Si attendevano reazioni infuocate al gravissimo incidente avvenuto nella serata italiana di sabato quando a Maui, nella cerimonia di apertura della sfida tra USA e Germania, il solista che doveva cantare l’inno tedesco non ha intonato la terza strofa (quella usata comunemente dal 1952) ma la prima, considerata oltraggiosa perché utilizzata nel periodo del nazismo di Adolf Hitler.
La prima a parlare, come avevamo anche riportato nella cronaca dei fatti, è stata Andrea Petkovic nella conferenza stampa seguita al match perso contro Alison Riske per 7-6(10) 6-2 e che l’ha vista uscire dal campo in lacrime: “Questo è il simbolo dell’ignoranza. Non mi sono mai sentita più offesa di così in vita mia, figuriamoci in un incontro di Fed Cup. Sono 13 anni che partecipo a questa competizione e stavolta ho seriamente pensato di prendere la mia roba ed andarmene nel momento in cui era cominciato l’inno”. Ci sono poi altre dichiarazioni riportate ai media tedeschi: “Siamo nel 2017, nel ventunesimo secolo, non è semplicemente accettabile una cosa del genere. Ho visto Julia Goerges accanto a me che era in lacrime già dopo aver sentito la prima parola. Era furiosa, io ero furiosa. Siamo negli Stati Uniti, non in un paese piccolo e sperduto. Ho cercato di caricare le mie compagne cantando le vere parole, ma è di gran lunga la cosa peggiore che sia successa nella mia vita”.
Sulla stessa linea il capitano della nazionale tedesca, Barbara Rittner: “Questo è veramente scandaloso ed ingiustificabile, una presa in giro che mi ha portato alle lacrime perché per me essere in campo con queste ragazze in una competizione come la Fed Cup è un momento sacro, trasformato in un momento da brividi. Ciò che è successo è un colpo veramente basso”.
Il presidente della federazione tedesca, Klaus Ulrich, era sugli spalti assieme a 20 tifosi e come Petkovic hanno cercato di cantare le vere parole dell’inno nazionale, ma la voce del solista pare esser stata troppo forte. “Fortunatamente – dice Petkovic – i tifosi hanno reagito bene e non ci sono stati problemi ulteriori”.
La USTA, che già aveva provato a scusarsi con un tweet, nella figura di Katrina Adams ha anche annunciato a Rittner che verrà avviata un’indagine per scoprire come mai sia stata intonata la strofa sbagliata, che per molti tedeschi è considerata bandita in Germania per i ricordi a cui è collegata.
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