[7/WC] P. Kvitova b. L. Safarova 6-1 1-0 rit.
Secondo torneo del 2017 e Petra Kvitova è già in finale. La tennista ceca ha approfittato del ritiro di Lucie Safarova ad inizio del secondo set per tornre per la prima volta in finale dal torneo di Zhuhai, il “Master B” che ha chiuso la stagione 2016, quando era in un momento di forma allucinante. E questa Kvitova sembra molto, molto vicina a quella versione extra-lusso.
L’inizio è stato molto simile alla finale, o anche alla semifinale, che Kvitova giocò a Wuhan un anno fa. Prima contro Simona Halep, poi contro Dominika Cibulkova, la ceca diede spettacolo con due partite dove era impossibile pensare a qualche contromossa per arginarla. 6-1 6-2 alla rumena, 6-1 6-1 alla slovacca, vincenti senza fine. Oggi, contro Safarova, gli scambi erano cortissimi. La connazionale poteva resistere una prima volta, forse una seconda, ma alla terza già non arrivava più sulla palla. 4-0 con due break e non avendo ceduto alcun punto in battuta, l’orologio che a malapena segnava 10 minuti di partita, il tabellone dei vincenti che diceva 10-1 per la numero 14 del mondo.
Il primo set si è concluso così, con una prova di forza impressionante e Safarova, che in questa settimana ha avuto a che fare con due partite durissime di tre ore contro Dominika Cibulkova (5-7 7-6 7-5 salvando 2 match point nel tie-break) e Daria Gavrilova (6-7 6-3 7-6 salvando 3 match point nelle fasi finali del terzo) ha preferito non rischiare di aggravare il problema alla gamba che pare sia stato accusato ieri, vedendo anche che era quasi impossibile arginare la propria avversaria.
Kvitova che dunque non solo torna in una finale WTA (al primo torneo su erba, non un caso…) ma entra subito nella top-100 WTA per il rendimento in stagione nonostante appena due tornei disputati: al momento è numero 94, in caso di vittoria domani salirà al numero 63. Domani affronterà Ashleigh Barty.
A. Barty b. [6] G. Muguruza 3-6 6-4 6-3
Si chiude oggi un cerchio fatto di storie e ricordi: Ashleigh Barty torna in finale WTA dopo quella di Kuala Lumpur a fine febbraio, ma soprattutto ad un anno esatto dal rientro nel circuito WTA dopo l’avventura a cricket centra la prima finale sul terreno che la fece scoprire al mondo nel 2011, quando a 15 anni vinse il titolo junior di Wimbledon.
Partita di grandissima qualità da parte dell’australiana, che dopo oltre cinque mesi di stagione sta tenendo ritmi di risultati da top-30 e che in caso di successo domani contro Petra Kvitova salirebbe al numero 20 della Race. E la cosa divertente, in tutto ciò, è che non dovrebbe neppure sorprendere. È dai match contro Aleksandra Krunic e Angelique Kerber (6-1 6-1 il primo, 3-6 6-4 6-3 il secondo per la tedesca) a Brisbane che sta facendo veramente tanto bene, soprattutto in riferimento a quello che era la sua prima carriera, quando non era mai riuscita ad entrare nelle prime 100.
Oggi la soddisfazione di aver battuto una campionessa Slam ed ex top-10 per due anni, nonché finalista a Wimbledon nel 2015, ribaltando la situazione dopo un primo set in cui Muguruza aveva giocato bene. Il break decisivo nel secondo set è arrivato sul 2-2, da lì è stata una Barty sempre più convincente, sempre più in comando degli scambi ed in grado di far valere la maggiore varietà e qualità soprattutto nei pressi della rete dove ad inizio del terzo set ha messo a segno questo gioiello in controtempo, ad uscire.
Il terzo set stava diventando un soliloquio australiano, finché la pressione non ha un po’ complicato le cose facendo perdere uno dei due break di vantaggio sul 5-2 e servizio. Poco male, alla fine, perché nel game successivo ha saputo resettare tutto e chiudere al terzo match point per mettere la firma su uno dei successi più importanti raccolti nell’intera carriera che le han dato accesso alla finale più importante.
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