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ATP Parigi-Bercy: Murray strapazza Pouille, Tsonga e Berdych tengono vivo il sogno Finals

TENNIS – PARIGI-BERCY.

Murray ha affrontato e sconfitto per la terza volta in stagione ed in carriera Lucas Pouille, questa volta per 6-3 6-0. Tsonga annulla due match point a Nishikori e resta in corsa per l’ultimo posto alle Finals, così come Berdych che batte Simon.

(Qui le cronache degli altri match di giornata)

[2] A. Murray b. [13] L. Pouille 6-3 6-0 (Aris Alpi)

Apparentemente il match questa volta sembrava maggiormente combattuto, e così è stato almeno per quanto riguarda il primo parziale. Nel game d’apertura infatti, la velocità di Lucas Pouille mette provvisoriamente alle corde lo scozzese, costretto a salvare subito due palle break a freddo.

Il francese ha giocato come al solito sull’uno-due, con un tennis molto rischioso e dispendioso, che gli ha dato la maggior parte dei frutti sulla risposta all’inizio, ma sulla durata ha finito per non rendergli ulteriori soluzioni alla tattica del giocatore di Glasgow. Sul 4-2 per Murray, l’unico momento che poteva riaprire la gara in favore del transalpino con un break. Murray perde il servizio per la prima volta, lasciando al francese la possibilità di andare pari ma la migliore risposta del circuito rimetterà sapientemente le cose a posto, contro-brekkando immediatamente Pouille, addomesticato con una varietà infinita di colpi.

Pouille e il suo dispendioso tennis da fondo iniziano a scricchiolare sotto i colpi di fino di Murray, fermandosi solo a 3 game nel primo set, dopo anche l’ultimo servizio perso, prima di ripartire nel secondo ormai schiacciato dalla voglia di Murray nel chiudere al più presto. Il campione di Wimbledon 2016 brekka Pouille in apertura di ripresa, mantenendo nuovamente la battuta, prima di travolgere definitivamente un Pouille sempre più fuori giri, fino al 4-0, ed infine segnando il bagel. Il campo è tutto di Murray: volèe vincenti, lob, drop shot. Il n.17 del mondo apparirà sempre più come un pugile suonato alla dodicesima ripresa. Buona prova, sopratutto di carattere da parte del britannico, arrabbiato e concentrato verso la resa dei conti finale.

[7] T. Berdych b. G. Simon 6-4 6-3 (Isaia Panduri)

Dominic Thiem doveva sperare nella contemporanea sconfitta di Jo-Wilfried Tsonga e Tomas Berdych per poter tirare un sospiro di sollievo e festeggiare la qualificazione al Masters, invece domani il francese e il ceco scenderanno in campo con qualche speranza residua di strappare l’ultimo pass per le Londra. Berdych ha chiuso il programma di Bercy con una vittoria nient’affatto scontata contro Gilles Simon, che l’aveva battuto in sette dei dodici precedenti. Nei primi quattro turni di servizio Berdych ha concesso appena un punto e grazie al break ottenuto al quarto game si è portato velocemente sul 5-2. Poi Simon, che in venti minuti ha chiesto due Medical Time Out, ha recuperato il break ma ha finito per perdere il servizio una seconda volta, stavolta a zero, sul 5-4. La partita, al contrario di quello che si poteva prevedere se si considera la pazienza di Simon e l’irrequietezza di Berdych, scivolava via velocemente nel secondo set. A Berdych bastava un break, questa volta sì, per anestetizzare la partita e chiudere con il punteggio di 6-4 6-3 un match mai cominciato davvero, anche per via di un avversario senza motivazioni. Domani, contro Andy Murray, il discorso dovrebbe essere un tantino diverso.

J. Isner b. [Q] J-L. Struff 6-4 6-7(4) 6-3 (Adriano Spataffi)

Come era prevedibile, quella tra Isner e Struff è stata una partita che si è giocata sul rendimento al servizio, quindi con giochi che sono scivolati via rapidamente ma che hanno comunque concesso scambi di buonissima qualità.

Il primo game è subito decisivo, Jan-Lennard Struff, al servizio, è stato efficace con la prima ma ha pagato carissimo lo zero su quattro nei punti giocati con la seconda palla e ha dovuto cedere il break in partenza, mettendo subito Isner sul terreno che preferisce, rilassato in risposta e implacabile con il servizio; l’americano, infatti, gestisce senza concedere nessuna palla del contro-break e, dopo 29 minuti, fa suo il primo set per 6-4.

Il secondo set si mantiene sugli stessi binari, entrambi i giocatori trovano buonissima continuità nel servizio, ma con una sostanziale differenza in risposta, infatti mentre Isner preferisce attendere un calo dell’avversario e risponde con i piedi su per giù sulla linea di fondocampo, Struff salta dentro al campo di due passi ogni punto, sia sulla prima che sulla seconda di servizio, trovando anche soluzioni di pregevolissima fattura, soprattutto con il rovescio bimane, il che rende la partita piuttosto divertente. L’americano ricorre ai riparti con servizi potenti e al corpo e il set si decide al tie-break.

Qui l’equilibrio dei servizi si rompe sul 3-3 grazie ad uno spettacolare lob di Struff che seguiva l’ennesima risposta di incontro ad una prima dell’avversario. Il tedesco regala il 4-4 con un diritto gettato in rete da posizione molto avanzata, ma, prima un ottimo servizio, poi le ennesime due risposte in anticipano, portano la partita al terzo set. Il rendimento in battuta sembra calare, Struff ha l’occasione di portarsi avanti ma non la sfrutta, poi sul 2-1 la svolta: Il tedesco scivola 15-40 e concede due palle break consecutive, salva la prima con una demi-vole’ miracolosa ma nella seconda, sbaglia a rete una volèe alta di diritto. La partita conclude qui la sua storia, Isner da quel momento concede solo 4 punti al suo servizio, chiudendo la gara sul 6-3 con quattro ace nell’ultimo gioco.

[11] J. Tsonga b. [5] K. Nishikori 0-6 6-3 7-6(3) (Piero Vassallo)

Nessuno lo avrebbe mai pronosticato dopo i primi 22 minuti di gioco, in cui Kei Nishikori ha surclassato Jo Wilfried Tsonga rifilandogli un severissimo “bagel”, invece alla fine è il francese a esultare e qualificarsi per i quarti di finale di domani come sfidante di Milos Raonic.

Già uno di fronte all’altro in questo torneo nel 2013 e nel 2014 – entrambi i precedenti vinti dal giapponese – il numero 5 del seeding è partito fortissimo dando spettacolo contro uno Tsonga non pervenuto. Il francese ha faticato a entrare in partita e in poco più di 20 minuti si è trovato sotto di un set e con il sogno ATP Finals ormai irraggiungibile.

Scosso da qualche fischio arrivato dalla tribuna, il transalpino ha iniziato il secondo parziale con piglio divers
o e finalmente si è avuta partita vera. Poi sul 3-2 Tsonga, Nishikori ha concesso la prima palla break del match e il francese ha saputo subito approfittarne, portandosi avanti nel punteggio e galvanizzando se stesso e il pubblico.

Nel terzo set l’equilibrio si spezza nell’ottavo gioco: Nishikori va a servire per il match, arriva per due volte a un punto dal successo ma non riesce a chiudere complice anche la sfortuna che fa atterrare una risposta di Tsonga sulla riga dopo aver toccato il nastro. Il giapponese va in tilt, commette due doppi falli e restituisce il break di vantaggio. Si arriva al tie break dove il nipponico va nuovamente in confusione e al secondo match point a suo favore Tsonga si guadagna l’accesso ai quarti tenendo vive le speranze di qualificazione per Londra.

Risultati:

[1] N. Djokovic b. [14] G. Dimitrov 4-6 6-2 6-3
[9] M. Cilic  b. [8] D. Goffin 6-3 7-6(9) 
J. Isner b. [Q] J-L. Struff 6-4 6-7(4) 6-3
J. Sock b. [12] R. Gasquet 6-2 3-6 7-5 
[11] J-W. Tsonga b. [5] K. Nishikori 0-6 6-3 7-6(3)
[4] M. Raonic  b. [16] P. Cuevas 4-6 6-1 6-2
[7] T. Berdych b. G. Simon 6-4 6-3
[2] A. Murray b. [13] L. Pouille 6-3 6-0

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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