Quello tra Dayana Yastremska e Aryna Sabalenka era forse uno dei più particolari ‘head-to-head’ della bielorussa, che aveva sempre perso nei primi tre confronti tutti però giocati tra 2019 e inizio 2020. La valenza, allo stato attuale, era piuttosto relativa ma, al di là delle ragioni extra campo, metteva dell’interesse ulteriore a una partita che doveva dare qualche segnale soprattutto alla numero 2 del mondo, apparsa lontana dai suoi standard nell’esordio del WTA 1000 di Roma vinto rimontando un set a Katie Volynets.
In quelle tre partite, Yastremska stava vivendo un grande momento con la scalata abbastanza rapida tra fine 2018 e inizio 2019 che l’aveva poi condotta a una stagione in crescendo e all’approdo appena al di fuori della top-20 a inizio 2020. Vinceva tre titoli, aveva un cammino continuo e le qualità di un gioco molto aggressivo ma in quel momento supportato da tanta convinzione e mente “libera” erano un mix che dava in campo una tennista con grande potenziale da proporre a fronte di un’avversaria che aveva anche lei avuto i primi acuti della carriera tra il titolo ‘1000’ di Wuhan nel 2018 e la posizione ormai consolidata in top-20, ma ben diversa in ogni caso da cosa è oggi.
Sabalenka e Yastremska non sono andate tanto per il sottile, ma quattro/cinque anni dopo gli equilibri sono cambiati in maniera importante. Sono vicine, ma Aryna si sta mostrando in una fase dove come contro Volynets riesce a gestire meglio mentalmente le fasi delicate. Un set combattuto era prevedibile, ma la sensazione era che se la bielorussa avesse fatto il suo e portato a casa quel parziale per l’ucraina sarebbe stato molto più difficile proseguire. Così Sabalenka si è aggiudicata la partita per 6-4 6-2, superando bene due game consecutivi a metà del primo parziale dove ha offerto palle break per strappare poi la battuta sul 3-3 e prendere poi il largo nel secondo parziale. Sarà in campo domani, nel match serale (non prima delle 19 ora romana) contro la vincente della partita in sessione serale odierna tra Elina Svitolina e Anna Kalinskaya.
L’altro quarto di tabellone della parte bassa, con il ritiro di Elena Rybakina, ha in Maria Sakkari la testa di serie più alta e la greca oggi ha eliminato la finalista dell’edizione 2023. Era molto difficile che Anhelina Kalinina, pur trovandosi molto bene sulla terra battuta, riuscisse a spingersi così in alto una seconda volta e il sorteggio è stato abbastanza negativo. Come la connazionale Yastremska, ha lottato alla pari per un set ma perso per 7-6(4) dopo un’ora e 20 minuti è crollata rimediando un netto 6-0 nel secondo parziale. Chi ha ripetuto invece la prestazione del 2023, e non esattamente in maniera positiva, è Sofia Kenin. Lo scorso anno batteva al secondo turno Sabalenka ma franava contro l’allora poco conosciuta Kalinina e stavolta, dopo il successo contro un’altra big come Ons Jabeur al secondo turno, è franata di nuovo al terzo contro la qualificata numero 120 del mondo Rebecca Sramkova, slovacca che anni fa fece un weekend strepitoso contro l’Italia a Forlì in Fed Cup per poi vedere la crescita fermatasi per un brutto problema al tendine del polso. Con questo risultato, 6-4 4-6 6-4, la slovacca entrerà per la prima volta in top-100 e al quarto turno avrà di fronte Aljona Ostapenko, che ha sconfitto 6-4 5-7 6-1 Sara Sorribes Tormo.
Risultati
[5] M. Sakkari b. [32] A. Kalinina 7-6(4) 6-0
[24] V. Azarenka b. M. Sherif 6-2 6-7(6) 6-3
[14] D. Collins b. [22] C. Garcia 6-3 6-3
[PR] I. C. Begu b. [27] E. Mertens 6-2 6-0
[Q] R. Sramkova b. S. Kenin 6-4 4-6 6-4
[9] A. Ostapenko b. S. Sorribes Tormo 6-4 5-7 6-1
[16] E. Svitolina b. [23] A. Kalinskaya 6-3 6-3
[2] A. Sabalenka b. [31] D. Yastremska 6-4 6-2
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