Intervista all'avvocato Di Cintio: «Vi spiego come combattere il "match fixing"»

TENNIS – Di ADAMO RECCHIA. Grazie all’amico Cesare Di Cintio abbiamo cercato di capire qualcosa di più circa lo scandalo dei 16 giocatori ATP coinvolti in una presunta combine per truccare i match. Cesare ci ha spiegato quali sono gli organi preposti per l’accertamento delle presunte responsabilità e a cosa andrebbero incontro gli eventuali colpevoli.

In questi giorni è esploso lo scandalo scommesse nel tennis. Di cosa si tratta?

Si tratta di un’indagine della BBC, secondo cui, nel recente passato vi sarebbero state delle partite truccate o comunque indirizzate in maniera preordinata, in virtù di un interesse da parte di molteplici scommettitori. In altre parole il c.d. match fixing.

Quando parla di match fixing, cosa intende? E quali sono i meccanismi per combatterlo?

Il termine match fixing sta ad indicare quelle partite il cui risultato è predeterminato dalle parti, al fine del compimento di un illecito, come ad esempio le scommesse illecite.

Per contrastare questo fenomeno, la Federazione Internazionale, tramite il lavoro svolto dal Consiglio, ha promulgato un programma specifico per la lotta al match fixing: il Programma Anti Corruzione.

Quali sono le caratteristiche del Programma Anti Corruzione?

Gli obiettivi di tale assetto normativo sono, in primo luogo, mantenere l’integrità del gioco del tennis, proteggere contro ogni tentativo di turbamento ingiusto il risultato di qualunque partita, ed infine, di stabilire un impianto normativo uniforme applicabile a tutti gli eventi del tennis professionistico e riconosciuti dagli organi governativi del tennis mondiale. L’adozione di questo programma è condizione necessaria e inderogabile per essere affiliati alla Federazione Internazionale di Tennis.

Qual è l’organo giudicante competente per lo scandalo che si è verificato in questi giorni?

Innanzitutto vi è da precisare che ad oggi siamo ancora in una fase di indagine, o meglio di indagine giornalistica, quindi non vi è instaurato nessun procedimento da parte dell’autorità giudiziaria internazionale.

A livello di Federazione Internazionale l’organo che ha il compito di svolgere le investigazioni per contrastare il fenomeno è l’Unita di Integrità del Tennis (TIU).

A seguito delle indagini, quali potrebbero essere gli sviluppi della vicenda?

Al termine delle indagini, che hanno il compito sia di capire gli illeciti commessi sia i possibili colpevoli, verrebbe fissata un’udienza avanti all’Ufficiale Giudiziario Anti Corruzione che ha il compito di emanare una decisione con le relative sanzioni. Tale risoluzione potrà successivamente essere impugnata avanti al TAS.

Quali sono quindi le competenze del TIU e dell’Ufficiale Giudiziario Anti Corruzione?

Il TIU ha la precisa funzione di svolgere le indagini, quindi si pone in un momento antecedente al processo. È l’organo che definisce i fatti addebitabili ai presunti colpevoli.

L’Ufficiale Giudiziario Anti Corruzione è invece un organo giurisdizionale avanti al quale si svolge il primo grado del processo. L’Ufficiale Giudiziario quindi, sentite le parti in contradditorio, decide sul fatto, sulla colpevolezza e sull’eventuale sanzione da comminare.

L’organo giudicante competente può sequestrare il materiale entrato in possesso dei media che hanno comunicato la notizia?

Come detto prima, il materiale che è ora in possesso dei media, sarà certamente fondamentale per capire e comprendere la portata giudiziaria della vicenda. Ciò non toglie tuttavia, che l’organo inquirente possa disporre nuove ed approfondite indagini come ad esempio l’interrogatorio dei soggetti coinvolti.

TIU e Ufficiale Giudiziario Anti Corruzione possono impedire ad un indagato di partecipare ad un torneo?

Nella fase di indagini, ai soggetti indagati non può essere impedito la partecipazione ad un torneo. In altri termini non esiste una sospensione cautelare.

A parte i casi Bracciali e Starace vi sono stati in passato casi di match truccati? E come si sono conclusi?

Il caso Bracciali – Starace è una fattispecie la cui competenza era (o meglio è) della Giustizia Sportiva della Federazione Italiana Tennis e non, invece, della Federazione Internazionale. Nel caso “tennis gate” di questi giorni, invece, la portata delle attuali indagini (giornalistiche) è internazionale.

Le due fattispecie, quindi, non sono assimilabili.

Un caso, invece, che rappresenta una pietra miliare della giustizia internazionale, in ambito scommesse nel tennis, si è verificato nel 2010 quando il giocatore Savic è stato squalificato a vita.

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