È un torneo speciale questo per Marta Kostyuk, giunta fino alla finale del WTA 500 di Stoccarda con un percorso fatto di vittorie rocambolesche, scarso riposo e grandi avversarie battute. Dopo aver battuto Laura Siegemund in tre ore e 10 minuti al mercoledì, Zheng Qinwen in due ore e 40 minuti giovedì sera e ieri Coco Gauff in due ore e 48, oggi si è presentata in campo con grandissimo piglio e ha battuto Marketa Vondrousova 7-6(2) 6-2.
“Ci tengo a ricordare che ero 0-15 in carriera contro le top-10 prima di Wimbledon 2023, ora sto cercando di bilanciare quel dato” ha detto l’ucraina al centro del campo durante l’intervista ad Andrea Petkovic nei primi minuti dopo la vittoria sull’attuale campionessa di Wimbledon. Quel bilancio ora è salito a 7-17. Non aveva ancora battuto tre top-10 di fila, ci è riuscita in una settimana dove lei per prima non sapeva a che livello sarebbe stata: “Sono arrivata lo scorso sabato” ha raccontato in conferenza stampa, “e ogni allenamento che giocavo mi sentivo sempre peggio, così ho cercato di pensare solo a quando sarei scesa in campo per il mio primo match”. E adesso, su che cosa l’abbia sorpresa di questo percorso, ha detto sorridendo: “Che sono in finale”.
Oggi contro Vondrousova era una partita dove aveva bisogno di grande attenzione, “se ti metti a colpire forte, perché vuoi chiudere il punto, sei nei guai. Lei adora una palla forte, sa gestirla molto bene, sa come farti sentire inutile con le sue variazioni. C’è stato un momento o due dove nel primo set mi è capitato di forzare dove non dovevo e stava finendo male”. Tra quello e una chiamata dell’arbitro che proprio non voleva sapere di accettare, ha rischiato di vanificare il grande vantaggio di 5-1 e 40-15 che aveva accumulato, ritrovandosi intrappolata nella ragnatela di scambi che Vondrousova adora giocare. Si è arrivati al 5-5, lì dove l’ucraina ha fermato la serie negativa e ha sfruttato i minuti successivi per tranquillizzarsi e dominare il tie-break, per poi dilagare nel secondo parziale e impedire alla ceca di rientrare.
“Posso dire che oggi non avevo vere aspettative. Poco tempo fa avevo perso davvero male contro di lei, e quindi qualsiasi risultato sarebbe venuto fuori per me era già un passo avanti”. Il punto, però, era capire come fosse stata in grado di ritornare in campo così brillante dopo tutte le ore spese negli ultimi giorni: “Le ultime due notti sono sempre andata a letto verso le 3. Tutto il tempo speso fuori dal campo lo passavo a riposare, mangiare, magari farmi una doccia… il mio sonno era veramente breve. Generalmente mi facevo un pisolino prima delle partite, perché erano programmate tardi. Oggi non ho potuto perché era in programma alle 16, ma sono felice perché potrò andare a dormire molto prima. Grazie a Dio. Si cerca di recuperare fisicamente, mentalmente, quanto più possibile e di togliere dalla testa le immagini della partita il più presto possibile”.
Adesso dunque sarà di fronte a Elena Rybakina: “Io e Sandra, la mia allenatrice… Facciamo sempre delle scommesse tra noi su chi pensiamo possa vincere e lei soprattutto si sbaglia quasi sempre. Stavolta ho sbagliato pure io, perché entrambe avevamo detto che sarebbe stata Iga a vincere. Però sì alla fine credo che ci sia ben poco di cui essere sorpesi vinto che Elena è una davvero forte. Forse è più sorprendente sia io l’altra in finale”.
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