Comincia con qualche brivido di troppo il torneo di Wimbledon per Elina Svitolina e Venus Williams. Chi ha sofferto di più è stata l’ucraina, che ha battuto Ashleigh Barty 7-5 7-6(8) in due ore di gioco, dopo che l’australiana ha avuto anche set point nel primo set. Sul 5-4, però, ha sprecato tutto con un doppio fallo e si è fatta riagganciare. Nel tie-break del secondo set, invece, ci sono voluti 6 match point alla numero 4 del seeding per approdare al secondo turno. Venus, invece, al di là delle tristi vicende personali che la vedono coinvolta in questi giorni, ha lottato per due set contro Elise Mertens uscendo vincitrice 7-6(6) 6-4. Bene invece Simona Halep, che ha aperto con un comodo 6-4 6-1 contro Marina Erakovic e poi Petra Kvitova, impostasi 6-4 6-4 su Johanna Larsson.
Chi invece ha veramente dovuto faticare è stata Dominika Cibulkova. La giocatrice giunta ai quarti di finale un anno fa si è imposta tra mille fatiche contro Andrea Petkovic, confermando una volta di più tutte le difficoltà di questa sua stagione in una partita tiratissima ma dalla bassa (molto bassa, talvolta) qualità. 6-3 3-6 9-7 il punteggio che favorisce la slovacca, che ha chiuso solo al sesto match point quando si era trovata per la quarta volta consecutiva a servire per il match. I primi 3 erano stati sprecati sul 5-4, il quarto sul 6-5, il quinto sull’8-7. Per lei ora un secondo turno contro Jennifer Brady e torneranno tutti i rischi corsi già oggi.
Chi invece ha visto dilapidare un vantaggio enorme è stata Mirjana Lucic Baroni, avanti 5-0 e match point al terzo prima di perdere 6-3 5-7 8-6 da Carina Witthoeft, lo scorso anno giunta qui al terzo turno. Bel rientro nel circuito di Madison Keys, vincitrice 6-4 6-2 contro Nao Hibino. Tanta confusione anche nella parte finale del match di Naomi Osaka contro Sara Sorribes Tormo. La giapponese stava servendo per il match sul 6-3 6-5 ed aveva appena annullato una palla break quando un colpo della spagnola viene corretto “out” dal giudice di sedia. Sorribes Tormo era furiosa, ha protestato 2 minuti ma non è bastato. Sul match point, la sua risposta è parsa lunga ma l’arbitro ha cambiato ancora il giudizio, stavolta a suo favore, mentre la giapponese stava già esultando. Per sua fortuna, al tie-break non ha avuto problemi.
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