Stats WTA / Numeri e curiosità del 2015: per le italiane un anno record!

TENNIS – Di Giancarlo Di Leva

Il Grande Slam mancato di Serena Williams, sparita dalla circolazione subito dopo l’uscita furibonda dal centrale di New York a causa della sconfitta dall’incredula Roberta Vinci, e la vittoria di Flavia Pennetta, hanno spento l’attenzione di tutti, appassionati e media, sull’ultima parte della stagione che nel frattempo si è evoluta con spunti peraltro interessanti anche in prospettiva futura.

Il 2015 ha fatto registrare meno sconvolgimenti di quelli che si potevano ipotizzare dopo un 2014 che aveva visto un gran fermento con molte giovani tenniste scalpitare mostrando ambizioni elevate (più o meno supportate dai risultati).

Cominciamo mettendo a confronto il ranking di fine anno 2014/2015 delle Top-10:

 

Serena Williams, nonostante la fuga dal circuito che le ha fatto lasciare per strada 1500 punti circa (quelli conquistati lo scorso anno da Pechino in poi), chiude con più punti dello scorso anno (9945 contro 8485) e con un vantaggio nei confronti delle i inseguitrici superiore (3885 contro 1435 nei confronti della n.2). A 34 anni l’americana, per la 5° volta in carriera chiude l’anno da n.1 come Chris Evert. Meglio solo Navratilova (n.7) e Graf (n.8).

Ai primi 6 posti del ranking ritroviamo (in un ordine diverso) 5 tenniste che già c’erano lo scorso anno. La novità è rappresentata dall’ingresso molto autorevole nell’Olimpo della spagnola Garbine Muguruza che occupa legittimamente il 3° gradino del podio in virtù delle ottime prestazioni realizzate da Wimbledon (dove ha giocato inoltre una ottima finale contro Serena) fino al Master di Singapore, dove ha battuto in sequenza Safarova, Kerber e Kvitova prima di cedere in semifinale nell’incontro più appassionante del torneo, alle magie di Agnieska Radwanska che poi avrebbe vinto il torneo siglando il successo più importante della sua carriera.

Per il resto le novità tra le Top.10 certamente… Non sanno di fresco: Pennetta, che ha chiuso in modo straordinario la carriera, era già stata tra le Top-10 nel 2009 (prima italiana a riuscirci nell’Era Open), Venus Williams si riaffaccia a 35 anni tra le Top-10 dopo quasi 5 anni a conferma di una professionalità esemplare e Lucie Safarova, attesa a questo passo già da alcuni anni vi è riuscita a 28 anni.

Va detto tuttavia che nel corso dell’anno si sono affacciate per la prima volta tra le Top-10, oltre a Muguruza ed a Safarova anche Carla Suarez Navarro, arrampicatasi fino al n.8, Karolina Pliskova che ad agosto raggiunse il n.7 e la sorprendente svizzera Bacsinszky che ha pizzicato la decima piazza in extremis, dopo il torneo di Pechino in cui è giunta in finale (sconfitta da Muguruza) per poi chiudere l’anno al 12° posto.

Se Muguruza è stata la novità positiva più rilevante, dobbiamo però registrare una delle cadute più repentine e rovinose della storia del tennis moderno femminile che ha visto protagonista la 21enne canadese Eugenie Bouchard la quale, esplosa lo scorso anno salendo al n.5 alla vigilia delle Wta Finals, è stata vittima una caduta senza freni tradottasi in 12 vittorie e 21 sconfitte che l’han fatta precipitare al n.48 del ranking. E’ uscita dalle top 10 dopo 6 anni anche la Wozniacki.

La performance di Serena Williams non è stata “macchiata” dall’infausto epilogo (per lei) degli Us Open e si è rivelata comunque tra le migliori in assoluto dell’Era Open. Tra le prestazioni personali quella di quest’anno per Serena è seconda solo a quella del 2013:

 

Grazie ai 5 tornei vinti (3 Slam + Miami e Toronto) l’americana sale a 69 vittorie in carriera scavalcando l’americana Billie Jean King e l’australiana Goolagong. Appare irraggiungibile Court che è la quarta in classifica alle spalle del mitico terzetto Navratilova, Evert, Graf:

 

Serena Williams alla fine del 2015 raggiungerà le 273 settimane da n.1, di cui 150 consecutive. Meglio di lei solo Navratilova e Graf.

 

Se le posizioni di vertice sono rimaste sostanzialmente invariate, nel complesso continua la crescita di nuovi talenti con conseguente abbassamento dell’età media generale. Tra le top 100 ci sono 30 tenniste con età compresa tra 18 e 23 anni, per 8 di loro il 2015 ha segnato il debutto tra le top 100. Nel complesso l’età media delle top 100 si mantiene sostanzialmente stabile a 25 anni.

 

A conferma del costante fermento che c’è nel settore femminile, ben 12 tornei (su 64) sono stati vinti da tenniste al loro primo successo. Di queste, 7 non superano i 22 anni.

 

(°) torneo WTA 125k

L’incertezza nei pronostici, in funzione dello spuntare continuo di nuove protagoniste, è confermato dai dati relativi ai risultati dei tornei: le tenniste non comprese tra le teste di serie hanno vinto 16 tornei (su 65) e disputato 44 finali (furono 35 nel 2014). In 11 occasioni entrambe le finaliste non erano comprese nel seeding. In 4 tornei l’assenza di teste di serie si è registrata già nelle semifinali (Istanbul, Tashkent, Mosca e Lussemburgo) .

In tanta incertezza tuttavia Maria Sharapova e Caroline Wozniacki continuano imperterrite a non perdere il gusto della vittoria: da 13 anni vincono almeno un torneo all’anno: sono a un passo dalla mitica Graf.

 

*Nel 1994 la Seles non giocò a causa del grave infortunio occorsole al torneo di Amburgo nel 93.-Rientrò solo nel 1995.

Altre note statistiche e curiosità

4 – i tornei vinti da Bencic (Eastbourne e Toronto) e Bacsinsky (Aacpulco e Monterrey) che riportano al successo la Svizzera dopo 6 anni (l’ultimo successo era stato della stessa Bacsinsky in Lussemburgo);

5 – i tornei vinti da tenniste russe (furono 10 nel 2014). E’ il risultato peggiore dal 2001 quando la Russia rimase all’asciutto.

24 – le nazioni di appartenenza delle tenniste che hanno vinto almeno un torneo nell’anno;

27 – gli anni trascorsi dall’ultima vittoria di una tennista brasiliana (Dias a Barcellona nel 1988) prima che Teliana Pereira vincesse ad aprile il torneo di Bogotà;

41 – le tenniste ad aver vinto almeno un torneo nell’anno (furono 43 nel 2014)

115 – le tenniste che hanno raggiunto la top-10 dopo i 6 nuovi ingressi del 2015;

130 – la posizione nel ranking di Teliana Pereira alla vigilia della vittoria a Bogotà, la più bassa classifica tra quelle delle vincitrici di tornei quest’anno. Il record assoluto (579) appartiene alla indonesiana Widaja che nel 2001 vinse il torneo di Bali battendo la sudafricana Kruger

Le italiane: un anno record

Grazie anche alla indigestione di gloria fatta all’ombra della statua della Libertà, la stagione delle azzurre è stata alla fine nel complesso molto positiva. Per la quarta volta un’azzurra chiude l’anno tra le top-10, 3 tra le top-20, risultato senza precedenti così come il risultato di squadra, calcolato sul ranking delle prime 5 (129) che migliora il record precedente del 2013 (132):

 

4 tornei vinti e 5 finali (meglio solo nel 2009 dove ci furono 4 tornei vinti e 6 finali) con una performance complessiva (W/L) del 55,37% (165/133), la migliore dell’Era Open dopo quelle del 2013 e del 2012.

 

 

Un altro dato qualificante riguarda il bilancio delle azzurre nei confronti delle top-10. Hanno complessivamente vinto 12 match con 22 sconfitte (35,29%). Nell’Era Open fino allo scorso anno il bilancio complessivo era di 94 vinte e 409 perse,18,69%.

giocatrice

W

L

TOT

%W

SCHIAVONE

1

1

2

50,00

PENNETTA

5

7

12

41,67

ERRANI

3

4

7

42,86

VINCI

2

2

4

50,00

KNAPP

0

5

5

0,00

GIORGI

1

3

4

25,00

TOTALE

12

22

34

35,29

 

Per la prima volta 5 azzurre hanno avuto una percentuale positiva (superiore al 50%). Dal 2012 Sara Errani ha il rendimento migliore. La sua migliore stagione risale al 2012 con 53 vittorie e 20 sconfitte, 72,60%.

 

Unica nota deludente è rappresentata da Camila Giorgi che era attesa quest’anno dal salto di qualità definitivo corrispondente in sostanza all’ingresso tra le top 20. Nonostante alcuni miglioramenti evidenziati nel gioco, non è stata un annata esaltante: dopo aver rotto il ghiaccio vincendo a giugno sull’erba di s’Hertogenbosch il primo torneo in carriera, dopo 3 finali perse, la tennista marchigiana (n.35 alla vigilia) non è riuscita a prendere slancio perdendo da quel momento tutte le partite in cui partiva contro pronostico ad eccezione del match di 2° turno a Wuhan in Cina contro la stessa Bencic (nel frattempo salita al n.14) che aveva battuto in quella finale, costretta al ritiro dopo aver perso il primo set. Camila, a 24 anni (li compierà esattamente il 31 dicembre) chiude l’anno al 35° posto (fu 34° nel 2014). Davanti a lei in classifica ci sono 9 tenniste più giovani (nel 2014 ce n’erano 6). Speriamo che Camila abbia solo rimandato l’appuntamento con la gloria al nuovo anno.

 

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