Cominciamo con un po’ di conti, curati da Daniele Vallotto e quindi, nel caso fossero sbagliati, prendetevela con lui. Fatto salvo che a Murray toccherà la testa di serie numero 1 a Wimbledon, l’altra certezza è che non sarà Rafael Nadal la testa di serie numero 2. Com’è noto il maiorchino ha deciso di disertare il Queen’s e in ogni caso a Wimbledon non pare avere tantissime possibilità. L’intelligentissimo Rafa non ha certo sbagliato a preferire il riposo. A questo punto in lizza per la testa di serie numero 2 ci sono Novak Djokovic e Stan Wawrinka. Se Wawrinka vince al Queen’s, Stan sarà numero 2 – e immaginiamo le polemiche – in tutti gli altri casi sarà Nole a presidiare la parte bassa del tabellone. Se Wawrinka non dovesse vincere, ma solo arrivare in finale, al massimo sarà numero 4, a condizione che Federer non vinca ad Halle. Se Federer vince ad Halle, sarà numero 3 – se Stan non vince a Londra – e numero 4 se Stan a Londra invece vince. In quest’ultimo caso Nadal avrà la quinta testa di serie a Wimbledon. Tutto chiaro no?
Il cammino verso il successo di Roger non è del tutto impervio. Del resto lo svizzero famoso ha già vinto otto volte e non può certo essere impressionato da Lu o da Mischa Zverev, che qui subì un poco lusinghiero 6-0 6-0. A terzo turno potrebbe trovare il detentore del torneo, Florian Mayer, che però quest’anno sembra meno pericoloso. Niente di più facile che invece finisca col trovare Lucas Pouille, che non vincerà Slam ma dovrebbe essere in grado di superare Struff e Mayer (o Paire). L’eventuale semifinale Federer dovrebbe giocarla chissà con chi, visto che tra Nishikori, Simon e Ramos non ci sono certo specialisti da quella parte. Però c’è Ivo Karlovic e chissà, magari uno tra Rublev o Kachanov. In ogni caso, Federer ha visto di peggio.
Per Federer l’ostacolo potrebbe arrivare in finale. Sono finiti dall’alltra parte infatti sia Dominc Thiem che Alexander Zverev, che aprirà il suo torneo contro il nostro Paolo Lorenzi. I due dovrebbero incontrarsi in semifinale perché Gasquet, Monfils, lo stesso Kohlschreiber o, figurarsi, Tomic non dovrebbero sorprenderli.
Come accennato, a differenza di Londra qui un italiano c’è ed è Paolo Lorenzi. Potrebbe essere raggiunto da Andreas Seppi, che ha battuto Masur e domani dovrà vedersela con Lacko. C’era anche Luca Vanni, ma è stato superato senza particolari problemi da Ernesto Escobedo, uno da tenere d’occhio.
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