WTA

Paolini travolgente, Bronzetti lotta ma cede a Rybakina

Giornata a due volti, per quanto pronosticabili alla vigilia, per la pattuglia italiana impiegata alla Caja Magica di Madrid nel secondo turno del WTA 1000 spagnolo. Da un lato c’è stata un’ottima Jasmine Paolini che è riuscita a far valere tutta la differenza che può esserci contro la wild-card di Andorra Victoria Jimenez Kasintseva mentre Lucia Bronzetti pur facendo una figura più che dignitosa ha dovuto arrendersi a Elena Rybakina.

6-0 6-1 il punteggio della toscana, numero 12 del seeding, contro la tennista al momento numero 335 ma che qualche mese fa era arrivata nelle prime 150 e aveva fatto scalpore nel 2020 quando aveva vinto l’Australian Open junior ad appena 14 anni. Non vale la sua classifica attuale, ma Jimenez Kasintseva non ha ancora la capacità per reggere il ritmo di una top-15 soprattutto in buona condizione psico-fisica. È stato tutto semplice per la toscana perché lei per prima è entrata in campo nella maniera giusta e fin dai primi game ha messo in chiaro il gap importante che la classifica mostra, divertendosi di dritto ad annullare e impedire all’avversaria di usare la chela mancina per costruire qualche trama col proprio ritmo.

Splendidi alcuni dritti dell’azzurra, tra cui quello sulla palla break del 30-40 nel primo game quando è arrivata in corsa e ha lasciato andare il braccio impattando molto bene per un lungolinea vincente che ha lasciato ferma Jimenez Kasintseva. Da lì è stato un assolo fino al 5-0 dove ha concesso una prima palla break, comunque ben salvata e che non ha impedito il 6-0. L’unico doppio 6-0 della sua carriera nel circuito maggiore risale alle qualificazioni del WTA 250 di Monterrey del 2018 contro la venezuelana Andrea Gamiz. Oggi poteva davvero farcela, non fosse stato per un breve passaggio a vuoto sul 6-0 3-0 e servizio, comunque subito cancellato dall’ottimo game in risposta che ha ristabilito le distanze. Al terzo turno affronterà Caroline Garcia, impostasi 6-1 6-4 contro Wang Xinyu.

Bronzetti invece ha tenuto abbastanza bene il campo contro Rybakina, ma non è riuscita nemmeno ad avvicinarsi a un possibile exploit in un set. 6-4 6-3 per la kazaka, impegnata oggi nel “classico” match di debutto dopo un torneo abbastanza provante come a Stoccarda e non aveva con sé il miglior livello del suo gioco, ma in quelle fasi di “on-off” che viveva come concentrazione venivano sempre esaltati i momenti cruciali in cui alzava il livello di attenzione e si tirava spesso fuori da possibili guai con ottime prime al servizio o proponendosi in maniera molto aggressiva in risposta.

Lucia faceva il possibile e per lunghi tratti era davvero apprezzabile come spingesse col dritto incrociato da fondo campo, mettendo molto spin e dando grattacapi a una Rybakina che di dritto a sua volta concedeva e ogni tanto, anche verso fine partita, si faceva cenno di andare più avanti con le gambe e non aspettare che la palla le arrivasse. L’atteggiamento ottimo di Bronzetti, però, si è scontrato a un certo punto con una carenza di prime palle abbastanza continuata e che ha dato sempre più occasioni a Elena, molto più a suo agio in quelle occasioni e dove ha vinto nel totale più del 70% dei punti in risposta. Bronzetti si è salvata sul 3-4, ma non ha potuto nulla sul 4-5 e col doppio fallo, purtroppo per lei un po’ “chiamato” dal momento di sofferenza, Rybakina prendeva un pesante vantaggio.

La situazione non cambiava nel secondo parziale malgrado un iniziale break per l’azzurra però non confermato, mentre l’avversaria a sua volta risaliva da 3-1 e 15-40 per allungare in maniera definitiva. La maggiore qualità della kazaka, alla fine, aveva la meglio pur tra sbuffi e fastidi se i servizi non andavano come sperava. Anche oggi, nell’intervista in campo a fine gara, si è detta non troppo contenta di quello che potrebbe essere un colpo fondamentale per lei, eppure anche qui: sul 5-3 al servizio per il match non ha avuto un buon inizio tra doppio fallo e rovescio lungo dopo una seconda palla, ma da quello 0-30 non ha mai fatto giocare Bronzetti tra una prima vincente e tre ace consecutivi. Non sarà ancora al livello che aspira, ma per una giocatrice come lei (ed è il discorso che si è fatto spesso per Iga Swiatek) è fondamentale avere un livello medio sufficiente a scoraggiare le avversarie, perché c’è sempre tempo per crescere.

Diego Barbiani

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