Wta Finals Singapore: Errani/Vinci costrette al ritiro dopo tre game

TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – SINGAPORE – Sara Errani e Roberta Vinci si sono ritirate dopo tre game nel quarto di finale di doppio delle Wta Finals contro Kveta Peschke e Katarina Srebotnik. Per la ravennate un problema intercostale.

Il Masters di fine anno si conferma stregato per la coppia più vincente nella storia del tennis italiano in rosa, Sara Errani e Roberta Vinci. Le “cichis”, alla terza partecipazione consecutiva alla kermesse che chiude la stagione, sono uscite di scena ancora una volta al loro primo match, in questo caso valevole per i quarti di finale (nel 2012-13 si trattava di semifinali, perché il tabellone comprendeva soltanto quattro coppie).

Opposte alla ceca Kveta Peschke e alla slovena Katarina Srebotnik, Sara e Roberta hanno perso a zero i primi due giochi e si sono aggiudicate – ugualmente a zero – il terzo sul servizio avversario. Al cambio di campo la ravennate, reduce dall’infortunio che l’aveva costretta a saltare la prova Wta di Mosca, ha richiesto l’intervento del fisioterapista, che, però, non è stato risolutivo per il suo problema intercostale.

Così, indietro per 2-1 dopo sette minuti, le prime giocatrici del mondo nella specialità sono state costrette all’abbandono, lasciando la vittoria alle avversarie. Sara, visibilmente contrariata, ha poi voluto chiedere scusa al pubblico di Singapore.

Curioso che Errani e Vinci si fossero ritirate sempre contro Peschke e Srebotnik, e ugualmente per un infortunio di Sara, già nel corso dell’ultima finale degli Internazionali Bnl d’Italia (in quel caso dopo quattro game tutti persi). Le semifinali delle Wta Finals metteranno dunque di fronte Peschke/Srebotnik a Black/Mirza e Kudryavtseva/Rodionova a Hsieh/Peng.

 

LE DICHIARAZIONI DI ERRANI E VINCI (RACCOLTE DALLA NOSTRA INVIATA A SINGAPORE ANGELICA FRATINI)

Queste le parole post-match di Sara Errani: «È un po’ lunga da spiegare. Tre settimane fa, tornata da Pechino mi è venuta la tosse, una tosse fortissima: mai avuta così forte. E da lì mi è venuto un dolore intercostale. Ho preso delle medicine per far calare un pochino la tosse, ma il dolore alla costola non mi ha permesso di andare a Mosca. Poi ho deciso di venire qua. Mi hanno detto che il muscolo era infiammato, ma che non era nulla di grave, che potevo recuperare, anche se io continuavo ad avere dolore. Qui a Singapore ho di nuovo visto i medici, mi hanno dato altre medicine. Sono migliorata, mi sentivo meglio soprattutto negli ultimi due tre giorni. Questa mattina alle cinque ho avuto un altro attacco di tosse forte e ho sentito nuovamente delle fitte nello stesso punto.

«Oggi ci ho provato, soprattutto per rispetto a Roberta, per rispetto verso tutti. Ci ho provato sperando che con con gli antinfiammatori e con l’adrenalina la situazione potesse migliorare. Invece è peggiorata. Mi faceva molto male e ho avuto paura di peggiorare ulteriormente. Un Master maledetto. Ho anche la pleura infiammata. Devo prendere delle medicine per far passare la tosse. I medici mi hanno detto che prima deve essere curata la tosse, comunque farò anche degli accertamenti per vedere se ci sono stiramenti. Anche fare respiri profondi mi fa male, mi sembra che non passi più: sono tre settimane, ma mi sembra una vita. Spero passi perché sta diventando un’agonia. Ero a Valencia quando ho avuto un attacco di tosse di venti minuti, tossivo così forte che mi sono dovuta sedere per terra. Non ho mai avuto un dolore così forte, una sofferenza tremenda: non potevo dormire, muovermi».

Roberta Vinci cerca di scherzarci su: «Porta sfortuna ‘sto Master ! Forse è meglio non qualificarsi!». Poi precisa: «Proveremo anche l’anno prossimo a qualificarci. Ora rimaniamo ancora a Singapore perché domani c’è il gala con la premiazione come coppia di doppio numero uno del 2014».

 

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