Ha vinto uno slam, è arrivato in finale in altri due majors e ha probabilmente gettato al vento un meritatissimo successo a Parigi andandosi a schiantare contro la rete dopo quello che i suoi più fedeli detrattori chiamano “smashonzo”. Ha battuto Nadal in quello che era il suo feudo più resistente agli attacchi, Montecarlo. E soprattutto: è ancora il numero uno del mondo. Anche se temiamo per lui non ancora per molto. Non è stato dunque un anno disastroso per Nole Djokovic, quello che fino a due anni era comunemente chiamato “Robo-Nole”, ma adesso il robotino si è spento ed è rimasto (si fa per dire) un grandissimo giocatore che però non riesce a dominare. Non solo: sembra più che altro dominato. E sembra anche stanco, quasi sempre in difficoltà, pur arrivando quasi sempre in fondo agli appuntamenti. Ma arrivare in fondo e poi non vincere ti rende automaticamente il più forte dei perdenti. E per uno come Djokovic, e più in generale per un numero uno del mondo (oggi 100 settimana in vetta al mondo tra l’altro, davvero mica male…) con tutti i sacri crismi com’è indubbiamente il serbo, questo non è semplicemente accettabile.
Il vero problema però, sempre se esiste un problema, è che il serbo sembra più che altro quasi essere “dimenticato”. Colui che è in vetta alla classifica mondiale sembra essere totalmente messo da parte dai soliti due, Federer e Nadal, per motivi diametralmente opposti. Lo svizzero, che non vince più, fa notizia per la sua schiena, per i suoi infortuni, per il suo cammino verso il tramonto, per la domanda, per ora senza risposta, che sta diventando sempre più un ritornello nella hit-parade del tennis: “Quanto durerà? Quando si ritirerà? E il 2014 sarà il suo ultimo anno?”. Fa più notizia un’apparizione di Federer in vacanza in qualche parte del mondo o un twitter dell’elvetico per ringraziare i suoi fans più di qualsiasi altra cosa dica o faccia Djokovic.
Nadal è la sensazione dell’anno. Il suo recupero, il suo ritorno ai vertici, la sua straordinaria stagione, con l’incredibile numero di tornei vinti e due slam in saccoccia e la caccia al record di Federer per quanto riguarda gli slam vinti. La domanda “Quando lo spagnolo tornerà numero 1” è di risposta abbastanza scontata: presto, prestissimo. Scalzando, per l’appunto, Djokovic. Che in questo 2013 non sarà di certo Re, e tra poco perderà pure la corona. Ma quella, forse, è da un bel po’ che l’ha persa….
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