L’antipasto di giornata nel tabellone femminile non ha visto variazioni al menù, in attesa della portata principale della semifinale nobile tra Aryna Sabalenka campionessa in carica ed Elena Rybakina, in serie positiva da 15 partite sulla terra rossa. Alla Caja Magica di Madrid Iga Swiatek non ha fatto sconti nemmeno a Madison Keys e ha bissato la finale del WTA 1000 spagnolo, dopo quella persa nel 2023, con un netto 6-1 6-3 in un’ora e 10 di gioco.
Il percorso della polacca in queste prime cinque partite è stato praticamente netto e inattaccabile, non fosse per quel primo set perso nei quarti di finale contro Beatriz Haddad Maia, parziale incredibile dove lei è stata tre volte 0-40 in risposta strappando la battuta solo in un caso, salendo comunque 4-1 e perdendo cinque game consecutivi contro un’avversaria che si stava snaturando nel voler essere (molto) aggressiva. Tolto quello, soltanto Wang Xiyu nell’esordio era riuscita ad arrivare a quattro game vinti in un set. E, parlando sempre in ottica di crescita delle sue prestazioni in vista del Roland Garros, il percorso è fin qui pienamente in linea con le aspettative. Questo è un discorso particolare, se vogliamo, ma che quest anno assume significato anche perché su questa superficie avrà una chance clamorosa con le Olimpiadi di fine luglio nel suo torneo preferito.
Oggi Swiatek ha dominato Keys, e sul risultato finale c’erano forse pochi dubbi per la grande differenza che le due possono avere nell’adattamento alla terra battuta. Le variabili che potevano forse equilibrare il confronto, o ridurre quantomeno la forbice tra le due, erano le condizioni di Madrid: altura, terra veloce, senza quella necessità di sapersi spostare e gestire la superficie come potrebbe invece servire sia a Roma che a Parigi, tornei dove Madison ha comunque fatto una finale e una semifinale ma dove allo stesso modo ha i suoi limiti maggiori. Il suo non essere terraiola si è visto quasi subito e la solidità di Iga, unita al suo ritmo e al suo gioco da fondo per aprire gli angoli, hanno spaccato la situazione quasi subito. Madison andava a folate, qua e là, ma nella bilancia la continuità di Swiatek aveva sempre la meglio in questo scenario e il 6-1 è stato rapido.
Lo spettacolare passante di rovescio con cui la polacca faceva il break anche in apertura di secondo set la proiettava sul 3-1 e da lì era davvero gara di testa. Non ha mai perso la battuta, salvando tutte le tre chance concesse e gestendo bene i (pochi) momenti di difficoltà. Alle volte cercava di contrapporre alla forza di Keys la sua, rischiando forse di andare fuori giri, altre volte invece difendeva molto bene e dava quella palla in più che teneva vivo lo scambio e aumentava di fatto le chance di vincere il punto. Nei fatti, un’altra partita quasi senza storia. E adesso servirà capire chi la raggiungerà: in un caso sarà la rivincita della finale del 2023, nell’altro sarà rivincita della semifinale di Stoccarda (per lei) o della finale di Doha di due mesi fa (per Rybakina). In ogni caso, siamo rimasti ancora una volta con quei tre nomi, a dimostrazione del vuoto fatto su gran parte delle rivali.
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