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WTA Indian Wells / Azarenka si riscopre grande: Serena Williams sconfitta, sarà di nuovo in top-10!

TENNIS – Dal nostro inviato ad Indian Wells Diego Barbiani

Un match per riscoprirsi grande. Victoria Azarenka trionfa nel WTA Premier Mandatory di Indian Wells superando Serena Williams 6-4 6-4 e conquista il secondo alloro stagionale dopo quello nel torneo inaugurale della stagione a Brisbane.

Una vittoria che ha voluto a tutti i costi, rivivendo i fantasmi delle ultime sfide dove si è sempre fatta rimontare da situazioni di grande vantaggio ma fermando la rimonta della statunitense da 1-5 a 4-5 15-40 nel secondo set. Williams invece è ancora a secco di vittorie in questo 2016, e per il percorso (quasi) immacolato che ha avuto nel 2015 è già una piccola ed al tempo stesso importante novità. La statunitense, dopo la finale all’Australian Open persa da Angelique Kerber ha fallito anche oggi contro un’avversaria che, va detto, ha sempre saputo come metterla in difficoltà nonostante i precedenti tra le due indicassero la n.1 del mondo avanti 17-3. Non di meno, se vogliamo considerare il solo periodo in cui Serena è seguita da Patrick Mouratoglou ed ha acquisito quest aura di imbattibilità, ha perso solo quattro finali: tre di queste (Doha e Cincinnati nel 2013 ed Indian Wells ora) proprio da Azarenka, più quella di inizio anno agli Australian Open contro Kerber.

Partita per certi aspetti imprevedibile, perché per quanto Azarenka potesse lottare alla pari con la statunitense, non ci si poteva attendere una n.1 del mondo con enormi difficoltà fin dal primo turno di battuta non entrando mai in partita, o almeno fino a quando, nelle fasi finali, ha deciso che bisogna tentare il tutto per tutto nel tentativo disperato di ricucire uno strappo enorme mancando però due palle break consecutive nell’ultimo game. Saranno dodici, alla fine, le occasioni non sfruttate. Cinque solo nel primo game di risposta del secondo set, quando già aveva perso un nuovo turno di battuta. Oltre a questo, un’enormità di errori con il dritto. D’altro canto, però, un’avversaria estremamente determinata a lottare su ogni palla, riassaporando quel piacere della lotta serrata, del poter confrontarsi ad armi pari contro le migliori al mondo dopo aver passato due anni a masticare la polvere ed a sprofondare fino al n.49 del mondo vivendo momenti di forte depressione che l’hanno portata più volte a stop forzati e continue domande se lasciare o meno il mondo del tennis.

Per quanto Victoria possa dare l’aspetto di una giocatrice scontrosa, non l’esempio della simpatia entrando in campo con due enormi cuffie alle orecchie come a non voler evitare le urla dei fan per non perdere la concentrazione, è un personaggio che al tennis femminile farebbe un gran bisogno. E questo successo è un nuovo importante passo verso il suo completo ritorno. Dopo un anno e mezzo (l’ultima volta fu il 3 agosto 2014) rientrerà in top-10, al n.8, pronta per nuovi step e nuove sfide. E’ anche una rivincita contro le tre consecutive e (molto) concenti sconfitte della scorsa stagione patite contro l’americana. La prima, indimenticabile, a Madrid con i tre match point consecutivi sul 6-5 e servizio nel terzo set e quel margine di 5-1 buttato nel tie-break del primo. La seconda a Parigi con l’errore del giudice di sedia sul set point Williams che le ha di fatto fatto perdere tutta la concetrazione non giocando il set decisivo. La terza a Wimbledon, quando ancora una volta stava giocando un match di altissima qualità, eppure Serena ha ripreso per i capelli il secondo set ed ha finito per vincere la battaglia in quello decisivo.

Oggi, da 6-4 5-1 si è vista rimontare fino al 5-4 15-40 con una Williams che stava liberando tutti i cavalli del suo motore precedentemente tenuti a riposo. Un finale thrilling dopo una partita dominata, forse così dà ancora più soddisfazione, perché dopo tutte le lacrime e le imprecazioni degli ultimi tempi, questo fa capire quanto ci tenga a tornare lassù in alto, essere il più grande incubo di chi per tanto tempo ha fatto manbassa di ogni torneo a cui prendeva parte.

 

Diego Barbiani

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