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ATP Roma: Napolitano lotta ma cede a Jarry, esce anche l’ultimo azzurro

Quel doppio fallo sulla palla break popolerà a lungo gli incubi di Stefano Napolitano. La sfida sul Grandstand con Nicolas Jarry, che dopo mezz’ora sembrava pressoché in archivio, si era invece riaperta: con grinta ed energia il ventinovenne biellese aveva da poco pareggiato il conto dei set. Ora, però, sull’uno pari nella frazione decisiva, si trovava a fronteggiare il terzo break point di un game interminabile. Aveva salvato bene i primi due, ma qui gli è bastato scomporsi un attimo per cedere la battuta.

È stato l’episodio che ha indirizzato l’incontro dal lato del numero 21 del seeding. Il quale, dopo aver dominato fino al 6-2 1-0 30-0, era stato costretto a subire la rimonta dell’azzurro, che aveva messo a segno l’immediato controbreak per poi strappargli di nuovo il servizio nel decimo gioco.

Sul più bello, però, Napolitano ha consegnato nelle mani di Jarry un break pesantissimo, e il cileno ha mantenuto il vantaggio fino al termine, pur dovendosi salvare da 0-40 nel sesto game. Un peccato, perché, dopo l’avvio negativo, Stefano era stato bravissimo a rimettere in piedi la partita, remando da fondo quando occorreva e cercando soluzioni alternative per frenare la potenza del rivale. Il livello del confronto è cresciuto nel terzo set, ma l’azzurro non è più riuscito a recuperare, finendo per arrendersi con il punteggio di 6-2 4-6 6-4. Jarry, che al secondo round aveva fermato Matteo Arnaldi, contenderà un posto nei quarti di finale al francese Alexandre Muller, partito dalle qualificazioni, che ha eliminato a sorpresa (3-6 6-3 6-2) il fresco vincitore del Master 1000 di Madrid, Andrey Rublev.

Gli Internazionali d’Italia perdono dunque anche l’ultimo tennista di casa in gara nei singolari. In assenza di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, e con un Lorenzo Musetti a mezzo servizio, la parte del leone l’hanno recitata le seconde (e persino terze) linee: assieme a Napolitano, n. 125 ATP, gli unici a ottenere due successi nel main draw sono stati Luciano Darderi (n. 54) e Francesco Passaro (addirittura n. 240). A loro vanno le meritate congratulazioni per un percorso comunque al di là delle aspettative.

Fabrizio Fidecaro

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