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Atp Roma. Donati, che impresa: battuto Giraldo! «Mi ispiro a Murray»

TENNIS – ROMA – DI FABRIZIO FIDECARO – Matteo Donati ha superato il primo turno degli Internazionali BNL d’Italia: battuto il colombiano Santiago Giraldo con il punteggio di 26 61 64. Prossimo avversario Tomas Berdych.

Non si poteva sperare in un esordio migliore. Alla prima assoluta in un main draw Atp, Matteo Donati si è concesso il lusso di conquistarsi il secondo turno degli Internazionali BNL d’Italia, battendo sul centrale del Foro Italico un osso duro come il colombiano Santiago Giraldo, attuale numero 49 del ranking mondiale (con un career high al n. 28, risalente al settembre scorso). Il ventenne alessandrino si era guadagnato una wild card per il tabellone principale vincendo le prequalificazioni e ha dimostrato di meritarla in pieno.

Com’era prevedibile, Matteo (n. 275 Atp) ha pagato inizialmente lo scotto del debutto su un palcoscenico così prestigioso, cedendo il parziale d’avvio con un netto 62. Già a partire dalla seconda frazione, però, il copione è cambiato, e in maniera evidente. Donati ha mancato tre palle break nel secondo game; poi, dall’uno pari, ha infilato una clamorosa serie di sette giochi consecutivi, con cui ha fatto suo il set per 61, portandosi avanti 2-0 nel terzo. Qui la reazione del 27enne sudamericano, che lo ha agganciato sul 2 pari. Si poteva temere che all’azzurro potesse essere fatale l’inesperienza, ma il piemontese non si è scomposto, si è immediatamente ripreso il break di vantaggio e ha condotto il match in porto con lo score di 26 61 64.

Matteo si è presentato in conferenza stampa raggiante per una vittoria che certamente rappresenta un sogno realizzato, ma anche un nuovo punto di partenza. «Fra i tennisti di oggi mi ispiro a Murray, al modo che ha di gestire le partite», ha spiegato, in un certo senso presentandosi ai giornalisti presenti. «Nel calcio tifo Milan. Tempo fa ho cambiato il movimento del servizio per cercare di migliorarlo, è stata dura ma sta andando bene. Dedico questo bel momento a mia nonna Dina, che mi è sempre vicina dal cielo».

Alto, di costituzione esile (ma sta lavorando parecchio anche sull’incremento della massa muscolare), il piemontese è ragazzo che si applica con palese tenacia e, di questo passo, si toglierà ulteriori soddisfazioni. Intanto, a Roma se la vedrà ora con il numero 6 del seeding Tomas Berdych, reduce dalla semifinale raggiunta nell’altro Master 1000 di Madrid. Lo attende un compito difficilissimo, ma, mai come in questo caso, si può affermare a buon diritto che Matteo il suo torneo lo ha già vinto.

 

Fabrizio Fidecaro

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