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Le statistiche della settimana: Dimitrov, prima gioia dopo 2 anni e mezzo (battendo 3 top-10)

Si rivede Grigor Dimitrov. Il bulgaro che non alzava un trofeo dal Queen’s 2014, ha riassaporato la vittoria al torneo di Brisbane superando in finale Kei Nishikori che a sua volta perde la quinta finale di seguito dopo le 4 dell’anno scorso a Miami, Barcellona, Toronto e Basilea. Il venticinquenne di Haskovo ha superato, prima di Nishikori, altri due top10: Dominic Thiem (8) nei quarti e Milos Raonic (3) in semifinale.

A Doha il trentaseisimo atto della rivalità tra Djokovic e Murray, conclusosi con il successo del primo, è il miglior preludio a una stagione che si preannuncia incandescente grazie alla voglia di riscatto del tennista serbo che vorrà riprendersi riprendersi il trono mondiale.

La vittoria di Djokovic (la numero 67 in carriera) ha rotto un incantesimo che aveva consentito al tennista scozzese di vincere 5 tornei di seguito grazie a un filotto di 24 match vinti consecutivamente che si è allungato a 28 grazie ai 4 incontri vinti questa settimana e che gli ha consentito comunque di allungare a 6 la striscia di finali consecutive dopo quella di 7 già ottenuta lo scorso anno da Madrid a Cincinnati. Il record assoluto appartiene ancora a Ivan Lendl che Federer e Djokovic hanno solo potuto sfiorare:

(°) da Madrid a Cincinnati
(°°) da Pechino a Doha

Djokovic è diventato il tennista ad aver vinto più titoli in carriera nel mese di gennaio (9) superando Federer fermo a 8. Prima di ieri il serbo aveva vinto 2 volte lo scorso anno (Doha e Australian Open) e 6 titoli in precedenza: Australian Open (’08, ’11-’13, ’15), Adelaide (’07).

Il terzo torneo della settimana, a Chennai, ha fatto registrare il facile successo (quinto in carriera) di Roberto Bautista Agut che in finale ha avuto la meglio sul ventenne russo Daniil Medvedev, alla sua prima finale nel circuito maggiore ed ha eguagliato il suo best ranking avvicinando il sogno della top10. Da ieri è di nuovo numero 13, come nell’ottobre dell’anno scorso, avendo scavalcato Nick Kyrgios, a soli 85 punti da Jo Wilfred Tsonga, numero 12. Il tennista spagnolo sarà di scena questa settimana ad Auckland dove dovrà difendere i 250 punti del titolo vinto lo scorso anno.

In campo femminile, la numero 1 del mondo Angelique Kerber ha avuto una falsa partenza perdendo a Brisbane dalla ucraina Elina Svitolina. Peggio ha fatto Serena Williams, sua più immediata inseguitrice in classifica, che non ancora in condizione ottimale è stata sconfitta (ad Auckland) dall’incredula connazionale Brengle.

L’unica top10 in grado di arrivare in fondo e vincere il titolo nella prima settimana è stata Karolina Pliskova che coi 470 punti dati dal successo a Brisbane è risalita al numero 5 della classifica eguagliando il suo best ranking.

La new generation: oltre alla vittoria a Shenzhen della ventenne ceca Katerina Siniakova (primo in carriera), ha visto finalista ad Auckland la croata Ana Konjuh (classe 1997) superata all’atto finale dalla americana Lauren Davis (anche lei alla prima vittoria nel circuito) che in semifinale aveva eliminato un’altra diciannovenne, la lettone Ostapenko. Oltre a loro l’australiana Destanee Aiava (classe 2000) che a Brisbane, dopo aver superato le qualificazioni e l’esperta Bethanie Mattek Sands al primo turno si è arresa solo a Svetlana Kunznetsova.
Nella prima classifica del 2017 figurano ben 5 under 20 tra le top50, tre tra le top40: Kasaktina (Russia, n.26), Konjuh (Croazia n.36), Ostapenko (Lettonia, n.39), Osaka (Giappone, n.47) e Bencic (Svizzera, n.48). Quest ultima, a causa del ritiro nel torneo di Sydney contro la kazaka Putintseva, da lunedì prossimo uscirà dalle top50.

A conferma dell’equilibrio nel settore femminile in cui emergono continuamente nuove protagoniste e i risultati sono sempre meno scontati, c’è un dato statistico della settimana appena trascorsa molto interessante: delle 24 tenniste comprese tra le teste di serie nelle qualificazioni dei 3 tornei disputati (12 posti, in tutto, quelli disponibili per i tabelloni principali), hanno raggiunto l’obiettivo soltanto la svizzera Voegele (n.6) e la Cinese di Taipei Chang (n.8), entrambe al torneo di Shenzhen.

Settimana azzurra: appena due successi, entrambi con Alessandro Giannessi, sui nove rappresentanti in gara (comprese le qualificazioni) i maschi risultano “non pervenuti”. I 12 punti racimolati dal tennista spezzino sono gli unici ottenuti dal plotone azzurro, rispetto ai 77 del 2016 (con 5 vittorie e 8 sconfitte).

Sul fronte femminile invece, pur con una pattuglia di sole 4 tenniste, registriamo la semifinale raggiunta da Camila Giorgi a Shenzhen (sconfitta dalla Riske), traguardo che le mancava dal torneo di Katowice dello scorso anno dove arrivò poi in finale sconfitta da Cibulkova; e i quarti di finale a Brisbane di una Roberta Vinci che ha dimostrato di voler esserci ancora da protagonista risultando alla fine l’unica tennista che sia riuscita in settimana a strappare un set alla vincitrice del torneo, Karolina Pliskova.
Da segnalare anche il ritorno di Francesca Schiavone tra le top100 grazie alle due partite vinte nel tabellone di qualificazione a Brisbane che non sono bastate però ad approdare al main draw. Solo Sara Errani non ha raccolto neppure un successo, sconfitta all’esordio a Brisbane. Un bottino comunque nel complesso accettabile, superiore a quello del 2015 (229 punti rispetto a 109).

Altri numeri:

5. i match point annullati da Djokovic in semifinale contro Verdasco nel tie break del secondo set, gli stessi che Vinci ha annullato a Kateryna Bondarenko per rimontare da 1-5 sotto nel set decisìvo

5. le finali consecutive perse da Nishikori: Miami, Barcellona, Toronto e Basilea nel 2015 e Brisbane nel 2016

32 anni 9 mesi. l’età media degli 8 tennisti approdati ai quarti del torneo di Doha. Unici under30 i due finalisti Djokovic e Murray che compiranno 30 anni entrambi a maggio prossimo.

34. le posizioni guadagnate in classifica da Medvedev passato dal 99mo al 65 posto, nuovo best ranking

36. Gli head to head tra Djokovic e Murray. Il bilancio è di 25 a 11 per il serbo. E’ la terza rivalità dell’Era Open:

58. il nuovo ranking del ventenne croato Coric, peggior classifica da quasi due anni (59 il 23 marzo 2015)

67. i tornei vinti da Djokovic in carriera. Nadal è adesso a 2 sole lunghezze (69).

124. il nuovo best ranking di Giannessi che diventa così il quarto italiano in classifica scavalcando Fabbiano che viceversa, perdendo i 45 punti conquistati lo scorso anno a Chennai, scende dal 124mo al 142mo posto.

Giancarlo Di Leva

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