Di Salvatore De Simone – Quest’ anno è andata come sappiamo ed è stato detto in tutte le salse: Nadal ha sorpreso tutti, forse anche i suoi tifosi più ottimisti, macinando avversari e conquistando tornei a raffica: due slam, cinque masters 1000, dieci trofei in bacheca (più quattro finali) e meritatissima prima posizione in classifica alla fine della stagione. Unici nei la clamorosa sconfitta a Wimbledon per mano di Darcis e il solito calo autunnale (ma non dimentichiamo che a Pechino e al Master di Londra è stato fermato solo all’ultimo atto da un Djokovic sontuoso).
Il suo eterno rivale Federer, al contrario, ha avuto la sua peggiore annata da più di dieci anni a questa parte, a causa dei problemi fisici e forse pure per l’età che avanza: una sola vittoria (a Halle) e tante, troppe sconfitte spesso per mano di avversari che fino a poco tempo fa avrebbe demolito giocando nemmeno al suo 5%. Murray ha finalmente vinto sui prati londinesi e ha reso felici la mamma, i sudditi della regina e magari il suo coach Ivan Lendl, che da giocatore non aveva mai conquistato Wimbledon; la stagione dello scozzese si è poi interrotta subito dopo l’Us Open a causa dell’operazione alla schiena. Per finire, Djokovic non ha ripetuto il suo favoloso 2011 ma come è quasi accaduto nel 2012 ha dominato prima in Australia e poi nel finale dell’anno non perdendo più uno straccio di partita dopo la dolorosa sconfitta a New York contro Nadal.
Fatta la rapida rassegna stagionale dei “Fab Four”, proviamo a vedere cosa ci potrebbe riservare l’anno che verrà e chi potrebbe essere (e in alcuni casi ri-diventare) il numero uno nel dicembre 2014. Cominciamo da Roger Federer. Di questi tempi fino all’anno scorso, questa sarebbe stata una pura e semplice bestemmia, ma le cose sono cambiate e bisogna prenderne atto; lo svizzero non è più tra i primissimi favoriti nei tornei importanti e di conseguenza immaginarlo in cima alla classifica nel dicembre prossimo, anche per i suoi innumerevoli tifosi ed esegeti, sarebbe non una visionaria speranza ma un atto di fede. Lui nelle ultime interviste si è detto fiducioso per il futuro, che non soffre più il male alla schiena che lo ha tanto condizionato quest’anno e si sente in grado ancora di poter competere con i migliori e vincere almeno cinque tornei.
Intendiamoci, stiamo parlando di Federer e con il rossocrociato tutto è possibile: anche all’inizio del 2009 era stato dato per finito così come a metà del 2011 ma poi abbiamo visto cosa è successo. In realtà già in questo finale di stagione lo svizzero è sembrato nettamente migliorato rispetto a due mesi fa: in un paio di incontri ha fatto sudare Djokovic; inoltre a Bercy e a Londra, in una bellissima partita, ha sconfitto Juan Martin Del Potro. Se la schiena lo lascia in pace, Roger può sempre dire la sua e magari vincere davvero almeno un torneo dello slam e lottare in autunno per il primo posto ma, come si è scritto prima, sarà molto difficile per via di una serie non piccola di varianti. Gli anni passano, le nuove leve fremono (anche se non dovrebbero ancora “esplodere”, non nel 2014 almeno) e gli altri tre sono nel culmine della carriera. Detto questo, ogni appassionato del nostro sport, anche chi non lo tifa, vuole vedere un Roger protagonista sperando che sia così anche il prossimo anno.
Poi troviamo Murray. Nel 2013 non sono mancate le soddisfazioni per lo scozzese: finale agli Australian Open, vittoria a Miami e il tanto agognato trionfo a Wimbledon. Ma l’infortunio e la successiva operazione hanno cambiato le carte in tavola; un intervento chirurgico alla schiena non è uno scherzo e non ci sarebbe da meravigliarsi se l’inizio della stagione non fosse esaltante per il britannico, cosa che lo potrebbe condizionare per il resto dell’anno. Lui pare abbia ripreso a fare qualche allenamento e si e premunito di rassicurare i fans via twitter; ma anche se recuperà totalmente, non sarà comunque semplice per l’attuale numero 4 arrivare primo alla fine della prossima stagione. Lo scozzese non sembra avere la necessaria continuità per poter raggiungere questo traguardo e pare essere ancora un filo sotto Nadal e Djokovic. In ogni caso Murray ha dalla sua una carta non secondaria, la fame: non è mai stato numero uno e se sta bene fisicamente è un serissimo candidato alla prima posizione. Ha già battuto nei tornei che contano i suoi diretti avversari e si è tolto il grande peso di essere il primo britannico a vincere uno slam e poi Wimbledon dai tempi di Frank Perry. Avere come allenatore Lendl potrà forse aiutarlo anche dove le sue chances diminuiscono, cioè sulla terra battuta e al Roland Garros, visto che Ivan il terribile sa come si gioca sul rosso. Per quanto riguarda i tornei sul veloce Murray ha già vinto tanto e quindi può ripetersi.
Andiamo avanti con i tennisti favoriti anche il prossimo anno per la cima della classifica. Qui ci vorrebbe veramente una palla di vetro e le capacità di Nostradamus per prevedere chi possa diventare tra Nadal e Djokovic il numero 1 fra dodici mesi; difficilmente non sarà uno di loro almeno che non accadano infortuni, calamità, disgrazie, sindromi di Hoffa e altre varie ed eventuali a uno dei due o ad entrambi. Cominciamo da Djokovic: il serbo ha subito alcune cocenti sconfitte per mano di Nadal, per prima quella a Parigi a causa di uno smash demenziale che probabilmente ha sbilanciato il resto della stagione a favore del maiorchino. Poi non è riuscito a regalare al suo Paese la seconda Coppa Davis, nonostante abbia vinto i due singolari in finale; a tratti è sembrato non solo il lontano parente del demolitore 2011, ma pure distante dal suo solito standard. Si è però tolto anche qualche soddisfazione come le vittorie a Montecarlo e al Master londinese contro lo spagnolo, oltre alla solita vittoria in Australia. In più ha terminato l’anno con ben 24 vittorie consecutive e la striscia ancora aperta. Melbourne è il suo feudo e da tre anni a questa parte nella terra dei canguri è stato imbattibile; dunque non parte sfavorito di fronte a nessuno per il primo slam stagionale. Ma probabilmente anche nel 2014 il giro di boa avverrà al Roland Garros: Parigi è il territorio di Nadal, il quale non vorrà a nessun costo cederlo, specialmente al suo più pericoloso avversario. Da parte sua il tennista di Belgrado ha già fatto sapere che per lui è il titolo più importante, anche perché gli manca solo quello tra i “grandi”; quest’anno è andato vicinissimo a battere lo spagnolo e non ci sorprenderemo se ci sarà un altro duello all’ultimo sangue sul centrale parigino che deciderà le sorti della classifica e della stagione.
Infine Nadal; curiosamente forse anche per lo spagnolo il titolo a cui tiene di più nel 2014 è quello del feudo avversario. Infatti dovesse vincere l’Australian Open, l’attuale numero uno del mondo si trasformerebbe nell’unico tennista dai tempi di Laver a vincere tutti i titoli dello slam almeno due volte, un traguardo prestigiosissimo che renderebbe ancora più feroce il dibattito tra federeriani, nadaliani e addetti al lavoro su chi potrebbe essere considerato il GOAT. Anche in questo caso l’altro (Djokovic) giocherebbe come se fosse l’ultima sua partita in caso dovesse incontrare Rafa in finale, ma sarebbe forse ancora più interessante se ci fosse una sfida tra il maiorchino e Federer (magari nei quarti, tanto per proseguire l’andazzo da quando Roger non è più tra le prime teste di serie). Inoltre, e questo riguarda anche gli altri tornei, Nadal si è dimostrato supercompetitivo anche sul cemento, come dimostrano le vittorie ottenute a Indian Wells e durante l’estate nordamericana. Sulla terra rossa è superfluo scrivere qualcosa. A Wimbledon lo spagnolo vorrà rifarsi e non parte in seconda posizione per la vittoria finale. Il maiorchino e il suo allenatore zio Toni hanno già detto in qualche intervista che Nadal farà attenzione alla programmazione, perché come sempre accade con Rafa bisogna considerare il suo stato fisico e se le
sue ginocchia reggeranno l’intera stagione. Ma a parte questo si fa una grande fatica non immaginare Nadal, insiema con Djokovic, come principale favorito per il numero uno nel 2014. Comunque, indipendentemente da chi arriverà al primo posto, speriamo che i soliti quattro, ma anche Del Potro, Berdych, Ferrer, Tsonga, Gasquet, Wawrinka e -perchè no- pure i giovani rampanti, ci regalino appassionanti e memorabili sfide nell’anno che verrà.
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