Il tetto ha salvato un mercoledì pieno di pioggia, con Sinner che ha lottato un po’ solo nel primo set prima di approfittare di un calo fisico di Gasquet, che comunque non avrebbe avuto lo stesso le armi per poter fare partita con l’alto atesino. Il problema, tra mille virgolette, è che queste partite non ci dicono granché delle condizioni di Sinner, perché ricavare qualcosa da impressioni è poco serio ancor prima che inutile. Anche il prossimo turno, contro Kotov che ha superato Wawrinka, non dovrebbe dirci granché, ma il tabellone è questo (per fortuna?) e quindi dovremo aspettare i quarti per capire le reali possibilità. Per adesso è bene non perdere troppe energie, sono allenamenti agonistici che potranno servire più avanti.
Più complessa la situazione di Alcaraz, che dopo aver vinto facilmente il primo set è precipitato in un vortice di dubbi che si è fatto via via più preoccupante col passare dei minuti. De Jong, uno che non è mai stato nei primi 100, non solo ha vinto un set in modo davvero troppo semplice, ma è sembrato potesse addirittura fare il colpaccio quando è andato avanti di un break anche nel quarto. L’olandese ha pagato lo sforzo fisico e mentale di un match al quale non era abituato e sono arrivati i crampi sostanzialmente a metterlo fuori gioco. Nel frattempo però Alcaraz continuava a fare dei veri e propri scempi col dritto – e anche il rovescio non è che fosse precisissimo – facendo davvero tanta fatica a capire cosa dovesse fare. Tanta confusione sarebbe stata sicuramente punita contro un avversario più solido, o magari più fortunato, e in qualche modo lo spagnolo è arrivato a terzo turno. Considerato che il suo tabellone è molto meno agevole di quello di Sinner sarà il caso di darsi una regolata, perché già Korda al prossimo turno potrebbe non essere così clemente. Non è chiaro se siano le condizioni fisiche a renderlo incerto, in conferenza non ne ha accennato, ma che ci sia qualcosa che non va è abbastanza evidente.
Da quella parte ci sono fra l’altro Tsitsipas e Rublev, anche loro in grado di completare i loro match, anche se con diversi livelli di difficoltà. Rublev aveva forse un avversario più agevole, regolato con un “6-4 periodico” come avrebbe detto mastro Tommasi. Più complessa la vicenda di Stefanos, che ha mostrato a tratti un tennis molto efficace – un primo set impeccabile – ma che continua ad essere in difficoltà sulla diagonale sinistra. Bravo ad aumentare i giri del motore nella fase finale del quarto set, chiuso vincendo quattro giochi di fila giocando di nuovo benissimo, ma il fatto che abbia dovuto farlo potrebbe essere un brutto segnale.
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