TENNIS – Dal nostro inviato a Parigi Diego Barbiani
Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis rimandati alla prova di maturità? No. Era pretenzioso pensare in un duplice sgambetto a due colossi come Novak Djokovic ed Andy Murray. Soprattutto il più giovane degli australiani, parlando di classe 1995 contro 1996, aveva nel serbo il peggior avversario possibile.
Eppure, i segnali che stanno lanciando sono sempre più luminosi ed importanti. Kyrgios, contro Murray, per un set e mezzo ha mostrato picchi di rendimento elevati e quando lo scozzese ad inizio partita era in fase ‘attendista’, l’australiano dava libero sfogo al suo estro dominando spesso e volentieri gli scambi. Limiti e pregi mescolati insieme: quando prendeva quel secondo in più per colpire diventava devastante, quando andava più d’impeto correva più rischi e la probabilità di avere un errore aumentava. Ad ogni modo, non indietreggiava mai. Come accaduto già contro Roger Federer e Rafael Nadal, a Kyrgios piace giocare nei pressi della linea di fondo campo e non perdere mai campo. Era ancora al cospetto di uno dei migliori giocatori al mondo, eppure il suo gioco non era tanto distante. C’era partita, anche molto divertente ed intrigante con Kyrgios che esaltava il pubblico in diverse occasioni compreso un colpo sotto le gambe che gli ha dato il punto.
A fare la differenza, prima che sopraggiungesse un problema al braccio destro, è stato qualche gratuito in più dettato prima dalla foga e poi dal nervoso. Murray ha innalzato il proprio livello solo sul 5-3 nel primo set eppure negli scambi regnava spesso l’equilibrio. Come Kokkinakis, di dritto fa sempre paura. Oggi spostava Murray a destra ed a sinistra, lo chiudeva in angolo e poi lasciava andare il colpo. Ha tanto estro e tanta forza fisica, ma c’è da lavorare per quanto riguarda la lucidità. Nel secondo set, infatti, alcuni punti persi in un game lottato, qualche prima di servizio che non è entrata, qualche fastidio fisico che è subentrato ed è andato in difficoltà, consegnandosi poi al suo avversario con il punteggio di 6-4 6-2 6-3.
Kyrgios, con Kokkinakis, è però in grande crescita. Thanasi, opposto sul Philippe Chatrier al n.1 del mondo, ha perso con un triplice 6-4, ma anche lui tra dritto e servizio ha saputo fare bella figura. I break, uno per set, sono arrivati tutti relativamente presto. Djokovic ha così avuto sempre quel margine che gli regalava una certa tranquillità, ma quando lo scambio andava sul dritto di Kokkinakis sapeva che avrebbe dovuto rincorrere delle fucilate a destra o a sinistra. Gli bastava qualche passo indietro e cominciava a rigiocare tutto come una macchina. L’australiano spingeva, lui senza troppa fatica gestiva da fondo campo tutte le accelerazioni e quando aveva una palla più corta si riavvicinava e colpiva, spesso in maniera letale. Ha però carattere, Kokkinakis, e per tutti i parziali ha sempre dato l’impressione di essere vivo e di non lasciare mai la presa.
A livello mentale, Thanasi oggi è stato più costante, facendo le scelte migliori nei vari momenti della partita ed uscendo sconfitto solo perché dall’altra parte c’era un campionissimo. Guardando il ranking, Kyrgios salirà al n.25 ed il connazionale al n.68. Ora arriva la stagione sull’erba, ci sarà da divertirsi.
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