[12] N. Kyrgios b. [17] I. Karlovic 6-4 6-7(4) 7-6(2) (Daniele Vitelli)
Sfida tra grandi battitori quella andata in scena sul Grandstand del Crandon Park di Key Biscayne, valida per il terzo turno del torneo di Miami 2016. Sia Nick Kyrgios sia Ivo Karlovic, infatti, sono tennisti dotati di un servizio potente, che costituisce il fondamento del loro modo di giocare a tennis. A confermare queste caratteristiche ci sono anche i tre set su sei conclusi al tie break, giocati nei due precedenti entrambi vinti da Kyrgios nel 2015. Servizio escluso, le differenze tra i due si fanno più vistose. Karlovic è più votato all’attacco verso la rete, mentre Nick predilige il gioco di potenza da fondocampo.
Come era nelle attese, chi è alla risposta ha grosse difficoltà a rispondere alle bordate di servizio, che i due contendenti sono capaci di scagliare. Il primo a riuscire ad arrivare a palla break è, nel nono game, Kyrgios, che per caratteristiche di gioco, ha più mezzi per mettere in campo la risposta e impensirire il gioco di volo del croato. Strappato il servizio a Karlovic alla seconda occasione, il tennista di Canberra non ha difficoltà a chiudere un set giocato in maniera solidissima e intelligente, come dimostra l’unico gratuito, un doppio fallo, messo a tabellino. Piccolo sussulto a metà del secondo set, quando si verificano alcune indicisioni al volo di Karlovic sulle risposte bloccate dell’australiano, divenute ormai sempre più frequenti. Grazie, appunto, a questi errori a rete del croato, nel settimo game Kyrgios si procura 3 palle break, che gli vengono, però, brillantemente annullate. La situazione si ripete ancora nei due successivi turni di battuta del tennista di Zagabria, costretto a cancellare altre 4 chance di break al suo avversario. Salvatosi, quindi, in ben sette occasioni sul suo servizio, Ivo si rifugia nel tie-break, dove non sbaglia nulla e approfitta del secondo doppio fallo dell’australiano per chiudere il gioco decisivo per 7 punti a 4. Set sangunoso per Nick: non gli sono bastate 7 palle break, 20 vincenti e 2 soli errori per portare a casa un parziale che avrebbe sicuramente meritato, al di là della buonissima giornata del suo avversario, autore di pregevoli soluzioni al volo. Il terzo set segue in maniera più rigida i turni di battuta, tranne la piccola chance concessa, ma subito salvata, da Kyrgios nel terzo game, a causa di alcuni gratuiti di troppo, dovuti alla frustrazione per la sconfitta del secondo set. Nel tie-break conclusivo e decisivo del terzo set è, però, Karlovic stavolta a incappare in un dolorosissimo doppio fallo e a concedere il vantaggio. Esaltato per il pericolo scampato, Kyrgios non si lascia pregare e chiude al primo match point.
Scontro interessante, giocato su pochissimi punti, in cui un ritrovato Karlovic ha resistito alla veemenza di Kyrgios, in questa occasione, straordinariamente accorto tatticamente e centrato nei fondamentali, pur senza disdegnare alcuni dei suoi soliti colpi spettacolari. L’australiano troverà ora in ottavi David Goffin, contro cui giocò un grande match a Tokyo sul finire del 2016, match che gli valse il titolo nel torneo ATP 500 del Giappone.
[16] A. Zverev b. [18] J. Isner 6-7(5) 7-6(7) 7-6(5) (Cristina Pozzoli)
Prova di maturità superata per Sascha Zverev che vince in rimonta contro John Isner annullando un match point nel tie-break del secondo set e due sul 4-5 del terzo prima di chiudere alla prima occasione bravo a superare con freddezza i momenti di difficoltà in cui si è trovato nel corso della partita. Anche nell’unico precedente aveva avuto la meglio il tedesco dominando l’incontro al contrario di oggi che per sconfiggere Long John ha dovuto tirare fuori carattere e grinta senza mai abbassare la guardia.
L’incontro comincia con Isner al servizio che, nonostante 4 ace messi a segno, si trova costretto a salvarsi ai vantaggi sorpreso dall’aggressività in risposta del tedesco che non gli dà il tempo di coordinarsi in uscita dal servizio. Seguono quattro game senza scossoni e con Zverev che concede solo due punti al servizio scegliendo la traiettoria al corpo per non dare tempo ad Isner di entrare con il diritto. Lo schema sembra funzionare alla perfezione ma nel sesto game la prima di servizio non entra al tedesco, che ci mette anche una buosa dose di ingenuità, ed offre tre palle break consecutive allo statunitense che allunga alla seconda occasione portandosi 4-2 e servizio. Isner però non riesce a consolidare il vantaggio un po’ per merito del tedesco, che lo infila con un passante fulminante di rovescio e poi mette a segno un punto incredibile recuperando una palla corta chiusa con un cross stretto di rovescio, e un po’ per demerito di Isner che con due erroracci di dritto gli consegna il servizio. Ristabilito l’equilibrio si arriva al tie-break in cui Isner prende il largo salendo 5-1 complice il tedesco troppo passivo che gli permette di giocare centrale e mettere a segno le sue fucilate di dritto. Zverev recupera un minibreak con un pallonetto di dritto in corsa di difficoltà enorme ma poi lo statunitense va a segno con il servizio e si procura tre set point. Zverev annulla i primi due ma sul terzo Isner non sbaglia e chiude il set con un serve & volley impeccabile.
Nel secondo parziale salgono vertiginosamente le percentuali al servizio da parte di entrami e praticamente non si gioca salvo in un paio di occasioni. Nel sesto game Isner si trova in difficoltà facendosi rimontare da 30-0 ma ne esce con una gran prima e con un attacco a rete. Sul 4-4 è Zverev a rischiare ad inizio game: la prima non entra e Isner gli mette pressione attaccandolo sulla seconda, Zverev lo passa ma poi forza il servizio e commette doppio fallo. Isner prova ancora ad attaccare senza però trovare fortuna e Zverev chiude il game a 15. Anche il secondo set si decide al tie-break ma differenza del precedente regna l’equilibrio seppur spezzettato da un minibreak per parte. Arrivati al dunque è Isner a procurarsi per primo il match point annullato da Zverev con una seconda di servizio frutto di grande personalità. Poi è Isner ad annullare un set point e alla fine è Zverev a mettere a segno un passante di dritto che lo porta al secondo set point che non fallisce dominando uno scambio da fondo in uscita dal servizio.
Il terzo set rispecchia il copione del secondo, Isner continua a mettere a segno ace e servizi vincenti e Zverev non è da meno anche se con percentuali inferiori. L’equilibrio vacilla nel decimo game con Zverev che si disunisce, perde la prima di servizio e si trova ad annullare due match point sul 15-40. Ancora una volta il giovane tedesco tira fuori il carattere e mette a segno quattro punti consecutivi con cui salva game e match. Inser continua imperterrito a servire prime vincenti e si garantisce per primo il tie-break seguito da Zverev subito dopo. Non mancano le emozioni con Isner che sale 4-1 con un minibreak offerto dal tedesco con un errore di rovescio che però non molla e risale 4-4 mettendo a segno un passante di rovescio incredibile con cui si riprende il minibreak e va a chiudere la partita con una determinazione fuori dal comune prendendosi addirittura la soddisfazione di convertire il match point sul servizio di Isner.
[1] S. Wawrinka b. M.Jaziri 6-3 6-4 (Adriano Spataffi)
Sarà lo status di testa di serie numero 1, mai successo fin’ora in un Master 1000, fatto sta che Stan Wawrinka si dimostra, per una volta, concentrato e determinato fin dai primi turni del torneo, nascondendo la versione “sorniona” che si era vista anche nei primi match ad Indian Wells.
A farne le spese, nel terzo turno del Masters 1000 di Miami, è il tunisino Malek Jaziri, trentatreenne con cinquanta posizioni di distanza dallo svizzero nella classifica ATP, ma reduce da un inizio di stagione che mostra probabilmente il migliore scorcio della sua carriera fino ad oggi.
La differenza di “peso” tra i due, al primo scontro diretto, è marcata fin dall’inizio: mentre i game di servizio di Wawrinka scivolano via piuttosto velocemente, Jaziri, pur con una buona efficacia nella prima palla, è quasi sempre costretto a lottarsi i propri servizi cedendo minimo due punti ogni volta. La prima occasione di break arriva nel 2-1, quando Wawrinka manca due palle per il 3-1, di cui una con un dritto sopra la rete piuttosto semplice da chiudere; il tentativo sarà rimandato di un solo turno perché il 3-2 è la volta buona per prendere il margine di vantaggio. Jaziri non si dà per vinto e, fino alla fine del set, si guadagna due palle per il contro break, l’avversario però non è in vena di regali, anzi si dimostra letale con il servizio soprattutto nei momenti delicati e saprà mantenersi in testa fino al 6-3.
Il secondo set non cambia strada: Wawrinka d’altronde ha un gioco troppo più ricco di varianti e, soprattutto, troppo più potente dell’avversario che non riesce a tenere troppo da fondocampo e deve affidarsi il prima possibile al diritto per uscire dallo scambio prima che lo svizzero prenda campo e chiuda. Sull’1-1 è di nuovo break Wawrinka e da questo momento il match seguirà inesorabilmente i servizi fino alla conclusione. Jaziri si guadagna due chance di rientro nel 3-4, ma l’avversario, ancora una volta, non farà nemmeno avviare lo scambio grazie al servizio. In vantaggio 5-4 e servizio, Wawrinka regala un misero brivido, scivolando 0-30 con due gratutiti, ma questa è la versione “giusta” di Stan e con quattro punti consecutivi la sfida si chiude.
Nulla da recriminare per Jaziri, che ancora una volta può dire di aver svolto il suo compito in questo torneo. Wawrinka, adesso, è atteso da Alexander Zverev agli ottavi.
Altri match (Cristina Pozzoli)
Tomas Berdych in gran fiducia ha battuto 6-3 6-4 Gilles Muller contro il quale aveva perso l’unico precedente giocato a Tokyo nell’ottobre dello scorso anno. Questa volta Tomas ha avuto buon gioco nel prendersi subito un break di vantaggio nel secondo game del primo parziale, controllato poi con il servizio con il quale ha perso solo 5 punti senza concedere palle break. Poco convinto al servizio invece il lussemburghese che ha rischiato il doppio break nel quarto e sesto game, particolarmente vulnerabile con la seconda di servizio con la quale ha raccolto solo il 33% dei punti. Nel secondo parziale il ceco, molto lucido e centrato, ha strappato subito il servizio al suo avversario nel game d’apertura annullando una palla del controbreak nel game successivo. Poi, smentendo se stesso, il ceco ha mantenuto alta la concentrazione e ha fatto suo il match ottimizzando al meglio i suoi turni di battuta. Al prossimo turno Berdych, che difende i quarti di finale raggiunti lo scorso anno, se la vedrà con il francese Adrien Mannarino che ha battuto, un po’ a sorpresa, Borna Coric dopo una battaglia di oltre due ore e mezza.
Dopo la splendida vittoria ottenuta al secondo turno contro Dominic Thiem, Coric ha sprecato una grossa occasione mancando la vittoria, ampiamente alla sua portata, contro Mannarino. Il francese, bravo a non partire sconfitto, ha archiviato il primo set rispondendo colpo su colpo alle accelerazioni del croato da fondo. Nel secondo parziale, dopo aver salvato due palle break nel primo parziale, il croato ha cambiato marcia dal quinto game mettendo a segno cinque giochi consecutivi e portandosi avanti di un break nel terzo game della frazione decisiva. Quando ormai la partita sembrava in suo totale controllo, Coric si è sciolto nel decimo game quando è andato a servire per il match sul 5-4 subendo il break che ha rimesso in gioco il francese. Senza difficoltà Mannarino ha dominato il tie-break e ha conquistato gli ottavi migliorando il risultato dello scorso anno in cui si era fermato al terzo turno.
Vittoria in rimonta per Roberto Bautista-Agut che ha battuto Sam Querrey 6-3 al terzo, ottendo la qualificazione agli ottavi come nel 2016. Un primo parziale giocato sulle montagne russe ha visto salire 3-0 lo statunitense con due break recuperato però dallo spagnolo che si è portato 3-3 subendo poi altri tre game consecutivi. la fiammata del giocatore a stelle e striscie si è però chiusa dopo i primi due game del secondo parziale quando lo spagnolo, prese bene le misure al suo avversario, è diventato padrone del campo strappandogli due volte il servizio e chiudendo 6-2. Senza sussulti i primi quattro game del set decisivo risolto a favore dello spagnolo, dopo una serie di break e contro break, che hanno premiato la sua maggiore incisività in risposta. Negli ottavi di finale Bautista-Agut sfiderà Roger Federer.
Successo, infine, anche per David Goffin nel difficilissimo incontro contro l’argentino Diego Schwartzman. Il sudamericano ha mascherato come meglio non poteva il divario di posizioni nel ranking (12 contro 42) giocando una partita di grandissimo agonismo ed intensità, ricca di bel gioco e tanta tenacia, facendo andare spesso in visibilio i tanti argentini assiepatisi sulle tribune del grandstand. Schwartzman che, dopo un primo set vinto al decimo game, vede il ritorno del belga nella seconda frazione mentre in quella decisiva il testa a testa è totale. Non è bastato, a Goffin, un’iniziale break sul 3-2 dopo aver annullato a sua volta 2 chance consecutive sull’1-2, perché l’avversario dal 2-4 ha trovato le energie per infilare 3 game consecutivi e portarsi ad un game dagli ottavi di finale. Con tanta attenzione, e bravura, Goffin ha rimesso insieme i pezzi del suo puzzle per evitare rischi e strappare una seconda volta nel set il servizio all’avversario, chiudendo nel dodicesimo game e volando agli ottavi dove affronterà Nick Kyrgios.
Risultati terzo turno:
[1] S. Wawrinka b. M. Jaziri 6-3 6-4
[16] A. Zverev b. [18] J. Isner 6-7(5) 7-6(7) 7-6(5)
[12] N. Kyrgios b. [17] I. Karlovic 6-4 6-7(4) 7-6(2)
[8] D. Goffin b. D. Schwartzman 4-6 6-3 7-5
[4] R. Federer b. [29] J. M. del Potro 6-3 6-4
[14] R. Bautista Agut b. [22] S. Querrey 3-6 6-2 6-3
[10] T. Berdych b. [24] G. Muller 6-3 6-4
A. Mannarino b. B. Coric 6-4 2-6 7-6(3)
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