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8. 2005 – Mariano Puerta
Tornata a Shanghai dopo due anni a Houston, la Tennis Masters Cup del 2005 è passata la storia per l’incredibile finale tra Nalbandian e Federer, conclusa al tie-break del quinto set per l’argentino, all’epoca vera bestia nera dell’elvetico. Rafa Nadal quell’anno vinse il suo primo Roland Garros ma non si presentò in Cina a causa di infortunio. Al suo posto? Proprio Mariano Puerta, suo avversario nella finale parigina. La storia del Cordobese poteva essere una delle tante. Mancino, specialista della terra, un’onesta carriera sui campi polverosi della provincia Atp. Ma nell’ottobre del 2003 qualcosa si inceppa: positivo al clenbuterolo a Viña del Mar. Contenuto in un farmaco contro l’asma che gli ha prescritto il suo medico, sostiene Puerta. Da due anni, la squalifica viene ridotta a nove mesi e nel 2005 l’argentino è di nuovo in pista. Riparte dai Challenger, si ricostruisce pian piano la classifica, fino a vincere il torneo di Casablanca, il primo dopo cinque anni di digiuno. Arriva al Roland Garros e tra la sorpresa generale, si spinge fino alla finale, dopo aver battuto Ljubicic, Vliegen, Wawrinka, Acasuso, Canas e Davydenko. Un risultato incredibile, un comeback clamoroso. Arriva nono nella race e grazie al forfeit di Nadal gioca il suo primo e unico Masters. Perde con Gonzalez, Gaudio e Davydenko. Sono i suoi ultimi atti da giocatore ‘pulito’. A dicembre emerge la sua positività, rilevata proprio al controllo antidoping dopo la finale parigina. Uno stimolante cardiaco (etilefrina), che pone praticamente fine alla sua carriera. Otto anni di squalifica, perdita di tutti i punti nel ranking e revoca del prize money vinto a Parigi. Finita qui? No, perché Puerta fa ricorso dicendo che la sostanza era finita accidentalmente sul suo bicchiere di vino e l’Itf riconoscerà che la quantità dello stimolante rilevata nel sangue era troppo bassa per avere un impatto sulle sue prestazioni. La squalifica verrà ridotta a due anni e Puerta tornerà a giocare fino al 2009; la sua credibilità come tennista è però ormai irrimediabilmente compromessa, così come la sua carriera, chiusasi fra sperduti Challenger sudamericani.
BILANCIO: 0 vittorie, 3 sconfitte, eliminato al Round Robin
VINCITORE DEL TORNEO: David Nalbandian
9. 2008 – Radek Stepanek
Il ceco, tanto talentuoso con il gioco di volo quanto nelle conquiste amorose, finì per giocare il Masters per…esclusione. Qualificatisi per diritto Federer, Murray, Djokovic e Nadal (solito forfait per infortunio, al suo posto Simon) Roddick, Davydenko, Del Potro e Tsonga, l’ATP dovette spulciare fino al 35esimo posto in classifica per scovare due riserve disposte a chiudere l’anno in Cina. I due ad accettare furono Radek Stepanek (n. 26) e Nicolas Kiefer (n. 35, ancora lui!). Caso volle che Andy Roddick si infortunò alla caviglia dopo il primo match con Murray e allora toccò a Stepanek scendere in campo come alternate. Il ceco, strappato alle vacanze all’ultimo minuto, non aveva neanche le sue racchette (fermate alla dogana), si fece prestare i calzettoni da Murray ed era pure senza lenti a contatto. Ma perché un giocatore con un piede già in ferie si sobbarca un giro intorno al mondo per giocare due partite senza neanche le proprie racchette? 38.000 euro a match sembrano una motivazione più che sufficiente. Stepanek perse dignitosamente con Federer e oppose poca resistenza a Simon, compartecipando all’unica eliminazione di Roger prima delle semifinali nella sua storia al Masters (lo svizzero aveva perso la prima partita con Gilou e perderà il match decisivo con Murray). Il buon Radek a 38 anni naviga ancora tra i primi 100 del mondo e si diverte a giocare in doppio con ottimi risultati.
BILANCIO: 0 vittorie, 2 sconfitte, eliminato al Round Robin
VINCITORE DEL TORNEO: Novak Djokovic
10. 2012 – Janko Tipsarevic
Simpatico, estroverso e colto, Tipsarevic rappresenta un’eccezione nel circuito. Look inconfondibile, fisico normalissimo e nessun colpo vincente, Janko è un’eccezione anche in campo. La sua dote migliore però non è da ricercarsi nel colpi, quanto nella materia grigia che gli permette di fare sempre la cosa giusta al momento giusto, oltre che ad un’ottima velocità di piedi e solidi fondamentali. Tipsarevic fece già un’apparizione al Masters del 2011 da riserva (rimpiazzò Murray), rimediando un’ottima figura (sconfitto da Berdych al tie-break del terzo set e vittoria su Djokovic) e fu ancora nono nella race del 2012, ma l’ennesimo infortunio di Nadal gli regalò l’accesso diretto. Durante l’anno Janko vinse a Stoccarda, fece finale a Chennai e Gstaad e sfiorò una clamorosa semifinale agli Us Open quando perse nei quarti al tie-break del quinto set con Ferrer. Il serbo arrivò a Londra stanco e in condizioni precarie: due nette sconfitte con Federer e Del Potro, una dignitosa ‘derota’ sempre con Ferrer e giù il sipario. Già, giù il sipario, perché gli ultimi anni per Tipsarevic sono stati un calvario: a causa di problemi di salute più o meno gravi, il serbo ha salutato la compagnia dell’alta classe, ritrovandosi a dover lottare nei Challenger. Ha finito la stagione da numero 141 del mondo e nel 2017 gli anni saranno 33…
BILANCIO: 0 vittorie, 3 sconfitte, eliminato al Round Robin
VINCITORE TORNEO: Novak Djokovic
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