Non è stata la più forte, forse la più grande se per “grandezza sportiva” s’intende la capacità di entrare nel cuore della gente, di farsi riconoscere e ricordare, e di lasciare qualcosa di sé alla storia dello sport che si è praticato. E Lea Pericoli, spirito libero, al tennis ha lasciato molto, e in molti […]
Jasmine Paolini ha superato il primo scoglio nel tabellone olimpico di singolare a Parigi 2024 con un successo non banale contro Ana Bogdan, trovatasi avanti anche di un doppio break nel primo parziale e comunque sconfitta 7-5 6-3.
È iniziato un torneo che ha spesso ribaltato i pronostici, creato sorprese, nascosto insidie. Paolini, dopo la finale di un mese e mezzo fa nello stesso impianto per il Roland Garros, è addirittura additata come una delle potenziali sorprese per un posto tra chi giocherà per le medaglie. A dare ancor di più la sensazione di come il suo universo sia cambiato. E da numero 5 del mondo l’aria alle volte può essere rarefatta, con dinamiche nuove rispetto a quel gruppo di giocatrici che possono andare in campo e fare del bel tennis per provare a cogliere l’occasione buona. Fino a non molto tempo fa era in questo gruppo, senza troppe pressioni.
Bogdan, oltretutto, ha un tennis piuttosto piacevole da vedere e quando è ai suoi massimi può regalare una ventina di minuti di grande valore come oggi dove quattro game consecutivi l’hanno portata fino al 4-1 e 15-0 al servizio. Riusciva ad accelerare su palle complicate, trovava vincenti e teneva sotto pressione una Paolini a sua volta un po’ persa lungo il campo, che stava forzando per uscire dal palleggio ma senza sentir bene la palla e trovando errori molto netti. Nel momento forse peggiore per lei, però, è riuscita a ripartire. Non ci son stati veri regali della rumena, è stato proprio il suo atteggiamento in campo a svoltare e a mettere insieme, punto dopo punto, la rimonta nel punteggio e nella dinamica in campo. Lo slice al servizio per il 3-4, molto ben piazzato, è stato forse il momento in cui davvero la toscana ha sentito se stessa in campo e non a caso pochi minuti dopo era già col primo set point, sul 5-4. È dovuta arrivare a un terzo, sul 6-5, ma ha vinto il duro testa a testa ed evitato un tie-break insidioso. Nel secondo parziale lo spirito e il gioco erano quelli giusti da subito, e già nelle fasi iniziali ha preso il margine che ha portato poi al traguardo.
Al prossimo turno avrà o Magda Linette o Mirra Andreeva, battuta nella semifinale dell’ultimo Roland Garros. Entrambe sono reduci da una vittoria nei tornei WTA conclusisi ieri: la polacca ha vinto il ‘250’ di Praga in finale contro Magdalena Frech, la russa si è imposta con grande fatica a Iasi, in Romania, grazie anche al ritiro di Elina Avanesyan sotto 0-4 nel set decisivo, oltre le 11 di sera, con tutto quello che ha comportato per Mirra che già in semifinale aveva faticato tanto contro Olga Danilovic, arrivata fino al 5-2 15-40 al terzo set.