Roland Garros

Swiatek, 40 vittorie contro top-10: nuova semifinale contro Gauff

[1] I. Swiatek b. [5] M. Vondrousova 6-0 6-2

Il 6-0 6-0 rifilato ad Anastasia Potapova era stato un primo segnale, creatosi anche dall’atteggiamento della russa che ha mollato mentalmente appena realizzato che i suoi colpi non avevano alcuna efficacia. Oggi, però, Iga Swiatek ha continuato a spingere a livelli che nemmeno la numero 6 del mondo Marketa Vondrousova poteva sostenere. La ceca si è trovata a remare per il campo, lasciando le praterie soprattutto sulla sua sinistra, zona dove la polacca ha più volte lasciato andare il proprio dritto spesso senza nemmeno forzarlo tanto la costruzione del punto era stata efficace.

6-0 6-2 e quarta semifinale raggiunta al Roland Garros per la numero 1 del mondo, che ha colto in un’ora la vittoria numero 40 della carriera contro una top-10 su 55 partite giocate. Un dominio che rispecchia molto bene i precedenti tra le due. Iga aveva vinto tutte le tre partite giocate e al di là di due set combattuti non aveva mai perso più di due game. Nel 2020, al primo turno dell’edizione autunnale che l’avrebbe poi incoronata per la prima volta regina al Bois de Boulogne, Swiatek liquidò Vondrousova per 6-1 6-2 in un match che sulla carta poteva essere tra i più intriganti di quell’esordio considerato come la ceca fosse finalista qui nell’edizione precedente e la giovanissima polacca si stava facendo notare per le ottime qualità sul rosso. Quante cose son successe da allora.

Marketa ha un’arma che potrebbe dar fastidio a Iga: la smorzata, un tentativo di palla più lenta e corta per chiamarla in avanti e passarla sfruttando l’essere poco a suo agio della numero 1 del mondo in quella zona di campo, ma non solo c’è riuscita forse giusto un paio di occasioni ma si è vista salvare l’unica palla break avuta proprio con una discesa a rete vincente. Un monologo cominciato subito, perché Swiatek ha tenuto con agio il primo game e ha strappato immediatamente il servizio salendo 3-0. Il doppio break, maturato alla quinta chance e pulendo le righe laterali, ha indirizzato il parziale verso il terzo 6-0 consecutivo del suo torneo. Un attimo di distrazione a inizio secondo parziale la vedeva andar sotto 0-30 sull’1-1 e poi concedere sul 30-40 la chance, molto ben cancellata. Ripresasi immediatamente, faceva il break del 3-1 e lo confermava, rientrando poi da 15-30 sul 4-2 e strappando un’ultima volta la battuta.

Vondrousova per caratteristiche cerca di rallentare il ritmo, lavorare la palla col dritto mancino, mettere insieme una ragnatela di scambi dove ribatte tutto senza perdere campo. Contro una Swiatek centrata, però, tutto ciò non ha effetto. Soprattutto sulla terra rossa. Iga in carriera ha perso appena due partite su 27 contro tenniste mancine, ha nel rovescio il colpo migliore e con il suo spin di dritto la possibilità di ribaltare ogni dinamica favorevole alla ceca. Al ritmo imposto dalla polacca, poi, non c’era mai modo per lei di provare a staccare la mano ed esporla sul lato potenzialmente vulnerabile. Come disse Aryna Sabalenka dopo la finale persa a Roma, quando per tutto il torneo aveva cercato di effettuare varie smorzate tranne che nell’ultimo atto: “Non c’era modo, il ritmo era troppo alto”. Così, Swiatek mandava continuamente in corsa Vondrousova nello scambio e la sua risposta prendeva facilmente il comando in risposta. Se poi, 6-0 3-1 15-15, appena dopo un errore non forzato di rovescio reagisce gestendo molto bene la profondità della ceca e portando a casa un punto sottolineandolo con un “come on”, allora è un altro segnale che sia in una delle tante giornate dove è intrattabile. Vedremo forse qualcosa di diverso contro Coco Gauff, che malgrado i precedenti la vedano sotto 1-10 ha avuto buon coraggio a Roma, o nell’eventuale finale.

Diego Barbiani

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