L’ultima volta che una britannica giocò una finale nel Regno Unito fu 34 anni fa. Era il 1983 e Jo Durie perdeva con un doppio 6-1 a Brighton da Chris Evert. Questo tabù è stato infranto dalla giocatrice che più di tutte sta rappresentando i colori della Union Jack in questi ultimi anni: Johanna Konta. La numero 8 del mondo, già certa di superare Caroline Wozniacki e che in caso di successo domani arriverà al numero 6 del ranking mondiale, da quando la scorsa estate ha conquistato il primo titolo WTA in carriera si sta togliendo soddisfazioni sempre più importanti e domani potrebbe mettere le mani sul primo trofeo sull’erba, superficie simbolo della Gran Bretagna.
Tutto è filato via molto facilmente per la numero 1 del seeding, a Nottingham, e non ci sono stati set persi ma solo parziali piuttosto netti a quasi tutte le avversarie incontrate fin qui. Le uniche a raggiungere i 5 game in un set sono state Ashleigh Barty nei quarti e Magdalena Rybarikova nella semifinale odierna, persa 6-2 7-5. Domani, dall’altra parte della rete, ci sarà Donna Vekic. La croata, che dal 2012 al 2015 aveva raccolto quattro finali nel circuito maggiore di cui una anche sull’erba (nel 2013 a Birmingham, quando perse da Daniela Hantuchova) ha avuto la meglio su Lucie Safarova al termine di quella che può considerarsi una maratona, soprattutto visti i ritmi veloci e gli scambi abbreviati che suggerisce la superficie.
Poco più di due ore e mezza di partita, tre set e tanta incertezza fino agli ultimi punti, ma alla fine Vekic ha prevalso 7-6(5) 3-6 7-6(4). Safarova non è riuscita a risolvere la terza partita problematica della sua settimana. Al secondo turno aveva rimontato una scatenata Su Wei Hsieh imponendosi 9-7 al tie-break del terzo, ai quarti di finale invece era sotto 3-6 6-0 2-0 contro Tsvetana Pironkova prima di riuscire a piazzare un parziale di 6-2 in suo favore. Oggi invece ha dei rimpianti, perché nel primo set ha avuto la chance sul 5-4 di servire per il primo set e nel terzo parziale, salvato un game complicatissimo sul 3-2 Vekic e rimontato un break di ritardo quando la croata serviva per il match (il break in suo favore sul 4-3 era arrivato in un game dove la ceca conduceva 40-0) è crollata nuovamente al tie-break.
Sul 3-2, in quel sesto game durato 12 minuti, Vekic ad un certo punto sembrava sul punto di smettere di giocare. Un overrule dell’arbitro su una delle due palle break avute l’ha mandata su tutte le furie tanto da farla scoppiare a piangere: “Come è possibile sbagliare su un punto così importante! È una palla break al terzo set!”. La croata era furiosa per un colpo di Safarova che era stato chiamato fuori e l’arbitro ha preso la responsabilità di correggere: la palla sembrava, effettivamente aver preso un pezzo di riga esterna, si è sollevata una piccola nuvoletta di gesso, ma la numero 70 del mondo non accettava pareri diversi dai suoi. Per sua fortuna, poi, nel tie-break decisivo è filato tutto in suo favore dal 4-4 in poi quando Safarova ha sbagliato un colpo a chiudere nei pressi della rete ed è stata passata da un dritto molto ben giocato da Vekic che ha poi colto al meglio l’opportunità in risposta vincendo due punti su due. Domani, contro Konta, cercherà il secondo titolo in carriera dopo Kuala Lumpur 2014 quando si impose su Dominika Cibulkova.
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