Per come era finita male a Rabat pochi giorni fa, con la sconfitta rocambolesca da 5-0 e match point nel terzo set, possiamo pensare che Lucia Bronzetti sia in qualche modo riuscita a voltare pagina. La romagnola, però, non è riuscita a invertire la tendenza. Non solo una sconfitta, che contro Naomi Osaka si può mettere in conto anche su una superficie che non sia il cemento, ma una nuova batosta dalla buona sorte che le ha voltato le spalle nel momento cruciale del suo ultimo turno di battuta.
Lucia ha saputo reagire come meglio non poteva al primo parziale perso per 6-1, mettendo in campo tanto coraggio e un palleggio più efficace da fondo campo, ma dopo essere riuscita a girare il secondo parziale e riprendere la testa da 0-4 nel set decisivo non è riuscita quantomeno ad arrivare al tie-break (anche) a causa del vento presente per buona parte dell’incontro ma diventato ben più fastidioso proprio negli ultimi minuti. È finita 6-1 4-6 7-5 per Naomi, con l’ex numero 1 del mondo tornata alla vittoria a Parigi dopo tre anni e che continua a dare qualche buon segnale rispetto al passato nell’approccio soprattutto mentale alla terra rossa, malgrado sia parso ancora evidente quanto manchi nell’abitudine e nel ritmo.
Per Bronzetti ci sono rimpianti, diversi da una sconfitta da 5-0 ma il trend rimane negativo e i pensieri sono inevitabilmente per quanto successo su quel 5-5 nel set decisivo. Lei ha mancato di mettere un buon numero di prime palle in campo, e servendo controvento finiva inevitabilmente a rischio con la propria seconda palla. Sul 15-15, però, il primo schiaffo ricevuto dalla sorte con un rovescio della giapponese che aveva chiuso il punto in ogni caso, nel bene o nel male, e quella palla finita nei pressi della linea laterale aveva fatto gridare “fuori!” anche al proprio allenatore. Lucia ha cerchiato la palla, ma l’arbitro (come confermeranno anche le immagini) ha cambiato il giudizio per questione davvero di millimetri. L’azzurra non ha potuto nemmeno ripartire che Osaka pur non colpendo bene col rovescio la risposta ha visto la palla prendere il nastro e spegnersi appena al di là per il beffardo 15-40, peggiorato ulteriormente quando sulla seconda palla break lo scambio è divenuto un terno al lotto micidiale a causa delle peggiori folate di vento viste fin lì, che soffiavano verso Lucia e hanno sollevato grande quantità di terra rossa finita tutta in faccia all’azzurra. L’ultimo rovescio, praticamente non giocato per quanto non riuscisse a tenere gli occhi aperti, è finito a metà rete e ha consegnato il break decisivo all’avversaria, scappata subito 30-0 con un ace e un’altra chiamata andata contro Lucia per una risposta fuori di millimetri.
Fa male, come risultato, perché Bronzetti aveva messo in campo dal secondo parziale un palleggio finalmente efficace e riuscendo a stare molto più vicina al campo di quanto fatto nel primo set, dove se la sua tattica era quella di mettere molto spin per non far spingere la giapponese, doveva comunque stare molto più vicina alla riga di fondo campo. Passati i primi game, infatti, Osaka ha preso le misure e si è involata gestendo senza particolari affanni, lasciando andare spesso il braccio e dominando il parziale con un netto 6-1 in 26 minuti. Lucia, che non ha la stessa forza per spingere, poteva solo cercare più profondità e più ritmo. Ha cominciato ad alzare il livello e leggere meglio alcuni momenti, quando serviva magari incitarsi per dare un segnale quantomeno a se stessa. Gestiva molto meglio gli scambi quantomeno sul suo servizio, trovava qualche errore in più, e sul 3-3 risaliva molto bene da 15-40 per tenere la battuta prendendosi poi il break che portava tutto al terzo set.
Prima di quel passaggio decisivo sul 5-5, l’azzurra aveva saputo risalire da 0-4 al 5-4. Alti e bassi, soprattutto da parte di Osaka, erano sempre più evidenti. Il primo set aveva mostrato una giapponese capace di imporre il suo volere e la sua qualità, ma facendo vedere anche qualche soluzione più lavorata soprattutto a destra e non andando in affanno sugli spostamenti laterali. Aveva annunciato di provare a fare una stagione sul “rosso” finalmente diversa dal passato, dove quasi nemmeno prendeva in considerazione questi tornei, e già a Roma qualche buon segnale c’era. Non ha però la gestione sulla lunga distanza. Oggi era largamente favorita, eppure il dritto l’ha quasi abbandonata soprattutto nella fase più negativa della sua partita, in quella mega rimonta subita. Sul 5-4 Bronzetti ha forse il rimpianto più grande, perché in quel momento doveva fare di più in risposta e invece lo scambio non è mai partito pur con un’avversaria che serviva la seconda, spesso oggi sotto i 130 chilometri orari.
Sul 5-5 è avvenuto quel disastro sportivo e, in risposta, Lucia non è riuscita a fare qualcosa nei primi punti mandando subito l’avversaria su un comodo 30-0 e chiudendo la partita al primo match point. Il tennis, non lo scopriamo oggi, sa essere bestiale.
Non c’è stata molta storia invece nell’altro match con un’italiana in campo, perché Martina Trevisan che pure al Roland Garros ha alcuni dei suoi ricordi migliori tra i quarti di finale del 2020 e la semifinale del 2022, si è arresa con un netto 6-1 6-2 contro Olga Danilovic, proveniente dalle qualificazioni.
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