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Indian Wells, uomini: avanti Federer, Djokovic, Nadal e del Potro. Fuori Cilic

[9] R. Federer b. S. Robert 6-2 6-1 (da Indian Wells, il nostro inviato Diego Barbiani)

Nemmeno un’ora di gioco e Roger Federer può già esultare. Partita molto molto agevole quella del numero 10 del mondo, al rientro ad Indian Wells dopo l’assenza forzata del 2016 a causa dei problemi fisici. L’avversario, il francese Stephane Robert, paga troppa differenza a livello tecnico, oltre a tutti i problemi che possono derivare dall’essere costretti a dover essere al 150% per fronteggiare un avversario apparso su un livello piuttosto buono ma non ancora pienamente giudicabile, soprattutto visti i nomi dei futuri avversari che potrebbero attenderlo.

Nel primo confronto diretto tra i 2, che insieme però curiosamente arrivano a 71 anni, l’elvetico passa qualche game in sordina prima di alzare i giri del motore. Dal 2-1 Robert si conteranno 7 game consecutivi vinti, che hanno inesorabilmente spaccato la partita (già molto segnata sulla carta). Il francese, personaggio molto particolare e capace anche di esprimere un tennis di gran livello come quello che lo scorso anno conquistò il popolo australiano contro Gael Monfils

Oggi niente di tutto ciò, contro un avversario superiore in ogni settore del campo. Per Federer dunque la testa è già al terzo turno dove avrà Steve Johnson che ha superato al tie-break del terzo set Kevin Anderson.

[2] Novak Djokovic b. Kyle Edmund 6-3 7-6 (5) (Adriano Spataffi)

Djokovic esordisce nel torneo battendo per la terza volta in tre incontri Kyle Edmund, trovando una prestazione nel complesso positiva ma con qualche difficoltà nel secondo set, dovute principalmente ai meriti dell’avversario, che però può imprimere fiducia al serbo proprio in virtù di come sia riuscito ad emergere dai momenti più critici.

Attento, aggressivo, quasi rabbioso, Nole imprime fin dai primi scambi un’intensità molto alta, tanto che l’avversario, pur avendo già giocato un match in torneo, fatica ad entrare in partita e perde fatalmente il primo servizio del suo incontro; il serbo, volato 3-0 riuscirà così a gestire il vantaggio fino alla fine del primo parziale, chiuso 6-3, nonostante si possa già intravedere la crescita di Edmund.

Nel secondo set è il britannico nato in Sud Africa a volare 3-0: il suo gioco, infatti, si fa decisamente meno passivo diventando, anzi, a tratti dominante grazie ad accelerazioni micidiali portate con entrambi i colpi.

Djokovic, pare aggiustare le cose riportandosi 2-3 ma riperde di nuovo il servizio, complice qualche errore di troppo, trovandosi a inseguire fino al 3-5. A questo punto esce la maggiore esperienza del numero 2 del mondo, che pur non riuscendo a risolvere gli scambi con soluzioni vincenti, riesce a tenere a sufficienza per mandare Edmund fuori giri, ristrappandogli il servizio proprio all’ultima occasione utile.

La partita si risolve al tie-break, Djokovic parte bene e si fa raggiungere sul 3-3, poi, riuscirà ancora a portare Edmund all’errore dopo uno scambio forzato trovandosi così 6-4 e servizio: lascia il set-point del servizio ma un nuovo errore da fondocampo dell’inglese chiude la gara dopo un’ora e 52 minuti.

Vittoria più faticosa del previsto per Djokovic che dovrà salire di livello per affrontare la tremenda parte bassa del tabellone che già al prossimo turno gli presenterà di fronte del Potro, Edmund, d’altra parte, può dirsi soddisfatto per aver mostrato davvero un gran gioco, potente ed efficace in ogni zona, soprattutto nel secondo set, pur condito ancora da troppi alti e bassi fatali anche oggi.

[5] R. Nadal b. G. Pella 6-3 6-2 (Daniele Vitelli)

Esordio piuttosto morbido nel torneo di Indian Wells per Rafael Nadal, reduce dalla sconfitta a sorpresa con Sam Querrey nella finale di Acapulco, la seconda in stagione dopo quella degli Australian Open. Probabilmente, più che l’avversario, il mancino argentino numero 135 del mondo Guido Pella, sono le condizioni fisiche, indebolite da qualche linea di febbre, e quelle atmosferiche, i 35 gradi del deserto californiano, a rappresentare gli ostacoli maggiori per l’ex numero uno del mondo.

Il primo set inizia sorprendentemente bene per Pella, tennista solido e veloce dal gioco adatto soprattutto alla terra rossa, visto che riesce a strappare il servizio a Nadal e a portarsi avanti per due giochi a uno. Ma si tratta solo di un fuoco di paglia. Lo spagnolo, per nulla infastidito dalle traittorie del suo avversario, recupera immediatamente e, anzi, supera l’argentino mettendo a segno, nel settimo gioco, quello che sarà il break decisivo del parziale.

Sull’onda della vittoria del set, il maiorchino si aggiudica anche il primo gioco del secondo parziale, sul servizio di Pella. Nel game successivo, però, qualche errore di troppo del finalista degli Australian Open 2017, permette al tennista di Bahia Blanca di rientrare nell’incontro. Il momento chiave del secondo set arriva quando, avanti 40-15, Pella subisce il break, mandando così un Nadal molto attento a non commettere più gratuiti a cambiare campo sul 3 a 2 in suo favore. L’ultimo sussulto dell’incontro arriva quando Pella inanella due vincenti nei primi quindici del sesto game, un diritto da fondocampo e un gran passante. Nonostante sia costretto ad annullare 3 palle break, alla fine Nadal tiene il servizio, chiudendo il game de 4-2, con il suo marchio di fabbrica, il diritto a sventaglio dall’angolo destro. La partita, mai stata veramente in discussione, si chiude qui, con Pella che, scoraggiato dalle occasioni mancate, incappa in numerosi errori, consentendo quindi allo spagnolo di servire per chiudere il match, dopo un’ora e venti minuti di gioco.

Prossimo turno per Nadal contro Fernando Verdasco. Nel caso dovesse superare questo scoglio, ad attenderlo potrebbe esserci Roger Federer, per quella che sarebbe una sfida veramente inusuale a livello di ottavi di finale.

[4] K. Nishikori b. D. Evans 6-3 6-4 (Ciro Battifarano)

Lo Stadium 1 di Indian Wells alle ore 11 fa già registrare temperature preoccupanti, l’ora guadagnata con il passaggio all’ora legale non cambia di molto la situazione. Kei Nishikori e Daniel Evans aprono le danze del secondo turno della parte bassa del tabellone, quella affollata di stelle. I due si sono già affrontati due volte in carriera, Evans aveva sorpreso Nishikori nel primo turno degli US Open nel 2013, il giapponese aveva pareggiato il conto dei precedenti in Davis lo scorso anno.

Il numero 2 britannico occupa attualmente la posizione numero 41 in classifica, suo best ranking. Da alcuni mesi a questa parte pare abbia messo la testa a posto ed il tennis è così diventato anche per lui una cosa seria, il giocatore che ha fatto tremare Wawrinka agli ultimi US Open vuole continuare su quella scia. I risultati parlano, in stagione ha raggiunto la finale a Sydney, a Melbourne per la prima volta è arrivato alla seconda settimana in uno Slam e ha vinto 10 partite (già una in più dei suoi successi del 2016), di cui due con top ten. A febbraio però ha accusato dei fastidi ad un piede ed è tornato in campo soltanto a Dubai. Dall’altra parte della rete Nishikori fa il suo ritorno al cemento dopo la parentesi, non troppo felice, sulla terra battuta sudamericana, dove ha tra l’altro rimediato, contro Dolgopolov, la sesta sconfitta consecutiva in una finale.

La partita non offre troppi spunti, il finalista dello US Open del 2014 sembra da principio voler controllare la partita senza troppi sforzi. Partito un po’ lento dai blocchi, Nishikori cede il servizio in apertura ma ha dalla sua la risposta, sulle seconde di servizio di Evans è un vero cecchino. Rimette subito in parità la sfida ed è proprio il servizio del britannico la chiave del set, ma anche dell’intera partita. Poche prime in campo, meno del 50%, e sulla seconda nel primo parziale vanno a buon fine solo 4 punti su 18 giocati. Questo gli costa il break nell’ottavo gioco e Nishikori, al servizio per il set, non trema. Nel secondo parziale la musica cambia poco, ancora inutili break e controbreak in apertura, questa volta a parti invertite. Nishikori quando si avvicina il traguardo preme sull’acceleratore e approfittando di un errore di rovescio di Evans conquista il break al nono gioco. Al servizio per il match si procura due match point: sul primo il rovescio del giapponese si ferma sul nastro, sul secondo è la risposta di Evans a non superare la rete, dopo essere rimbalzata invano e ricaduta dalla sua parte del campo, portando via l’ultima speranza di rientrare in partita. Per Nishikori al terzo turno ci sarà Gilles Muller che ha battuto in due set Jiri Vesely.

[18] A. Zverev b. F. Bagnis 7-6(10) 6-3 (Cristina Pozzoli)

La quarta giornata del tabellone maschile di Indian Wells, con gli incontri del secondo turno della parte bassa del tabellone, si apre sullo Stadium 3 con la vittoria in due set del tedesco Alexander “Sascha” Zverev, testa di serie numero 18 del seeding, contro l’argentino Facundo Bagnis, numero 83 della classifica ATP, avversari per la prima volta. La partita inizia con Bagnis al servizio, costretto subito a salvare due palle break. Seguono tre game con pochi scambi ed è ancora l’argentino a salvare il servizio nel quinto gioco. Quasi ingiocabile al servizio, Zverev concede un 40 pari solo nell’ottavo game da cui ne esce con due missili di prima. Si gioca solo sul servizio dell’argentino e, quando parte lo scambio, Sascha si trova in difficoltà quando viene aggredito sul dritto che tende sempre a colpire con il peso del corpo leggermente arretrato dovendo trovare i tempi per registrare l’esecuzione del colpo, troppo elaborata per superfici così veloci. Con il rovescio invece si procura la maggior parte dei punti riuscendo ad imprimere maggiore volcità alla palla e trovando spesso la via del vincente. Propositivo anche a rete, il tedesco diletta il pubblico regalando ricami degni del suo fratellone compensati però da altrettante incertezze in situazioni più facili da gestire. Nonostante due doppi falli commessi nel decimo game, Zverev non concede palle break e non ne concede neanche dopo portando il parziale al tie-break. Il tedesco vola 5-2 ma si fa riprendere restituendo il minibreak di vantaggio con un errore di dritto in uscita dal servizio. Si va avanti punto a punto con Sascha sempre in spinta e Bagnis sempre in difesa a giocare palle senza peso dentro la riga del servizio. Zverev alterna vincenti ad errori ma è lui a comandare e, dopo aver annullato tre set point in risposta, alla fine chiude con il suo di marchio di fabbrica: un rovescio incrociato a velocità spaventosa che pizzica la riga con cui si procura il terzo set point e un altro lungo linea di millimetrica precisone con cui fa suo il parziale.
Nel secondo set sono i servizi a scandire i ritmi nei primi cinque game durante i quali Zverev non concede punti e Bagnis ne concede pochi conquistati dal tedesco con vincenti di rovescio compensati da gratuiti di dritto. Nel sesto game il tedesco raccogli i frutti della pressione messa sull’argentino in ogni scambio e si procura il break che poi consolida nel game successivo salendo 5-2. L’argentino tiene a zero il suo turno di battuta e poi Zverev, concentratissimo sul suo servizio, con il quale non ha concesso neanche una palla break in tutta la partita, si procura il primo match point con un pallonetto di rovescio di fattura sopraffina e chiude il match con l’ennesimo missile di servizio. Al prossimo turno Zverev, che difende gli ottavi di finale conquistati lo scorso anno, troverà Nick Kyrgios, testa di serie numero 15.

[31] J.M. del Potro b. F. Delbonis 7-6(5) 6-3 (Cristina Pozzoli)

Sullo Stadium 2 chiude la sessione diurna l’inedito derby argentino tra Juan Martin del Potro, testa di serie numero 31 del tabellone, e Federico Delbonis, numero 49 del mondo, che difendeva il quarto turno raggiunto lo scorso anno. Dopo la finale persa nel 2013 contro Nadal e l’apparizione dello scorso anno quando fu sconfitto al secondo turno da Tomas Berdych alla ripresa dell’attività dopo il lungo stop per l’infortunio al polso, del Potro comincia la sua avventura californiana soffrendo parecchio nel primo set contro il suo amico e compagno di Coppa Davis.

Pronti via ed è subito break per il vincitore dell’Us Open 2009 che consolida il vantaggio salendo 2-0 con una grossa mano da parte del suo avversario, contratto e falloso. Delbonis si scuote, tiene facilmente il suo turno di battuta e inizia a giocare con regolarità sfruttando molto bene la diagonale sinistra con il dritto mancino. In questo modo si procura una palla del contro break che Delpo annulla con una ace, e poi con altri due tiene il servizio. Il primo punto del quinto game è una magia: Delbonis chiama a rete del Potro con una smorzata e poi lo scavalca con un pallonetto, Delpo corre indietro e scavalca a sua volta Delbonis con un tweener a traiettoria alta che cade nell’angolino destro del campo avversario. Delbonis però entra in palla e costringe del Potro a lunghi scambi alla fine dei quali è quest’ultimo a sbagliare cedendo il servizio nel sesto game. Lo schema della partita è chiaro: sull’uno-due è del Potro ad avere la meglio mentre se lo scambio si prolunga è Delbonis a portare a casa il punto. Il set si decide al tie-break molto combattuto con sei minibreak nei primi nove punti. del Potro si ritrova 6-3 con due servizi a disposizione: sul primo set point commette doppio fallo, sul secondo sbaglia una volèe di rovescio e sul terzo è Delbonis a regalargi il parziale con un errore di drtitto.

Nel secondo set il gioco segue i servizi con pochi scambi per i primi tre game, poi del Potro gioca un ottimo game in risposta e Delbonis gli cede il servizio al terzo break point. Delbonis non riesce più ad incastrare il suo avversario in lunghi scambi da fondo e a Delpo è sufficiente tenere i suoi turni di battuta fino al termine del parziale chiudendo il match dopo quasi due ore di gioco non proprio entusiasmante. Nel terzo turno sfiderà nuovamente Novak Djokovic.

Altri incontri (Francesca Padoin)

I pronostici di giornata sono stati quasi tutti rispettati, tra i più attesi non incontrano alcuna difficoltà Nick Kyrgios e Grigor Dimitrov. Partita a senso unico quella fra il bulgaro Grigor Dimitrov, 12 del seeding ed il russo Mikhail Youzhny, 84 del ranking, che conferma l’ottimo stato di forma del tennista che ad inizio stagione 2017 ha già conquistato due titoli ATP(Brisbane e Sofia). Il russo parte subito male concedendo due palle break all’avversario, che capitalizza al primo tentativo grazie ad un doppio fallo. Ma Youzhny non si scoraggia e nel game successivo recupera il break. Nei game seguenti il servizio comanda il gioco ma il break è nell’aria. Bravo il russo a tenere l’ottavo game ma nel turno di battuta successivo si trova rapidamente 15-40 e Grigor mette a segno al primo tentativo passando così a condurre. Secondo set molto più giocato ma solo nei turni di battuta del russo mentre Dimitrov tiene agilmente i suoi a zero. Ed in breve tempo il bulgaro rifila un duro bagel a Youzhny e passa al terzo turno dove troverà Sock, che è uscito vincitore dal match col qualificato svizzero Laaksonen in tre set molto tirati. Facile vittoria anche per Nick Kyrgios che batte Zeballos per 6-3 6-3 e vola al terzo turno dove troverà il giovane Alexander Zverev in una partita dall’esito aperto.

La grossa sorpresa di giornata arriva da Marin Cilic che sembrava non trovare difficoltà eccessive contro il giovane statunitense Taylor Fritz. Per il croato una partenza fulminante, con la conquista dei primi quattro giochi, gli garantiva la conquista del primo parziale e poco dopo si portava in vantaggio di un break anche nel secondo. Il servizio però a quel punto ha abbandonato il croato, cinque doppi falli soltanto nel secondo parziale sono il prologo della caterva di errori gratuiti che Cilic commetterà nel prosieguo dell’incontro. Frtiz dal canto suo è rimasto composto e ha saggiamente portato a casa l’incontro che lo proietta in un terzo turno non impossibile contro il tunisino Malek Jaziri.

Nella mattinata invece il francese Lucas Pouille, testa di serie numero 14 del torneo, ha battuto il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 63. Il tedesco ha avuto un’unica occasione di break nell’ultimo game del secondo set ma il francese è stato bravo a non mollare chiudendo il match due colpi dopo. Troverà al terzo turno lo statunitense Young, che dopo aver sconfitto il connazionale Kozlov ed essersi reso noto per sterili polemiche, batte anche lo statunitense Querrey, fresco vincitore ad Acapulco su Nadal. In contemporanea, sul campo 5, giocavano il tunisino Malek Jaziri, 53 del ranking, contro la trentaduesima testa di serie, grazie al ritiro di Gasquet, Marcel Granollers. Primo set molto combattuto, in particolare il settimo game, dove lo spagnolo si trova a fronteggiare due palle break, salvandosi ma rimandando di poco l’inevitabile break. Nel secondo parziale pochissimi gli scambi ma soprattutto non si gioca nel turno di battuta del tunisino, che accusa un unico passaggio a vuoto nell’ottavo game ma il successivo è quello giusto per ribrekkare nuovamente e portare a casa la partita per 7-5 6-3. Vittoria anche per il lussemburghese Gilles Muller che batte il ceco Jiri Vesely per 7-6(1) 6-1 in un’ora e mezza di gioco. Il ceco non è mai riuscito ad impensierire l’avversario ed ha mollato nei momenti fondamentali del match.  Passano anche Johnson su Anderson e troverà Federer al terzo turno e Verdasco che battuto il francese Herbert dovrà vedersela con Nadal, sperando di ripetere l’exploit degli Australian Open 2016.

Risultati secondo turno:

[WC] T. Fritz b. [6] M. Cilic 4-6 7-5 6-4
M. Jaziri b. [32] M. Granollers 7-5 6-3
[17] J. Sock b. [Q] H. Laaksonen 6-3 0-6 6-4
[12] G. Dimitrov b. M. Youzhny 6-4 6-0
[14] L. Pouille b. J.L. Struff 6-3 6-2
D. Young b. [23] S. Querrey 6-3 3-6 6-3
[25] G. Muller b. J. Vesely 7-6(1) 6-1
[4] K. Nishikori b. D. Evans 6-3 6-4
[5] R. Nadal b. G. Pella 6-3 6-2
[26] F. Verdasco b. P.H. Herbert 7-6(5) 6-1
[24] S. Johnson b. K. Anderson 6-3 4-6 7-6(5)
[9] R. Federer b. S. Robert 6-2 6-1
[15] N. Kirgios b. H. Zeballos 6-3 6-4
[18] A. Zverev F. Bagnis 7-6(10) 6-3
[31] J.M. del Potro b. F. Delbonis 7-6(4) 6-3
[2] N. Djokovic b. K. Edmund 6-4 7-6(5)

Redazione

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