canto suo rischia di subire il contro break nel game successivo ma risale da 15-40 e manda la partita al quinto e decisivo set.
In apertura di quinto è subito l’austriaco a prendere l’iniziativa ma Berdych si salva magistralmente. La situazione si ribalta nel gioco successivo ma stavolta il break arriva ed è a favore del ceco: Thiem affossa il back di rovescio in rete e da un potenziale vantaggio si ritrova a dover rimontare. Non riesce il contro break al talentino d’oltralpe nemmeno dopo un bel game in risposta vanificato dalla incisività in battuta dell’avversario che nel frattempo sale 4-1. Thiem prova a restare attaccato alla partita ma non basta: il 32enne ceco comanda ancora una volta al servizio e chiude con un ace esterno da destra. Finisce 6-3 6-7 6-3 3-6 6-3 in 2:52 ore. Match tutto sommato veloce nonostante i cinque set giocati.
[7] M. Cilic b. [18] R. Bautista Agut 6-2 6-2 6-2 (Simone Milioti)
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