[4] E. Rybakina b. [1] I. Swiatek 6-3 4-6 6-3
Ci sono quei dati che prima o poi devono cadere e per quanto non sia questo forse uno dei più importanti e di valore assoluto, Iga Swiatek non aveva mai perso a Stoccarda. Questo prima di oggi. Ci sono volute due ore e 50 minuti di grande lotta contro Elena Rybakina, malgrado magari non sempre il tennis sia stato all’altezza del nome delle due protagoniste in campo, per porre fine a una serie arrivata ormai a 10 successi consecutivi.
Un 6-3 4-6 6-3 dove la kazaka ha fatto valere una maggiore qualità in risposta, in una partita dove Swiatek non ha quasi mai potuto contare sull’apporto del servizio ma dopo un brusco parziale di 0-5 nel primo set era riuscita a diventare la solita Iga che per batterla serve uno sforzo soprattutto mentale davvero importante. Per portarla a forzare e a sbagliare come nell’ultimo game, dove si sentiva spalle al muro, ha visto 14 palle break consecutive cancellate dalla fine del primo set. Occasioni su occasioni che scorrevano e dove la polacca sempre più sapeva trovare il modo per guidare il punto e (spesso) chiudere con un vincente.
La partita di Swiatek può essere giudicata negativamente, perché diversi numeri erano lontani dai suoi standard, ma c’è sempre questo fattore che esula da tanti discorsi su cosa possa far bene o male che la può aiutare e differenziare dalle altre. E come oggi, se l’avversaria riesce a portare la match in porto vuol dire che davvero si è meritata la vittoria. Come ieri, oltretutto, Rybakina ha mostrato buona parte del suo potenziale nel momento in cui ha cominciato a macinare punti. Nel match contro Jasmine Paolini, partita a rilento, si è trovata rapidamente in una serie molto positiva che ha sfiorato quasi i sei game vinti. Iga è riuscita ad arrestare quella corsa sul 2-5, salvando anche tre set point, ma non è bastato a girare le sorti del parziale.
Per la polacca c’erano già diverse recriminazioni, perché aveva cominciato il match muovendo l’avversaria e dopo quattro game aveva già perso l’inerzia positiva. Il rientro della kazaka l’aveva spostata sulla difensiva, aumentando quindi la percezione di pressione che stava imprimendo e Iga non aveva nemmeno fortuna nei vari game in cui vedeva diverse palle break scivolarle via o come quando sul 4-2 Rybakina e 15-30 per lei non ha saputo mettere in campo una risposta a una seconda di servizio che poteva darle il terzo 15-40 del parziale. A fine set, Elena vincerà soltanto 4 punti su 13 giocati con quel colpo.
Swiatek al servizio non aveva continuità, i numeri del primo set erano davvero negativi soprattutto nella realizzazione con la prima palla dove a un certo punto era addirittura inchiodata al 30% (contro il 60% della seconda). L’immediato 15-40 contro cui si è dovuta fronteggiare a inizio della frazione successiva poteva darle il là a un altro parziale di sofferenza e invece, giocando con quanto aveva oggi, è riuscita a recuperare e mantenersi avanti. I problemi e, soprattutto, i pensieri per lei continuavano perché se al servizio le cose si stavano piano piano sistemando riuscendo quantomeno a non soffrire più, in risposta continuava a non trovare la via del break. Sul 2-1 ha avuto addirittura uno 0-40, cancellato da alcuni ottimi servizi dell’avversaria e da un suo dritto lungolinea non efficace sul 15-40. In quel momento, la partita di Iga si stava trasformando: considerato come oggi non fosse una grande giornata, diventava fondamentale dimostrare di poter rimanere agganciata al match e giocare sui cosiddetti ‘mind games’ contro un’avversaria che per caratteristiche sa come farle davvero male.
Da metà del secondo set, come un’ancora di salvezza, Swiatek ha cominciato a usare sempre più il rovescio riuscendo spesso a trovare campo disponibile per togliere Rybakina dal centro, o per entrare meglio in risposta. È arrivata a una nuova palla break sul 4-3 ma ancora la kazaka serviva davvero bene e cancellava anche questa chance. Sul 4-4 15-15 era però Elena a sprecare un mezzo spiraglio con Iga in affanno e un dritto che in teoria poteva averle accomodato la palla sul dritto e in realtà ha finito per mandarla fuori tempo. Avanti 5-4, la polacca è riuscita a raccogliere i frutti di un set dove è stata molto brava a non crollare dopo le tante occasioni che ha visto svanire. Sembra poco, ma in un gioco che si basa sul minimo margine di errore e tra due così vicine nel livello, basta nulla. Un turno di servizio non efficace per Elena, un doppio fallo e un’altra seconda palla da servire da sinistra ed ecco finalmente Swiatek saltarci sopra col rovescio trovando profondità e forzando l’errore. 6-4, partita che era ufficialmente in bilico.
Swiatek, pur venendo da un parziale importante, non è riuscita a ripartire ugualmente bene. Nel primo turno di battuta ha subito concesso due palle break, addirittura cinque nel secondo e altre due nel terzo. Non riusciva ad alzare la percentuale di prime in campo, fattore che l’ha sempre costretta a subire e forzare. La bravura e la personalità uscivano fuori nei momenti più delicati, perché su ciascuna delle prime otto palle break concesse aveva la forza di guidare lo scambio, prendendosi rischi, trovando vincenti importanti, mandando fuori posizione Rybakina. Non aveva però la continuità di proseguire su quei livelli. Elena continuava invece a muoversi molto bene e impattare ugualmente bene, soprattutto aveva spunti difensivi niente male come quando sul 4-3 40-40 si è allungata raggiungendo una palla ormai a terra e rigiocarla appena al di là della rete, riuscendo a rigiocarla sulla riga di fondo campo e sorprendere Swiatek.
In quel terzo set si è visto il livello migliore tra una giocatrice in spinta e una che aveva sempre qualcosa da giocarsi quando era sotto nel punteggio, ma non era questo il copione che Iga avrebbe voluto recitare. Alla nona palla break concessa in tre game, la polacca ha cercato il cambio col dritto lungolinea che non ha pagato per questione di centimetri. Quel margine minimo che può essere fatale. Rybakina ha preso la testa del match e ha salvato con un gran kick su una seconda di servizio l’unica palla break concessa, sul 4-3 30-40, e portare a casa quel game ha pesato tantissimo perché Iga al servizio ha cominciato male, andando immediatamente sotto 0-30. Ha salvato un primo match point, ma sul secondo non ha più potuto far nulla.
Sfuma così la chance di una seconda tripletta in questo 2024 dopo aver realizzato quella a Doha e, soprattutto, la stagione sulla terra è cominciata senza un titolo. Qualcosa di diverso dagli ultimi anni, e chissà se vorrà anche dire un andamento molto più equilibrato.
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