TENNIS – INDIAN WELLS. Il direttore del torneo di Indian Wells, Raymond Moore, ha parlato ai giornalisti in mattinata esponendo alcuni punti su cui voler basare i prossimi anni. “E’ tutto già pronto per migliorie che vogliamo attuare all’impianto dalla fine di questa edizione al 2018”. Il primo passo riguarderà il restauro del campo centrale con il rifacimento di tutte le suite posizionate a metà strada tra il primo ed il secondo anello, a cui farà seguito un’ulteriore modernizzazione dell’impianto e nuove possibilità per giornalisti e giocatori. Poi, come annunciato già lo scorso anno, per il 2018 dovrebbe essere pronto un terzo stadio permanente (al momento sono solo due) dotato di un museo all’interno. Infine, la costruzione di un hotel. In quest ultimo punto bisogna vedere se sarà fatto all’interno dell’impianto o subito fuori, ma l’idea è di averne uno per creare più posti per i tanti turisti che accorrono ogni anno ed offrire loro pacchetti di qualche giorno, una settimana. Al di là della modernizzazione dell’impianto, però, c’è anche la volontà di aumentare il livello del torneo. Moore si concentra per lo più sul fatto che tornei come Indian Wells, Miami e Madrid prendono un periodo di tempo più ampio di tutti gli altri Master 1000 e che per loro non ci sarebbe problema a passare da 96 giocatori a 128. Una sorta di quinto Slam, insomma, ma che rimarrebbe sotto l’egemonia dell’ATP e potrebbe dunque considerarsi un ATP Master 2000.
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