Per il quarto anno consecutivo Iga Swiatek è ai quarti di finale del WTA 1000 di Roma e, aggiornando il semplice dato sui set vinti e persi in carriera al Foro Italico, arriviamo ora all’incredibile dato di 34-4 di cui due sono nella sconfitta subita al primo turno del torneo speciale nel 2020 giocato a metà settembre. Anche stavolta è riuscita a chiudere in due set e per certi versi sembra quasi una benedizione perché rispetto ai giorni scorsi è parsa molto più imballata fisicamente.
Non c’è mai stata la sensazione potesse vedersi scivolare la partita dalle mani, ma una prima parte di set in gestione contro Angelique Kerber è divenuta un piccolo calvario nel finale quando non ha chiuso sul 5-3 ed è dovuta arrivare a otto set point e, nel secondo parziale, si è trovata spesso a lamentarsi con l’arbitro, col proprio gioco, reagendo più di nervi che di gioco per chiudere 7-5 6-3.
Può esserci, per lei, quella stanchezza un po’ prevista dal tour de force che ha dovuto fare in questo ultimo mese e mezzo perché dopo Miami non si è fermata come tutte le altre dovendo giocare la Billie Jean King Cup sul cemento e ha dovuto accelerare poi con la preparazione durante il torneo di Stoccarda, giocando molto bene a Madrid ma lasciando tanto sul campo durante quella straordinaria finale contro Aryna Sabalenka. Siamo per lei alla quinta settimana consecutiva in campo non ha avuto fin qui vere pause da metà febbraio. Oggi rispetto anche solo al match contro Yulia Putintseva c’è stato un atteggiamento molto diverso, per quanto poi i dati ufficiali alla fine dessero ottime percentuali al servizio e addirittura un +12 tra vincenti ed errori gratuiti. Ha fatto specie però quel frangente nella seconda parte del primo set dove ha fatto il break per il 5-3 ma ha giocato il peggior game al servizio della sua partita e ha sprecato i primi cinque set point sul 5-4. Sul 6-5, pur avendo il vantaggio sulla diagonale destra dove caricava il dritto contro il rovescio piatto e fragile della tedesca, si è trovata 15-40 e ha giocato male entrambi i punti per riuscire a chiudere solo all’ottava chance aiutata anche da una folata di vento che ha rallentato la risposta di dritto lungolinea e ha tolto peso alla palla, creando grandi problemi alla rivale che non ha potuto mettere forza e ha spento la palla a metà rete.
Con un set di vantaggio, per lei che non ha mai perso una partita in un 1000 da quella posizione (non contiamo il ritiro contro Elena Rybakina a Roma un anno fa), i problemi più grandi potevano essere conclusi, invece la prima metà di secondo parziale ha ripercorso un po’, se non aggravato, le sensazioni di una giornata particolare. Recuperava molto bene col servizio da un immediato 0-30 ma faceva un brutto errore col dritto sotto rete e si rimetteva nei guai con un altro dritto in ritardo prima di concludere la frittata con un doppio fallo e altri errori per l’immediato 2-0 della tedesca. Si riprendeva, recuperava facilmente il break, passava avanti nel punteggio, ma nel frangente dal 2-2 al 3-3 la si è spesso vista sbagliare, seppur di poco, e lamentarsi del proprio gioco, prendersela un po’ con l’arbitro per alcune palle nei pressi della riga, dare due piccole botte a terra con la racchetta. Segnali di nervosismo crescente, anche perché sul 3-2 dopo non aver sfruttato la prima chance di break sembrava averne una seconda ma l’arbitro ha cambiato valutazione e l’ace finale di Kerber era un’altra piccola mazzata per lei. Nel settimo game, però, ha reagito come sa fare e quattro dritti lungolinea con anche buona dose di cattiveria le hanno dato una scossa e hanno evitato guai. Kerber, abbastanza sulle gambe dalla fatica di un ritmo che ancora non può gestire, è franata al servizio sul 3-4 facendo quasi fatica a sollevare i piedi da terra e non ha creato alcun problema a Swiatek mentre la polacca serviva sul 5-3 e portava a casa l’ennesimo successo al Foro (ora sono 17 nelle ultime 19).
Domani, nella sessione diurna, ritroverà Madison Keys. A Madrid il match era stato 6-1 6-3 in suo favore, stavolta le condizioni potrebbero essere diverse perché sì la superficie è più “da terra” rispetto alla capitale spagnola e partirà con ogni favore del pronostico, dipenderà poi da quella condizione fisica nel caso la statunitense dovesse trovare la giusta spinta ed evitare di essere spostata troppo lungo il campo. Per la statuntiense, oggi, un buon successo per 6-2 6-1 contro Sorana Cirstea, in un match segnato però dall’invasione di campo di alcuni attivisti che hanno sospeso l’incontro per una mezz’ora circa sul 6-2 3-1 per la numero 18 del seeding. Fin lì Keys era dominante senza essere toccata nel suo punto debole e dalla ripresa la rumena non ha saputo girare la situazione.
Nell’altro quarto della parte alta del tabellone ci sarà la sfida tra Coco Gauff e Zheng Qinwen. La statunitense ha avuto ancora bisogno di tre set per battere, stavolta, Paula Badosa, impoendosi 5-7 6-4 6-1 e affronterà ora la cinese, che a inizio giornata ha vinto una buona partita contro Naomi Osaka. È finita 6-2 6-4 per la numero 7 del seeding grazie anche all’ottimo atteggiamento difensivo del primo set dove ha spaccato la situazione grazie a ottime difese sul 2-2 e ha servito sempre bene nei momenti importanti, capitalizzando nell’ottavo game. La partita di Naomi è stata, come prevedibile, difficile. Aveva di fronte un’avversaria che sa interpretare la superficie meglio di lei e che ha tenuto lo scambio vivo abbastanza da mandarla fuori giri. Dopo un set, la giapponese è sembrata non sapere più come fare per vincere dei punti agevoli e, perso subito il servizio, si è trascinata questo ritardo fino alla fine avendo solo uno 0-30 a disposizione in risposta sul 3-4, ma non riuscendo a fare granché per le buone soluzioni (sempre col servizio) della rivale che ha chiuso poi facilmente nel decimo gioco.
Risultati
[1] I. Swiatek b. [PR] A. Kerber 7-5 6-3
[18] M. Keys b. [28] S. Cirstea 6-2 6-1
[3] C. Gauff b. P. Badosa 5-7 6-4 6-1
[7] Zheng Q. vs [PR] N. Osaka 6-2 6-4
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