Accompagnate da una bellissima atmosfera sugli spalti della Porsche Arena, protrattasi fin da inizio giornata, Iga Swiatek ed Emma Raducanu hanno dato vita a un match particolarmente equilibrato e piacevole dove però, come avvenuto qui nei quarti di finale del 2022, la polacca ha avuto la meglio in due set. Allora fu un 6-4 6-4, oggi un 7-6(2) 6-3 altrettanto teso dove alla polacca vanno i meriti per aver giocato con un livello di concentrazione come non la si vedeva da qualche partita e la britannica per aver accettato di dover fare una partita di grande ritmo e aggressività.
La numero 1 del mondo è così di nuovo in semifinale a Stoccarda, a caccia della seconda tripletta dopo Doha, torneo vinto dal 2022 al 2024. C’era molto in ballo tra le due, con quest’atmosfera di grande competitività che si respirava fin dalle prime battute, tra Raducanu che con atteggiamento molto aggressivo si prendeva un break da 40-0. Da lì in avanti, Iga la porterà a ’40’ in risposta soltanto nell’ultimo game al servizio giocato. Per non farla scappare, ha avuto bisogno di 20 punti ma alla fine Emma ha dovuto cedere ai primi dritti ben assestati. A tratti sembrava una corsa contro il tempo per Emma, tanto da far pensare se quelle parole sibilline sul sentirsi stanca di ieri, sul desiderio di vivere questo match come un ‘win-win’ non fossero solo banale pretattica ma ci fosse qualcosa di reale. Il margine sulla rete per diversi game, nel suo caso, è stato minimo e Swiatek ha impiegato un po’ ad adattarsi.
L’ultimo reale pericolo della polacca, se così possiamo definirlo, è stato un 15-30 sul 2-2 salvato molto bene grazie ai primi rovesci importanti della sua partita. Sul 3-2, poi, il primo momento che ha graziato Raducanu quando sul 30-40 la sua seconda palla di servizio è molto profonda tanto da far scattare la chiamata del giudice di linea, corretto però dall’arbitro mentre Swiatek non era per nulla contenta, distrattasi al punto da “sparare” uno schiaffo al volo successivo abbastanza comodo ben oltre la linea di fondo, seguito da un dritto lungolinea di poco largo e da un urlaccio verso l’angolo. Il contraccolpo? zero. Ma nel vero senso della parola: zero come i punti ceduti al servizio nel game successivo e sul 4-4, tornando a sporcare la casella solo sul 5-5 40-0. Nel frattempo, Raducanu viveva un altro momento abbastanza fortunoso quando sul 4-5 15-30 la sua seconda palla di servizio era profondissima e anche qui pizzicava gli ultimi millimetri di riga. Si è arrivati così a un tie-break giusto, sebbene la forbice tra le due del rendimento al servizio si stava ampliando. E di fatti, nel momento chiave, chi ne ha avuto di più è stata proprio Iga, fiondatasi all’attacco con soli vincenti fino al 4-0, lì dove si è incartata ma ha subito recuperato i quattro punti di margine, gestendo molto bene gli ultimi due dal 5-2.
Il primo, importantissimo set era andato. Era probabilmente fondamentale più per Emma che per Iga, e di fatti l’inizio tentennante del secondo set, col break immediatamente subito a zero da una Swiatek profondissima coi colpi e lei ancora un po’ “bloccata” dava il primo allungo alla polacca, cresciuta ancora al servizio ma incapace di dare la vera spallata alla situazione, sprecando due palle break sul 2-0 e tre sul 3-1. Non ha chiuso e il rendimento della prima palla al servizio è cominciato un po’ a calare, riuscendo spesso a togliersi da eventuali guai grazie a diverse ottime seconde. Col punteggio però ancora in bilico, tutto lo stadio (almeno non l’enorme contingente polacco) stava cominciando a prendere sempre più le parti di Raducanu, urlando a ogni punto e accompagnando ogni vincente quasi fosse una giocatrice di casa. Swiatek, glaciale, reggeva sempre molto bene e anche sul 4-3, quando pure si è trovata sotto 15-30 con un doppio fallo e un dritto in ritardo, si è risollevata aiutata da una smorzata della britannica messa in corridoio per il 30-30. Swiatek però ha fatto il resto, aiutata da una enorme profondità trovata sia sul 30-30 sia sul 40-30 dai rovesci lungolinea fondamentali per ribaltare entrambi gli scambi.
Nel nono game, Raducanu si è trovata a fronteggiare due seconde palle sul 15-15 e 15-30, perfetti inviti per la polacca ad aggredire e mandarla in affanno arrivando a un doppio match point. È bastato il primo, perché l’ultimo dritto della britannica è volato oltre la linea di fondo. E se adesso avrà l’impegno tutt’altro che agevole contro Elena Rybakina, Swiatek è già certa di non ritrovare in caso di nuova vittoria domani la stessa finalista delle precedenti due edizioni perché Aryna Sabalenka si è fatta attirare nella lunga ragnatela di palleggi a basso ritmo e variazioni continue di Marketa Vondrousova. La ceca, splendida interprete di un tennis che oggi fanno ormai in pochissimi ad alto livello, ha colto la prima vittoria contro una top-10 dalla trionfante cavalcata a Wimbledon imponendosi 3-6 6-3 7-5, rimontando dopo un primo set abbastanza difficile continuando con le sue angolazioni e i suoi ritmi bassi, volti a distruggere la bielorussa che game dopo game continuava a commettere sempre più errori non riuscendo a impattare la palla come voleva.
Non era facile per la ceca tenere la battuta, vista l’aggressività della sua avversaria, ma l’aver confermato il break nel secondo set per il 4-1 ha aperto le porte al copione di partita che voleva impostare e per Aryna è cominciata a diventare una pratica davvero scomoda. Nella parte centrale del set decisivo ci sono stati break e controbreak, ma nell’economia del match faceva tutto il gioco di Marketa, con un’avversaria che non riusciva a trattenere la propria foga e ogni colpo che faceva poteva essere o un vincente strepitoso o un errore gratuito, e giocare senza controllo poteva solo che essere per lei un vantaggio. Di fatto, Vondrousova si è salvata molto bene nel game sul 4-5 e subito dopo ha ottenuto un nuovo break con Sabalenka andata nuovamente in tilt. Si è trovata sotto 15-30 servendo per il match, ma gli ottimi piazzamenti al servizio l’hanno risollevata e sul primo match point l’ultimo errore dell’avversaria le ha consegnato una grandissima vittoria.
Nell’ultimo match del giorno, Marta Kostyuk ha compiuto l’ennesimo miracolo della sua settimana chiudendo 3-6 6-4 7-6(6) la partita contro Coco Gauff, numero 3 del seeding e del mondo. Sarà lei a sfidare Vondrousova nella semifinale.
Risultati
[1] I. Swiatek b. [WC] E. Raducanu 7-6(2) 6-3
[4] E. Rybakina b. J. Paolini 6-3 5-7 6-3
M. Kostyuk b. [3] C. Gauff 3-6 6-4 7-6(6)
[6] M. Vondrousova b. [2] A. Sabalenka 3-6 6-3 7-5
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