C’era una finale annunciata, dopo la defezione dei mammasantissima già alla seconda giornata del torneo, quella tra Marin Cilic e Grigor Dimitrov. In verità sul bulgaro ormai ci si scommette sopra giusto per il gusto di sorprendersi quando Grisha inevitabilmente finisce col mancare l’obiettivo minimo, in questo caso la finale di un torneo che sembrava suo. Ma Feliciano Lopez ha spiegato all’ex giovane bulgaro che lo slice su questa superficie si deve usare un po’ più spesso e soprattutto contribuisce a far perdere la misura dei colpi all’avversario. Dimitrov ha cominciato come sempre questa settimana, cioè salvando palle break, ma il problema era che proprio non riusciva a giocare sul servizio dello spagnolo. Per uno come lui vincere la miseria di tre punti in sei turni di servizio è davvero indice di scarsa concentrazione, più che della grande capacità di Feliciano alla battuta. È così stato sufficiente il break dell’undicesimo gioco per consegnare il primo set allo spagnolo.
Il secondo set è cominciato con Dimitrov che è finalmente riuscito a interrompere la serie di 16 punti di fila al servizio dello spagnolo, che erano un piccolo segnale che forse si poteva cominciare a fare sul serio. Il bulgaro ha salvato una palla break nel terzo game, ma nel quarto è stato lo spagnolo a rischiare di andar sotto. L’interruzione per pioggia ha forse distratto Lopez, che non solo ha preso il break che gli è costato il secondo set ma non ha più trovato la palla in risposta, concedendo all’avversario una serie persino più lunga di quella precedente. Il 19-0 si interrompeva nel quarto game del terzo set, ma non bastavano ben sei palle break allo spagnolo per fare lo scatto decisivo. Era questione di poco, perché a sorpresa Grisha crollava, perdendo gli ultimi quattro game e il match.
In precedenza Cilic si era improvvisamente complicato la vita contro Gilles Muller, che dopo essere arrivato solo un paio di volte a 30 sul servizio del croato e aver patito praticamente in ogni proprio turno di servizio ha brekkato l’ex vincitore dello US Open. Infuriato ancora più che incredulo, Cilic è riuscito a non perdere ulteriormente la pazienza quando nel primo game del terzo set ha buttato al vento tre palle break consecutive. È tornato a servire come prima, e come l’intera settimana, e al settimo game stavolta è riuscito a fare il break decisivo. Il croato ha dunque la possibilità di strappare a Raonic la sesta testa di serie di Wimbledon: basterà vincere domani. Lopez permettendo, ci mancherebbe.
Semifinali
[4] M. Cilic b. G. Muller 6-3 5-7 6-4
F. Lopez b. [6] G. Dimitrov 7-5 3-6 6-2
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