Wta Champs Istanbul: Azarenka si fa male, Na Li in semifinale

Il destino, a volte, riserva incroci assurdi ed imprevedibili. La posta in palio era alta, perché ci si giocava un posto nelle semifinali e condannava, con molta probabilità, l’altra ad essere eliminata od affidare il proprio destino nelle mani dell’altro match di giornata: Errani-Jankovic, ma tutto questo ha finito per non essere più importante.

Una fitta, improvvisa, ha chiuso i giochi in anticipo e costretto alla Azarenka ad abdicare e rinunciare alla possibilità di lottare per un posto nelle semifinali.

Strano destino quello che ha visto opporsi la cinese Na Li e Vika Azarenka. L’analogia con la finale degli Australian Open è immediata perché fu proprio un infortunio, della cinese, a determinare le sorti dell’incontro. Quest’oggi, per uno strano scherzo del destino, è toccata alla bielorussa a farsi male e soffrire le pene dell’inferno, finendo stoicamente il match nonostante nel secondo set abbia più volte fatto intendere che rimaneva in piedi e giocava per miracolo.

Il percorso della cinese in questo round robin è stato netto ed ha vinto tutti i tre gli incontri, finendo prima in questo girone e conquistando le tanto ambite semifinale del master, la prima volta per la cinese. Purtroppo per Vika era già arrivata in precarie condizioni a questo master e non ha potuto esprimersi al meglio, finendo poi con questo brutto infortunio alla schiena. Un amaro finale di stagione.

La vendetta dell’Australian Open è servita e nello stesso identico modo, come se ci fosse stato un filo sottile che abbia legato le due giocatrici a dover osservare inermi la propria avversaria vincere l’incontro.

Il primo set è di marca cinese fin dalle prime battute: Na Li parte forte con un 3-0 ma Vika lotta punto su punto, perdendo però quelli nevralgici e che la costringono subito ad inseguire. Vika non si scoraggia e dopo un po’ di assestamento, fa valere tutto il suo talento che l’ha portata ad essere numero due del mondo: sale 3-2 e servizio, ma qui accade l’impensabile.

Un servizio..  Un semplice servizio le costa la partita, perché dopo aver fatto il classico movimento ed appoggiati i piedi, Vika si ferma ed inizia a zoppicare. Una forte fitta alla schiena la costringe a chiedere il medical time a game in corso. Esce dal campo e dopo i consueti tre minuti rientra ancora dolorante e pressoché immobile. La cinese, a questo punto, non le resta che mandare la palla dall’altra parte del campo angolando leggermente per fare il punto e strappa il servizio: 4-2.

Il volto della bielorussa è una smorfia continua, morde l’asciugamano per il dolore e la fisioterapista entra di nuovo ma non può fare miracoli. Altri due game sofferti persi ed il set si conclude 6-2 per la cinese.

La bielorussa, forse per orgoglio, decide di proseguire ma è come assistere ai lamenti di un animale ferito. Emblematiche le sue lacrime mentre si posiziona sul punto di risposta del servizio della cinese o l’urlo di dolore poco dopo un movimento verso sinistra da ferma.

La cinese sale facilmente 3-0, mentre il pubblico cerca di incoraggiare la bielorussa con applausi ad ogni punto che, da ferma, riesce a mettere a segno. La conclusione è presto detta ma non prima di un ultimo sussulto: un game, quello della bandiera, portato a casa dalla bielorussa con grande determinazione e forza, nonostante il dolore.

Risultato Na Li batte una menomata Azarenka: 6-2, 6-1, che ha onorato il match concludendolo nonostante il dolore ed il male che avvertiva. Brava Na Li ma Vika ha dimostrato di essere una campionessa anche nella difficoltà.

 

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