TENNIS – di Lorenzo Di Caprio
Un nome nuovo era ciò di cui l’Italia del tennis aveva bisogno e, alla luce di questo 2015 ormai agli sgoccioli, possiamo dire che qualcuno è stato davvero in grado di scalare il ranking balzando agli occhi di addetti ai lavori e tifosi: in attesa di conoscere il destino dei giovanissimi, infatti, gli appassionati nostrani si godono la crescita di Marco Cecchinato.
Il palermitano, classe ’92, solo poche settimane fa ha raggiunto il suo best ranking al numero 82 ed il prossimo anno avrà l’occasione di entrare con continuità nel tabellone principale dei tornei ATP. Risultati importanti, quelli conseguiti nell’ultimo periodo, che l’allievo di Cristian Brandi si è costruito grazie ad un’invidiabile costanza di rendimento nella giungla dei Challenger: «Sono molto soddisfatto – conferma l’azzurro ad OkTennis – quest’anno sono riuscito a giocare con molta continuità e spesso sono arrivato fino in fondo nei tornei. Da maggio in poi ho giocato davvero bene, l’entrata nei top 100 ha coronato il tutto».
Attualmente a Palermo per godersi gli ultimi giorni di riposo prima di iniziare la preparazione invernale il prossimo 2 novembre, dunque, Cecchinato si racconta in esclusiva ai nostri microfoni.
Che effetto fa chiudere la stagione intorno alla novantesima posizione del ranking ATP? In che modo potrà influenzare la tua programmazione?
«Entrare nei primi 100 è stata una grande emozione, si tratta di ciò che sognavo fin da bambino. Per quanto concerne la programmazione, dopo la preparazione invernale ci saranno i primi tre o quattro mesi in cui forse giocherò solo ATP a cavallo tra l’Australia e le Americhe: di sicuro, rispetto alla stagione che sta per terminare, farò molti più tornei nel circuito maggiore».
Dal punto di vista tecnico cosa pensi di aver migliorato maggiormente?
«Senza dubbio il rovescio, con cui tre anni fa ero molto più debole e faticavo mentre ultimamente riesco anche a spingere. Per il resto, ho perfezionato anche servizio e diritto, colpi grazie a cui costruisco il mio gioco».
Hai collezionato tanti punti, nel circuito challenger, da poter prendere parte alle ATP Challenger Tour Finals: parteciperai all’evento?
«Non ho dato forfait per il ‘masterino’, vediamo come andranno queste ultime settimane e poi insieme al mio staff decideremo se andare o meno. Sarà una scelta, comunque, che faremo entro una decina di giorni».
Cosa ne pensi dei giovani azzurri?
«L’Italia non se la passa male, l’età media nei top-100 si è alzata a 28/29 anni e quindi bisogna anche pazientare un po’: ad ogni modo, Matteo Donati quest’anno ha fatto un’ottima stagione e dietro di lui ci sono buonissimi giocatori come Quinzi e Napolitano. E poi ci sono io!»
Quest’anno giochi la Serie A1 a Schio. A proposito di questa competizione, molti tennisti dicono sia un’importante fonte economica mentre per altri rappresenta solo un inutile investimento: cosa ne pensi?
«Io, per fortuna, negli ultimi due anni non ho avuto bisogno della Serie A per questo poiché quando arrivi a certi livelli si inizia a guadagnare ed è diverso rispetto ai futures; in generale, al di là dei soldi penso faccia bene giocare partite di alto livello durante la preparazione per non perdere il ritmo partita e confrontarsi con squadre di buon livello».
Cosa ti aspetti dal prossimo anno?
«Per ora mi godo la top 100 e la fine della migliore annata disputata in carriera, al 2016 inizierò a pensare tra due o tre settimane. Di certo, la prossima sarà una stagione in cui sarò chiamato a confermare quanto di buono fatto quest’anno e spero di crescere ancora tenendo alto il mio livello di gioco».
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