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WTA Charleston: Kasatkina, lacrime di gioia. Ostapenko deve arrendersi

D. Kasatkina b. J. Ostapenko 6-3 6-1

Nella sfida tra teenager trionfa la giocatrice che più si adatta alla terra battuta e che ad inizio settimana, in una breve intervista con Courtney Nguyen di WTA insider, aveva quasi esultato per aver riassaporato la sensazione di poter far scivolare i suoi piedi su questa superficie e far andare i suoi dritti carichi di spin.

Daria Kasatkina, alla prima finale in carriera, rompe subito il ghiaccio aggiudicandosi un prestigioso alloro come il Family Circle Cup di Charleston, torneo i categoria Premier che ha visto in passato trionfare campionesse assolute come Martina Navratilova, Tracy Austin, Chris Evert, Steffi Graf, Serena Williams, Martina Hingis e Justine Henin. Per Jelena Ostapenko, invece, a lungo in corsa nel primo parziale prima di cedere alla maggiore solidità dell’avversaria, ci sarà ancora bisogno di attendere e la delusione sul suo volto, dopo l’ultima risposta di dritto, era tantissima.

La prima finale tra teenager nel tennis femminile si conclude in poco più di un’ora di gioco con un punteggio molto netto, ma che almeno per un set non ha rispecchiato quello che è stato il reale andamento dell’incontro.

Ostapenko aveva cominciato nel modo migliore, conscia del fatto che la profondità della russa e la regolità, unita alle capacità difensive, le avrebbero creato problemi. Non lasciava dunque scapparsi l’occasione di colpire, soprattutto di dritto.

Vincenti su vincenti, di dritto e di rovescio, e Kasatkina che al servizio doveva sudare tutti i punti. Sembrava la lettone dei match passati, quella dei 40 vincenti contro Wozniacki e che metteva alle corde un’altra giocatrice estremamente in forma come Mirjana Lucic Baroni.

Poi, dal 2-2, qualcosa è cambiato nello scenario dell’incontro. Ostapenko ha ceduto il primo break a causa dei primi gratuiti di dritto del suo match. Dopo un lunghissimo sesto game la situazione tornava subito in equilibrio, ma Kasatkina stava cominciando ad aumentare la propria pericolosità, che si è rivelata soprattutto nel dritto più efficace (più dentro al campo e più incisivo) ed in uno slice di rovescio difensivo con traiettoria profondissima, a dar fastidio al dritto della tennista lettone. Senza dimenticare, come detto, le maggiori qualità in fase di recupero della tennista russa.

Il primo set si è chiuso poco più tardi, perché sul 3-5 Ostapenko è andata in difficoltà anche con il servizio e la seconda palla, ancora molto debole rispetto al resto del suo gioco, è stata vittima dell’aggressione di Kasatkina che ha colpito, al primo set point, con una precisa risposta di dritto.

C’era tutta la strada, per lei, per provare una rimonta, ma nel suo tennis stavano aumentando in maniera molto netta e preoccupanti gli errori gratuiti. I turni di servizio della russa, nel secondo set, erano molto più ageovoli e se per tre quarti del primo set si poteva ipotizzare un rapporto, per Ostapenko, di 4-1 tra vincenti e gratuiti, ora il numero si era invertito. Molto, molto difficile per lei pensare di controbattere una giocatrice sempre più solida e che ormai credeva fortemente nel vincere il primo titolo in carriera.

Dopo le finali perse in Quebec (2015) e Doha (2016) Ostapenko dovrà ancora attendere. Per la tipologia di gioco, e per i diversi miglioramenti che ha fatto vedere per quasi tutto il primo set rispetto alla giocatrice che 12 mesi fa veniva battuta da Carla Suarez Navarro nell’emirato. Crescerà ancora e prima o poi, anche se da adesso la sua stagione potrebbe svoltare. È una ragazza ambiziosa, ha tante qualità, il tempo è dalla sua.

Nel frattempo, Kasatkina, si gode la soddisfazione enorme di aver rotto il ghiaccio e sulla sua superficie preferita. Da adesso ha circa 2 mesi per completare altri exploit, attesa agli eventi più importanti di nuovo da top-30.

Diego Barbiani

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