ITF: vincere un match a 69 anni? Gail Falkenberg c'è riuscita!

TENNIS – Di Diego Barbiani

Un’incredibile storia sportiva arriva dal primo turno di qualificazioni dell’ITF di Pelham, negli Stati Uniti, dove la sessantanovenne Gail Flakenberg ha battuto 6-0 6-1 la connazionale Roselynn Small qualificandosi per il secondo turno.

Affronterà la n.1 del seeding Taylor Townsend, classe 1996, che qualche anno fa si mise in luce anche nel circuito WTA raccogliendo il terzo turno al Roland Garros. Classe 1947 (!), Falkenberg ha cominciato la sua carriera professionistica a 38 anni raggiungendo l’incredibile risultato di n.360 del ranking WTA due anni più tardi, nel 1987. “A 38 anni ero considerata una pazza, ora sono vista come un fenomeno” diceva qualche mese fa.

Ha praticato quattro sport a livello collegiale fino a quando ha ottenuto un Master in produzione cinematografica. In quel periodo ha continuato a giocare a tennis prendendolo come impegno sempre più serio fino a quando, nel 1983 ha vinto il USTA National Public Parks Open Singles Championship (i campionati nazionali statunitensi dedicati ai senior). “In quel momento cominciai a pensare che forse potevo essere buona anche qui…” e così cominciò la sua storia, che ha avuto il momento più alto quando nel 1989 si trovò a dividere il campo con una giovanissima Jennifer Capriati al torneo di Orlando. Due ore e mezza di partita per una più che onorevole sconfitta per 7-6 6-4. “Ero considerata quasi un motivo di imbarazzo: se qualcuna perdeva, scoppiava a piangere chiedendosi come mai avesse perso contro una come me, così vecchia”.

Col tempo, Gail, ha però finito i soldi e per ritornare in campo ha dovuto prima lavorare come maestra di tennis senior alla Ventana Tennis Academy di Tucson, in Arizona, tra il 1990 e parte del 1991 prima di cominciare a lavorare per l’università della Florida, allenando anche la squadra di basket universitaria fino a quando nel 1992 fu assunto Jerry Richardson. Ripresa l’attività da pro, si è fermata una seconda volta nel 1999, convinta fosse il momento giusto per dire basta, a 52 anni. Nel 2011, infine, il clamoroso secondo rientro. Nessun genere di ambizione, solo la voglia di divertirsi, sebbene quasi tutti i rultati fino ad ora siano stati dei 6-0, 6-1 o 6-2 in favore delle sue avversarie. Ieri, l’incredibile successo ai danni di Small. Sentirsi giovani e forti a 69 anni è possibile, visto?

 

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