Iga Swiatek ha raccolto la ventesima vittoria consecutiva nel 6-3 6-4 rifilato a Sofia Kenin in un pericoloso primo match su erba del suo 2024, superando abbastanza bene il primo scoglio a Wimbledon grazie soprattutto a una prestazione quasi perfetta alla battuta.
Proprio il servizio, infatti, è stato il colpo che ha pesato tantissimo nell’economia di una partita un po’ povera di spunti e indicazioni. Iga ha rotto il ghiaccio sulla sua superficie meno adatta, riconoscendo già nell’intervista in campo che ora per lei qui conta solo il risultato, ma a fronte di una prima metà di stagione dove si è spesso superata per intensità e solidità l’erba ha rivoltato ancora una volta le sensazioni generali. C’è stato ben poco tennis oltre al servizio, con scambi spesso brevi e altre volte poco articolati un po’ per la frenesia dell’una nel colpire forte e piatto con però scarso controllo, un po’ per i tentativi dell’altra di resistere anche in maniera poco convenzionale. Non di rado, nel secondo parziale, la si è vista guardare il proprio team con sguardi poco convinti anche sul lancio di palla al servizio dove comunque ha raccolto tanti punti gratuiti. Ben sei ace complessivi, due nell’ultimo game, e quasi un 50% dei punti al servizio ottenuti senza nemmeno far partire lo scambio. In alcune di queste occasioni, soprattutto sulle seconde palle, c’erano però anche responsabilità di un’avversaria che non riusciva a colpire bene col rovescio.
Kenin era per Swiatek un primo turno rischioso, al di là dello status di campionessa Slam. Sofia vive di momenti e fiammate, ma ha soprattutto colpi molto piatti che Iga non riesce a gestire su una superficie dove non sente controllo di sé e può venire messa continuamente in ricorsa e sbilanciata. Per la polacca avere tutti quei punti gratuiti era oro, soprattutto nella fase centrale del secondo set dove cominciava anche lei a far fatica a mantenere una buona percentuale di prime palle in campo. Invece, sul 3-2 Swiatek pur rientrando dal 30-0 ha perso un brutto scambio sulla diagonale di dritto mancando la chance della palla break e sul 3-3 ha perso la battuta giocandosi male le chance sulla situazione di vantaggi, con una brutta smorzata sulla palla del soprasso per l’avversaria e non riuscendo a concretizzare la chance di controbreak avuta sul 3-4 dove Iga, in quel momento abbastanza in affanno quando lo scambio iniziava, a difendersi in qualche modo e facendo indietreggiare la statunitense che ha messo sotto al nastro l’ultimo dritto.
Quanto potrà essere importante, per la numero 1 del mondo, aver raccolto questo successo senza nemmeno faticare troppo si vedrà solo nei prossimi giorni. Certo è che dopo averla vista dominare il campo per più settimane oggi è parsa tornare vulnerabile e far molto più affidamento al colpo di inizio gioco. Al prossimo turno, una tra Petra Martic e Francesca Jones, wild-card britannica.
Tra le altre partite, esordio relativamente tranquillo per Elena Rybakina, numero 4 del seeding, impostasi 6-3 6-1 contro Elena Gabriela Ruse dopo un inizio un po’ a rilento ma riuscendo comunque a dilagare. Molto facile invece l’esordio della semifinalista 2018 Aljona Ostapenko che ha lasciato tre game ad Ajla Tomljanovic, uno in più di Jessica Pegula che si è imposta 6-2 6-0 a inizio giornata contro Ashlynn Krueger.
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