TENNIS – WIMBLEDON. Di LORENZO DI CAPRIO. Rafael Nadal batte in tre set Thomaz Bellucci nel suo esordio ai Championships 2015, adesso lo spagnolo affronterà il tedesco Dustin Brown in un match potenzialmente molto pericoloso.
Guardi il tabellone, intravedi quel numerino “10” associato al nome di Rafael Nadal e pensi ci sia qualcosa che non va, una svista degli organizzatori o un salto indietro di almeno una decina d’anni. Dati alla mano, però, quella testa di serie trova un riscontro ben preciso: quest’anno, Nadal è finito per raccogliere pochissimo anche sulla terra rossa, superficie su cui ha dominato in maniera incontrastata per gran parte della sua carriera. La catabasi del maiorchino destabilizza un po’ tutti ed appare evidente, ma anche in un torneo come Wimbledon (che Rafa ha vinto solo quando era al top della forma) viene difficile collocare lo spagnolo troppo distante dai favoriti e al pari di un semplice outsider. In un’ipotetica griglia, insomma, l’iberico si colloca nel mezzo, consapevole di dover gettare il cuore oltre la rete (e non solo) per poter competere con Djokovic, Federer o Murray in un eventuale scontro nella seconda settimana del torneo più affascinante della stagione.
Il suo primo turno, in questo senso, dice poco: lo spauracchio Thomaz Bellucci dura quindici minuti, giusto il tempo di ambientarsi sul campo 1 e salvare un paio di palle break. Col passare dei games, infatti, gli scambi si allungano ed il brasiliano non riesce ad essere mai pericoloso, sciupando anche un vantaggio di 2-0 e servizio nell’ultimo parziale. Da parte sua, Rafa non ha fatto nulla di eccezionale, ma quantomeno ha evitato ogni rischio a livello di punteggio e – soprattutto nel secondo e terzo set – provato a spingere di più in qualche frangente, anche a costo di perdere per strada dei punti. Il 6-4 6-1 6-4 finale ha mostrato un Rafa sufficiente, in grado di mantenere sempre il controllo dell’incontro nonostante qualche passaggio a vuoto (come ad inizio terzo set, in cui Nadal è andato subito sotto 2-0) nell’arco delle due ore e dieci minuti di partita.
Certo è che servirà una versione migliore dello spagnolo, specie per quanto riguarda la profondità dei coolpi, già a partire dal prossimo turno, quando troverà dall’altra parte della rete il funambolo Dustin Brown: sarà un match ben diverso, fatto di passanti e variazioni. Lo scorso anno, sull’erba di Halle, il tedesco sorprese Nadal e lo superò agevolmente col punteggio di 6-4 6-1: Rafa avrà preso le contromisure?
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