[1] A. Murray b. D. Brown 6-3 6-2 6-2 (da Wimbledon, Rossana Capobianco)
E’ uno dei motivi per i quali Andy Murray sarà sempre visto come l’eterno piagnone ancora un po’ infantile, lamentoso, per nulla piacevole. Chi lo ha visto un po’ appena fuori dal campo sa che Andy può certo esagerare mettendo in mostra una soglia del dolore non altissima, però è un ragazzo per bene, ironico, molto intelligente, perfino sensibile.
Un altro allenamento bloccato, un altro piegamento strano, qualche smorfia e la consapevolezza di un dolore all’anca che ormai va avanti da mesi avevano fatto scattare l’ennesimo allarme a Wimbledon: “Forse non gioca”. “Ma avete visto come ha bloccato tutto? Non ce la fa”. Le voci si rincorrono, tu che prendi un petto di pollo al Media Restaurant e ti penti di non aver tentato il cous-cous, intanto i giornalisti britannici spariscono e senti telefoni che squillano ovunque.
“La Kvitova non è ancora stata programmata in nessun campo, la tengono buona per il Centrale in sostituzione, vedrai”. Assumptions le chiamano da queste parti, supposizioni, congetture le chiameremmo noi.
E tali si sono rivelate: perché Murray si presenta puntuale sotto l’insolito e caldissimo sole di Londra, dentro a un Centrale che conosce bene e lo aspetta da Campione in carica: forse non ci crede come lo scorso anno, ma il sogno del terzo sigillo a Wimbledon può continuare.
La partita è bella solo per lo spettacolo dei colpi di Brown a cui lo scozzese risponde da par suo con la delicata manina di cui è dotato e della quale non fa uso troppo spesso: nel corpo è un tennista dal tocco morbido, nella testa Andy preferisce la concretezza, la corsa, la pratica risoluzione delle cose. Forse è un peccato ma bastonarlo per questo e per un modo troppo spartano di trattare se stesso sul campo è quantomeno superficiale.
Tutt’altro che superficiale sarà invece il prossimo turno per Andy, contro il nostro Fabio Fognini, tre vittorie a testa: l’ultima di Fabio a Roma proprio due mesi fa; sull’erba non si sono mai incontrati e se l’anca tiene, Murray è più che favorito. L’allarme però scatterà in ogni caso.
[4] R. Nadal b. D. Young 6-4 6-2 7-5 (Simone Milioti)
Prosegue senza cedere set, ma non senza problemi, il cammino di Rafael Nadal. Lo spagnolo ha superato in tre set Donald Young sul Centrale di Wimbledon, per lui a dire la verità i problemi erano quasi inesistenti visto che il suo avversario di secondo turno nei due precedenti è arrivato a quattro giochi in un solo dei quattro set giocati. Ciononostante nel terzo set ha faticato leggermente a chiudere il match nonostante avesse conquistato il break di vantaggio.
Il 10 volte vincitore del Roland Garros sta affrontando una prima settimana piuttosto tranquilla, che solitamente è quella che più gli ha riservato brutte sorprese in passato. Complice sicuramente l’adattamento, sappiamo che Nadal va costantemente migliorando lungo le due settimane, complice anche il non aver incontrato ancora dei veri e propri bombardieri che non gli danno ritmo da fondo, vedi in passato Rosol o Kyrgios, complice in ultimo l’erba che via via si va deteriorando mentre nella prima settimana potrebbe essere ancora letale.
Sulla partita non c’è molto da dire, sin dal primo gioco Young lascia intendere che non sarà un problema, dal 40-15 sul proprio servizio concede subito il break nel primo gioco. Il primo set fila così via liscio con Nadal che ottenuto il break non rischia nulla al servizio, presentandosi più volte a rete. Su questa falsa riga procede anche il secondo parziale, break subito in apertura di Nadal, che diventano due al quinto gioco, il parziale è più pesante. Nel terzo Young reagisce e tiene botta fino al tre pari al due volte campione di Wimbledon, ma il settimo game gli è fatale, subisce il break e Nadal potrebbe chiudere al decimo gioco con il servizio, però improvvisamente si incarta e subisce il primo break del match. Ritrova velocemente un po’ di sicurezza e ottiene nuovamente il break di vantaggio che gli permette di chiudere, al secondo tentativo e dopo più di due ore di gioco, per 6-4 6-2 7-5.
Nel prossimo turno la testa di serie numero quattro del seeding troverà sulla sua strada il russo Khachanov, non ci sono precedenti passati tra i due. Neanche il russo sulla carta possiede il gioco per mettere in difficoltà lo spagnolo sull’erba, Nadal partirà favorito anche contro di lui, anche se Khachanov potrebbe metterlo in difficoltà tirando forte da fondocampo.
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