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ATP Roma: Passaro fuori con grandi rimpianti. Darderi cede a Zverev

Stavolta il maratoneta è crollato a un passo dal traguardo. Il paragone con Dorando Pietri ai Giochi Olimpici di Londra 1908 sarebbe ingeneroso, ma, tutto sommato, renderebbe piuttosto bene l’idea di quanto accaduto oggi a un coinvolgente Francesco Passaro, battuto da Nuno Borges per 4-6 7-6(8) 7-6(4) nel terzo turno degli Internazionali d’Italia.

Per il quarto match consecutivo – dopo il secondo round delle qualificazioni contro Ajdukovic e i due turni di main draw con Rinderknech e Griekspoor – il ventitreenne umbro, specialista della lunga distanza, è arrivato a giocarsi la vittoria al tie-break decisivo, ma in quest’occasione si è fermato a un passo dal traguardo.

I rimpianti sono enormi, legati soprattutto al match point non sfruttato nel tie-break del secondo set e ai due doppi falli commessi in quello del terzo, dopo il cambio di campo sul 3 pari e sulla prima palla match a favore dell’avversario. Alla fine, dopo tre ore e dieci minuti, è stato il portoghese, bravo a non farsi distrarre nella consueta bolgia del Foro Italico, ad alzare le braccia al cielo.

L’attuale numero 240 ATP, proveniente dalle qualificazioni, è entrato sul Grandstand abbastanza contratto, teso per la posta in palio, e Borges ne ha approfittato per staccarsi sul 3-1, con tre chance di 4-1 “pesante”. Sostenuto da un pubblico caldo come sempre, Passaro, via via sempre più sul pezzo, gliele ha annullate ed è salito di livello.

La combinazione servizio-diritto funzionava a meraviglia, e non mancavano improvvisi serve & volley e deliziose smorzate. Così la musica è cambiata ed è giunto subito dopo il controbreak. L’azzurro ha dovuto ancora salvare una pericolosissima palla break nel nono game, ma poi è stato lui a strappare la battuta all’avversario, chiudendo il set a proprio favore.

Grande equilibrio in un secondo parziale legato a doppia mandata ai turni di battuta (così come il terzo), con il solo Passaro che ha fronteggiato due palle break nel quinto gioco. Nel “jeu decisif” il numero 53 del mondo si è issato sul 6-4, ma sulla prima possibilità di aggiudicarsi il set un diritto imprendibile gli è uscito per una questione di millimetri. L’azzurro ha poi messo a segno un servizio vincente e si è procurato un match point, sul quale, però, gli è scappato via un diritto.

Dopo un’altra palla set annullata, Passaro è stato tradito da una delle sue arme migliori, il drop-shot, messo in rete al termine di un lungo scambio terminato in apnea, che gli è costato il minibreak decisivo. Alla quarta opportunità Francesco è infine capitolato, trafitto inesorabilmente da un servizio vincente del rivale.

Nuovo tie-break nel set decisivo, in cui Borges ha dovuto salvare l’unica palla break (nel terzo game). E qui, come detto, l’equilibrio tra gli esausti duellanti è stato spezzato da due sanguinosi doppi falli, che, sul più bello, hanno vanificato gli sforzi precedenti.

Passaro non è dunque riuscito a emulare il concittadino Francesco Cancellotti, che giusto quarant’anni fa vinse tre incontri nel main draw capitolino approdando, in quel caso, ai quarti (nella stagione seguente raggiunse gli ottavi, ma gli bastarono due successi).

La permanenza di Passaro al Foro Italico resta, a ogni modo, di grande spessore: il trend negativo degli ultimi tempi è stato decisamente invertito. Già questo terzo turno dalle quali varrà l’ampio rientro tra i duecento e possiamo essere fiduciosi che il career high al n. 108, stabilito nel febbraio dell’anno scorso, sarà presto riavvicinato.

In chiusura del programma serale sul centrale, nulla da fare per Luciano Darderi dinanzi al numero 3 del seeding Alexander Zverev: l’italoargentino si è arreso con il punteggio di 7-6(3) 6-2 al vincitore del torneo di sette anni fa. Un Darderi assai deciso e concentrato ha servito bene e provato in ogni maniera a contenere la potenza del più esperto tedesco. Questi, però, si è dimostrato implacabile alla battuta e ha sfruttato con cinismo i rari momenti di calo del ventiduenne nato a Villa Gesell.

Ciò nonostante, Darderi è giunto ad appena due quindici dall’aggiudicarsi la frazione d’avvio, quando, avanti 5-4, si è ritrovato 40 pari sul servizio del rivale. L’attimo, però, è fuggito e, nel successivo tie-break, Zverev ha allungato fin dal principio, lasciando al nostro solo tre punti.

Nel quarto gioco del secondo parziale Luciano ha ceduto per la prima volta il servizio. Il due volte Maestro dei Maestri è salito 4-1 e, cancellata con autorità l’unica palla break dell’incontro, in un lungo settimo game che ha definitivamente sfiancato Darderi, gli ha strappato di nuovo la battuta subito dopo, chiudendo il match. Negli ottavi Zverev, il giocatore di migliore classifica rimasto in gara nella parte alta del tabellone dopo l’eliminazione di Djokovic, affronterà proprio Borges.

Fabrizio Fidecaro

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