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Atp Amburgo – Seppi non può nulla: Nadal in finale (con qualche spavento)

TENNIS – AMBURGO

In questo 2015 maledetto, Rafael Nadal può vivere tranquillo neppure in quelle giornate che sembrano sorridergli. Contro Andreas Seppi ha giocato per tre quarti d’ora un tennis che probabilmente mai gli si era visto fare per tutti i primi sei/sette mesi dell’anno.

Poi sul 6-1 2-0 si è fermato, si è diretto verso la panchina ed ha chiesto l’immediato intervento del fisioterapista in campo tra la sorpresa generale. Sembrava essere ‘solo’ una fitta all’addome, quando poi rivolgendosi all’arbitro ha aggiunto “ho avvertito anche un po’ di tachicardia”. Una pausa di cinque minuti che non gli ha creato troppi problemi dal punto di vista del punteggio, visto il successo maturato per 6-1 6-2, ma non è da escludere qualche scoria a livello mentale in vista della finale di domani contro Fabio Fognini che quest anno lo ha sconfitto già quattro volte su quattro tra Rio de Janeiro, Indian Wells (in doppio), Barcellona e proprio qui a Stoccarda (ancora in doppio). 

Quel momento macchia un po’ una prestazione comunque pressoché perfetta, che lo ha visto dominare ogni scambio con una potenza fisica nelle gambe come non lo si vedeva, appunto, da parecchio tempo. A livello di gioco c’è stato un innalzarsi del livello esponenziale, ripensando anche alla prestazione mediocre contro Verdasco all’esordio. A fondo campo era padrone, tiranno quasi, del gioco. Lo spostamento laterale era velocissimo e quando doveva spostarsi sul dritto per giocare lo sventaglio ‘anomalo’ ci arrivava con grande rapidità, così da trovare l’impatto ideale ed imprimere alla palla velocità ed effetto che in tutti questi anni lo hanno identificato come uno dei suoi colpi più letali.

Seppi, che come caratteristiche tecniche, avrebbe potuto ben poco contro un Nadal di livello molto alto come quello visto oggi. Doveva inventarsi qualcosa per controbattere l’esagerato top-spin che lo spagnolo imprime alla palla, ma per un giocatore abituato a giocare d’incontro si trattava di una missione impossibile. Lo si è capito dai primi minuti, quando lo spagnolo resisteva da fondo campo ai tentativi dell’altoatesino di trovare un varco non riuscendo però a far male. 

Anche dopo la ripresa del gioco non c’è stato più alcun sussulto, con Nadal che è andato a prendersi la vittoria e la quarta finale in stagione. Domani il n.10 del mondo avrà l’opportunità di spezzare la ‘maledizione-Fognini’, sempre che il ligure, apparso in gran forma durante tutta la settimana, non riuscirà ad inventarsi una nuova impresa o che il suo fisico non ricominci a fare le bizze come troppe volte avvenuto in carriera.

 

Redazione

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