Il sogno di Daniil Medvedev è durato 74 minuti, tanto è bastato a Roberto Bautista Agut per raffreddare lo spirito del giovane russo, in finale a sorpresa nel torneo di Chennai. Lo spagnolo vince 6-3 6-4 e mette in bacheca il suo quinto titolo in carriera, il primo nella città indiana dove ha giocato la sua prima finale in assoluto, perdendo contro Janko Tipsarevic nel 2013.
Dopo Hertogenbosch, Stoccarda, Auckland e Sofia il valenciano mette il sigillo anche nel continente asiatico e adesso chissà se si presenterà in Nuova Zelanda per difendere il titolo di un anno fa. Da domani tornerà al suo best ranking di numero 13, ma è chiaro che l’obiettivo è fare ingresso in top 10, cosa che sembra decisamente essere alla sua portata.
La finale di oggi non è mai stata in discussione, la differenza di classifica e d’esperienza si è vista tutta, Medvedev non ha sfigurato ma non è mai riuscito a mettere difficoltà Bautista Agut in risposta: il 78% di prime in campo ha avuto sicuramente il suo peso, ma lo spagnolo è stato perfetto anche con la seconda perdendo appena 8 punti al servizio in tutta la partita.
Più fatica ha dovuto fare Medvedev, sotto di un break nel quarto gioco e costretto ai vantaggi anche nei due turni di battuta successivi. Difficoltà confermate anche in avvio di secondo set, con Bautista sempre pronto a mettere pressione al moscovita, un pressing che ha dato i suoi frutti nel nono gioco, alla prima palla break del parziale. Resta comunque un torneo da incorniciare per il russo, che da domani potrà vantare una classifica da top 70.
Un anno fa non aveva la classifica per entrare direttamente nei Challenger – di questi tempi perdeva da Jason Jung nelle “quali” di Bangkok – mentre adesso è sicuro di entrare nel main draw degli ATP 250 nonché nei tornei del Grand Slam. Per un ragazzo di nemmeno 21 anni non è poco, aspettando un’altra finale.
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