Roland Garros

Nella notte di Parigi svanisce il sogno di Musetti (e Sinner)

Il sogno si è trasformato in incubo. Lorenzo Musetti ha perso una partita che sembrava aver già vinto e che fino al 2 pari del quarto set era serenamente in controllo. Quello che è successo dopo, anche se l’abbiamo visto chissà quante volte, continua a rimanere inspiegabile. Sembrava pronto per la doccia Djokovic, quando ha dato l’ultima strattonata brekkando da 40-15 sotto Musetti. Sembrava un incidente di percorso invece era la spia che tutto era cambiato. Musetti perdeva tono fisico e sicurezza e si consegnava quasi inerme all’avversario, giusto il tempo di un break quasi d’orgoglio, in mezzo a sei game persi.

La prima parte di partita era finita quando Nole, avanti di un set e 4-1 nel secondo, finiva quello che pareva l’ultimo residuo di energia. Djokovic combatteva, mostrava tutto l’orgoglio di chi per 20 anni non ha avuto altro scopo nella vita che quella posizione che non voleva lasciare. Musetti è stato forse fin troppo caritatevole, tremante al cospetto di cotanta impresa, o almeno è così che immaginiamo quel brutto tiebreak che stava smarrendo dopo essere andato sul 3-0 con una palla corta favolosa. Era tornato sotto Djokovic e sul 4 pari aveva approfittato di due seconde e due errori gravi col back di Musetti per andare a set point. Non siamo convinti che avanti due set la partita potesse finire diversamente, ma ad ogni modo Djokovic non ha messo la prima ed è stato aggredito da Lorenzo che ha annullato il set point. Nel punto successivo Djokovic ha sbagliato un dritto a uscire che in genere poteva fare bendato e sorseggiando un brandy e Musetti ha chiuso il tiebreak e, lo sapevamo tutti, il match.

Liberato dall’angoscia, con un avversario che non faceva più male, Musetti ha cercato di tenere alta la concentrazione e di non strafare, lasciando che il suo talento facesse il suo lavoro e che il gioco, a singhiozzi ormai, di Nole aprisse i varchi necessari. Ha salvato una palla break in apertura di set, ma poi è andato facilmente 4-1 brekkando a zero per poi chiudere senza problemi il parziale, ripetendosi nell’ottavo game.

Nel quarto il cambiamento di cui si è detto. In un’atmosfera trasognata in cui, complice forse l’ora, non si capiva più bene cosa fosse vero e cosa, in attesa che il punteggio certificasse la sconfitta del serbo che il gioco. Invece la scena più volte vista e che pensavamo di non vedere mai più.

Sinner dovrà ancora attendere, non troppo crediamo, per scalzare Djokovic, ma per il momento i festeggiamenti dovranno attendere. Per Musetti una sconfitta terribile, che speriamo metta presto alle spalle. Per quanto possa essere stata dura in fondo Musetti deve considerare che era stato il basso livello di Djokovic più che la sua grande prestazione a dargli la grande possibilità di fare il gran colpo. Quando il serbo è tornato a colpire la partita ha cambiato direzione. Nulla di particolarmente nuovo, ma che peccato

Terzo turno

[1] N. Djokovic b. [30] L. Musetti 7-5 6-7(6) 2–6 6-3 6-
F. Cerundolo b. T. Paul 3-6 6-3 6-3 6-2
[12] T. Fritz b. T. Kokkinakis 6-3 6-2 6-7(4) 5-7 6-3
[7] C. Ruud b. [28] T. M. Etcheverry 6-4 1-6 6-2 6-2
[4] A. Zverev b. [26] T. Griekspoor 3-6 6-4 6-2 4-6 7-6/3)
[13] H. Rune b. J. Kovalik 7-5 6-1 7-6(2)
[11] A. de Minaur b. J-L. Struff 4-6 6-4 6-3 6-3
[5] D. Medvedev b. T. Machac 7-6(4) 7-5 1-6 6-4
[21] F. Auger-Aliassime b. [15] B. Shelton 6-4 6-2 6-1
[8] H. Hurkacz b. [PR] D. Shapovalov 6-3 7-6(0) 4-6 6-1
[10] G. Dimitrov b. [Q] Z. Bergs 6-3 7-6(4) 4-6 6-4

Roberto Salerno

Nato a Palermo, ho scritto un paio di racconti, vari saggi, circa 700 articoli di tennis, ma vado fiero solo di qualche flash, di una in particolare. Sono stato inviato non è tutto questo granché. "è favorevole ad un discorso democratico, in cui tutti parlano e poi lui spiega i motivi per cui gli altri hanno torto"

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